Moto.it ospite al Ninja Trophy
Prego, vuol ballare con me?
L' invito a prender parte ad una gara vera non si rifiuta mai, se la gara in questione è il Ninja Trophy con le nuovissime Kawasaki ZX-6R, ancor meno. L'anno scorso eravamo stati ospiti degli organizzatori del Trofeo, la Scuderia Platini, durante la trasferta di Vallelunga, quest'anno i chilometri da percorrere sono decisamente meno, essendo il luogo di svago sito all'Autodromo di Franciacorta, che dalla redazione dista meno di 100 km.
Già intutato e pronto per la bagarre, mi presento alla hospitality della Scuderia Platini per i convenevoli. L'ambiente è come me lo ricordavo, amichevole e soprattutto "aperto", tutti sono sempre disponibili e pronti a dare un consiglio, che nel mio caso è sempre ben accetto vista la mia scarsa esperienza nel settore gare.
Savio, che invece di gare ne mastica parecchio, seguirà la preparazione tecnica della mia moto, e di conseguenza anche del sottoscritto. Il tempo di presentarsi e di scambiare due battute e subito mi fiondo a prenotare i turni di prove libere e porto la moto alle verifiche tecniche (tra me e me penso che sarebbe il colmo che la moto dell'organizzatore del Trofeo venisse colta in castagna a causa di qualche particolare ...fuori norma).
Torno sotto al tendone e con Savio ci dedichiamo alle varie regolazioni, pedane e leve sono ok, mentre il cambio rovesciato lo lascio a quelli veri (temo che in un attimo di disattenzione possa combinare qualche casino).
L'assetto della moto è stato impostato basandosi su dei parametri relativamente precisi a causa del fatto che la ZX-6R è una nuova conoscenza per tutti, e questa è la prima uscita sul circuito di Franciacorta, non che la seconda gara della stagione.Cinque minuti e si entra in pista
Le mani mi sudano, anzi sudo tutto, non tanto per il nervosismo, quanto per la temperatura equatoriale, oltre 30°. Meno male che per il giorno della gara è previsto un cambiamento, sì ma in peggio!
20 minuti di vera fatica e una sudata clamorosa, ed ecco che rientro. La moto è anni luce dal modello precedente, più reattiva e nervosa, con un motore che spinge decisamente di più e soprattutto una frenata spettacolare. Adesso devo capire come riordinare le idee e ottimizzare tutte queste "chicche".
Spinotto inserito ed ecco che la telemetria GET montata sulla mia moto scarica ogni sorta di dato utile sul PC. Come uno scolaretto ascolto Savio che riassume un mio giro di pista. "ecco qui per esempio ti sei alzato, poi hai mollato il gas... e con la reattività di un bradipo ti sei attaccato ai freni". Traduzione: mia nonna in bici quando va a comprare il pane è più rapida". Per la cronaca il cronometro segnava 1.20.ecc ecc.
Rientro in pista cercando di concentrarmi sugli errori commessi. Apro il gas con più decisione e rimango con il casco spiccicato al serbatoio fino all'ultimo. 1.19 alto.
Ok, adesso stai in carena degnamente, apri il gas con cattiveria...ma mia nonna frena meglio!
Il problema principale da affrontare, adesso è uno, anzi per la verità sono due. Al rampino (curva a sinistra che faccio in seconda) in uscita mi ritrovo con la moto sdraiata impossibilitato ad infilare anche solo la punta dello stivale sotto la leva del cambio per mettere la terza. 50 metri con il limitatore sono troppi. La soluzione sarebbe il cambio rovesciato, ma oramai è troppo tardi per farci il callo, la soluzione dobbiamo cercarla altrove. Il secondo problema è l'eccessivo alleggerimento del retrotreno nella staccata che porta al tornantino. La moto sculetta che è un piacere (per gli altri). Consultazione con Savio e via che proviamo a risolvere l'incertezza dell'assetto in staccata (la telemetria segnala che la ruota posteriore si alza da terra). Precarichiamo leggermente la forcella e apriamo il registro in estensione del mono.
Alè altro giro altro regalo
Il caldo è insopportabile, la gomma posteriore, che ha sulle spalle la gara di Vallelunga, inizia a mostrare segni di cedimento, ma tolgo ancora qualche cosa arrivando a 1.19 basso. Meglio di due dita negli occhi, e poi mi sono davvero divertito! In staccata la moto è più stabile e finalmente mi permette di concentrarmi maggiormente sull'inserimento. Mi sento uno "vero", anche se giro almeno 5 secondi a giro più lento dei missili terra aria che frequentano la prima fila della griglia di partenza.
Sabato - Le prove ufficiali- Primo turno
Il caldo non molla e alle 10.00 della mattina ci sono 32°. La moto è bella che pronta, con le termocoperte che stanno tenendo al calduccio due Pirelli Supercorsa nuove nuove. Indosso lo scafandro e sono pronto a "giocare".
