Supersport: presentata la MV Agusta F3 del Team ParkinGO
Motorcycle heart. No, non ci siamo sbagliati a scrivere. Perché MV Agusta non è solamente Motorcycle Art – l’arte della motocicletta – ma è anche soprattutto una storia di cuore, di passione, di sentimento e di emozione. È la storia di un marchio le cui radici sono ben inoltrate nel fitto terreno della storia.
Una storia fatta di fasti, di vittorie, di personaggi. Una storia pesante da portare sulle spalle soprattutto quando si va ad affrontare una sfida come questa, con tutto il carico simbolico che comporta. Sì, perché oggi, 1 febbraio 2013, con la presentazione del rientro del marchio MV Agusta alle corse, assistiamo a un momento storico.
Siamo a Schiranna, e il Team ParkinGO è riunito al completo all’interno di un hangar (qui una volta si facevano gli aerei) della sede del brand varesino nel quale normalmente vengono ospitate le moto in pronta consegna, ma si percepisce da subito che qui oggi c’è qualcosa di diverso. L’aria è carica di un mix di tensione e passione e l'emozione è palpabile. Intorno alle moto ci sono quei volti di sempre che hanno reso questo marchio celebre: Massimo Bordi, Giovanni Castiglioni, gli ingegneri MV Agusta e gli appassionati che ci si abitua a vedere ai raduni. Accanto a loro Giuliano Rovelli, manager del Team ParkinGO insieme a Roberto Rolfo e Christian Iddon, i piloti che avranno l’onore e l’onere di affrontare di riportare il marchio della Meccanica Verghera tra i cordoli. Il marchio MV manca dalle piste dal ’74, anno in cui concluse un’epopea fatta di 75 titoli mondiali, di cui 38 piloti e 37 costruttori.
Filo conduttore tra il passato ed il presente, ovvero tra Agostini e il Team ParkinGO, è la MV Agusta F3, che si fa a sua volta carico di raccogliere una pesante eredità, quella del motore tre cilindri, che tanto ha significato per la Casa italiana. Con questo modello, carico di tecnologia e di innovazione, la Casa dai colori rosso e argento sarà infatti impegnata a partire da quest’anno nel campionato mondiale Supersport.
Obiettivo? Lanciare a gran voce un segnale, un messaggio che dice: “Siamo qui, siamo tornati, siamo pronti ad essere nuovamente protagonisti. Sarà dura, sarà tosta, ma ci saremo”. C’è molta modestia infatti nelle parole degli uomini di Schiranna e in quelle dei membri del Team ParkinGO. Non ci si vuole sbilanciare, ogni parola è calibrata, è pesata. Perché le aspettative sono tante, perché il blasone di un simile marchio reclama il suo peso. Non è come correre con una moto qualsiasi, è un’esperienza diversa, è una freccia diretta al cuore la cui corda dell’arco venne idealmente tesa e sognata da Claudio Castiglioni; un uomo che ha amato le moto, che ha dedicato la sua vita ad esse e che ha sognato questo momento per lungo tempo lasciando a suo figlio Giovanni il compito di trasformare in realtà questa visione.
Ecco perché le parole sono sussurrate, mormorate, pesate. Perché il 2013 rappresenterà l’inizio di un’avventura che si dovrà costruire passo dopo passo, mattone dopo mattone. Ci sarà bisogno di sopportare alcune esperienze negative, alcune difficoltà che il percorso a ostacoli della vita ci chiama tutti ad affrontare, ma si arriverà, e quando succederà sarà magnifico, sarà emozionante. Sarà un momento da pelle d’oca, denso di soddisfazioni e di emozioni.
Realisticamente quindi tutti gli alfieri chiamati a compiere questa impresa si pongono l'obiettivo di arrivare ad essere tra i primi 5 nel mondiale. La moto (che in versione da gara monta l’elettronica Magneti Marelli) è nuova, è da sviluppare e ci sono tanti avversari agguerriti ed esperti da affrontare. Ci vorrà tempo per arrivare a fronteggiarli ad armi pari (il pensiero di tutti qui per le vere soddisfazioni vola infatti al 2014), con la consapevolezza che quel momento però giungerà. Perché in fondo sono le storie più appassionanti e belle quelle che iniziano con un: “Era una notte buia e tempestosa”.
Alessandro Colombo
Auguri
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