Tutti dentro. L'esperienza del venerdì è servita, ed entro in pista più motivato, cercando di concentrarmi sui punti deboli evidenziati dalla telemetria GET. Il caldo è tremendo, ed in bocca mi sembra di avere una spugna secca già dopo due giri. "Ricordati della nonna" - la frase mi balena ogni tanto nella testa.
La soluzione al problema in uscita dal rampino è stato risolto alzando al massimo sia le pedane, che la leva del cambio. Adesso con l'unghia dell'alluce che non mi sono tagliato riesco ad agganciare la leva del cambio e a buttare dentro la terza (la telemetria indicherà 20 km/h in più di velocità massima prima di inserire la moto nel curvone a destra!). Le gomme nuove fanno il loro dovere, garantendo un maggior grip sull'asfalto ed una maggiore tranquillità a livello psicologico al sottoscritto.
1.18 alto. L'importante è migliorare, anche se "quelli davanti" mi rifilano oltre 4 secondi a giro, e soprattutto divertirsi, ed in questo sono maestro.
Il secondo turno di prove è nel primo pomeriggio, la temperatura dell'asfalto si è alzata ulteriormente e questo metterà sicuramente in crisi le gomme. Difficile scendere con i tempi.
La maggior confidenza con la Ninja 2009 però mi aiuta a limare ancora qualche cosa, ed ecco che sul display del cruscotto leggo un 1.18.22 che mi conforta.
Rientrato ai box scopro di essere 12° del Gruppo B, speravo meglio, ma nel complesso sono soddisfatto. Mi sto divertendo in sella ad una moto davvero bella da guidare, e soprattutto ho perso alcune cattive abitudini grazie a una marea di ottimi consigli ed alla telemetria montata sulla mia moto.
La gara
Adesso, dopo due giorni di prove, mi sento leggermente più tranquillo per la gara. Partire a metà schieramento non mi disturba più di tanto, a disturbare semmai è il caldo e la fatica di tirare per 18 giri su di un tracciato che non lascia un attimo di respiro.
"Occhio che il rosso dura poco" - Savio docet.
Uno scambio di battute sulla griglia di partenza con Platini e sono pronto per la bagarre.
Semaforo rosso...e subito verde, accidenti aveva ragione Savio!
La moto si impenna, anzi sono io che sbaglio e lascio che si impenni leggermente, ma in fondo al rettilineo perdo solo una posizione. Riesco a riprendermela il giro successivo grazie ad una staccata degna della "nonna".
Il ritmo è alto, ed escludendo il gruppo la davanti che fa gara a se, mi ingarello con paio di compagni di viaggio che girano sui miei stessi tempi. Come volevasi dimostrare in gara giro nettamente più forte che non in prova (potere dell'adrenalina) 1.17.2, mentre la guida giro dopo giro diventa più sporca a causa della fatica e del caldo che non molla. Un paio di dritti e perdo una posizione che con estrema fatica riconquisterò per poi riperderla ancora.
Mi sembra di essere in pista da una vita ed invece sono passati sei giri. Adesso il fiatone si è stabilizzato ed il battito del cuore è costante, in compenso la lingua felpata e la sete si fanno sentire.
Il gruppo si è sgranato e le posizioni si sono consolidate. Se non sbaglio sono 10°, mi devo accontentare, anche se il pilota che mi precede sembra perdere qualche cosa (o forse gestisce la gara). Mancano tre giri e la fatica comincia a farsi sentire veramente, fatico a mettere le ruote dove voglio e nei cambi di direzione la rapidità degli impulsi inviati dal cervello si scontra con la reattività pari a zero dei muscoli.
Arrivo così a fine gara esausto, ma contento. 9° mi dicono, all'ultimo giro un pilota ha deciso di cedere il suo posto uscendo di scena con un coreografico scivolone. Grazie ma non doveva, a me non cambia nulla! Magari qualcun altro ringrazierà in maniera più interessata.
Niente podio, l'anno scorso mi era andata bene, ma tanta soddisfazione. In primis per aver riportato tutte le ossa a casa nella stessa sequenza di montaggio del pre gara, e poi per l'esperienza da pilota vero che consiglio a tutti. Ho imparato più cose in questi due giorni che in dieci sessioni di prove libere da solo. Grande organizzazione e ambiente sano permettono di divertirsi spendendo il giusto. Aspetto a cui l'organizzatore, la Scuderia Platini, tiene in modo particolare.
Appassionati fateci un pensierino!
Alla prossima.
Francesco Paolillo
Sono stati utilizzati:
Casco UVEX Wing RS 745
Tuta BERIK
Stivali XPD XP7R
Guanti M-TECH Extreme
Dagli gas!
..bella France..