BMW R 1200 GS 2013
Le prime impressioni di guidaBMW R 1200 GS 2013. Le prime impressioni di guida
Grazie alla nostra collaborazione con la prestigiosa rivista inglese MCN, vi raccontiamo come si comporta la nuova GS, provata in Sudafrica. È certamente superfluo sottolineare l’enorme importanza che la nuova R1200GS riveste per BMW. La sua gestazione – l’obiettivo era quello di migliorare un prodotto già di elevato livello - è durata 5 anni ma della nuova GS si parla già da un bel po’, tant’è che l’interesse e l’attesa per il suo arrivo sono ovviamente cresciute esponenzialmente.
Ed eccomi qui, di ritorno dal Sud Africa - dove già avvenne il lancio del modello uscente, proprio nel gennaio del 2004 - a raccontarvi le prime impressioni di guida del nuovo modello col motore raffreddato a liquido.
Una volta salito in sella alla moto a me destinata - ovviamente full optional – mi sento esattamente come se fossi su una… GS, ma con più facilità nel poggiare i piedi a terra, grazie alla sella leggermente meno alta: sono alto 1,74, ma riesco a toccar terra con entrambe le suole quanto basta per spingere la moto all’indietro senza dover per forza scendere. La nuova sella, naturalmente, è anche regolabile, pure in inclinazione. Inoltre è possibile spostare avanti o indietro il sellino del passeggero, per ottimizzare la posizione di entrambi.
Una prima occhiata alla strumentazione, anch’essa completamente rinnovata, da già un’idea di quanto essa sia completa e ben leggibile. Un tocco al pulsantino rosso sulla destra, ed ecco che il nuovo boxer prende vita.
La famosa coppia di rovesciamento, tipica di questi motori, sembra alleviata dalla dolcezza dell’acceleratore elettronico, tantè che si avverte solamente una leggera tendenza a spingere di lato, ma verso sinistra, anziché a destra come eravamo abituati. La nuova frizione multi disco in bagno d’olio, montata anteriormente, è agevolmente azionabile con un solo dito, e basta un leggero tocco del piede sul pedale del cambio per inserire la prima.
Nuovo feeling
Già muovendo i primi metri per uscire dal parcheggio ci si rende conto che il feeling con questo motore è molto differente dal precedente, e una volta sulla strada si capisce che c’è molta più sostanza a disposizione, e oltretutto accompagnata da una tonalità di scarico anch’essa molto distintiva. Il che, naturalmente, va via via amplificandosi una volta che si inizia a togliere il guinzaglio alla nuova GS. La “vecchia” è senz’altro divertente da usare, ma questa ha proprio voglia di correre: quei 15 cavalli e quella manciata di coppia in più, insomma, si sentono subito. Più specificamente, l’incremento di coppia è chiaramente avvertibile tra i 4.000 e i 7.000 giri, un’arco di erogazione dove ci si diverte un sacco a guidare, rendendoti conto che il boxer raffreddato ad aria era un po’ l’anello più debole della precedente GS, specialmente da quando la concorrenza ha messo in produzione modelli dal carattere più brillante: tipo la Triumph Explorer, per esempio. Con la nuova GS, insomma, BMW ha abbondantemente recuperato, sotto questo aspetto.
In accelerazione piena, la voce dello scarico è davvero una goduria, ma basta non esagerare col gas, e tutto diventa più tranquillo e silenzioso. Infatti, la rumorosità percepita stando in sella è dichiaratamente inferiore di 5 decibel rispetto a prima, e questo grazie anche alla nuova carrozzeria ed al plexiglass ridisegnato. Plexiglass la cui posizione ora è modificabile usando una sola mano, utilizzando l’apposito pomello sulla sua destra: in condizioni normali, si riesce a guidare tranquillamente con la visiera del casco sollevata a 120 km/h senza far lacrimare gli occhi. In buona sostanza, questa è una di quelle moto con la quale si può viaggiare piacevolmente anche a medie più elevate per ore e ore, e i consumi migliorati consentono tappe più lunghe tra un rifornimento ed il successivo.
Quanto ai “riding mode”, beh, sono un po’ un giochino: ognuno di essi interviene non solo sull’erogazione della potenza, ma anche sull’ASC (il controllo di trazione) e pure sulle sospensioni elettroniche, a loro volta regolabili indipendentemente a piacimento. Per esempio, scegliendo la modalità Dynamic,, il gas risponderà più prontamente, minimizzando la tendenza a derapare e irrigidendo le sospensioni (il che verrà segnalato sul display dall’indicazione “Hard” nella finestrella riservata all’ESA); ma se le sospensioni le volte ammorbidire senza variare gli altri due parametri, basta scorrere menù ESA e scegliere l’opzione desiderata, anche in movimento, naturalmente.
In modalità Rain l’erogazione ovviamente diventa molto più ammorbidita, ma una volta che la lancetta del contagiri arriva verso gli alti regimi, la potenza massima sarà comunque la stessa disponibile in Dynamic ed in Road.
Non c’è così tanta necessità di “giocare” con la taratura delle sospensioni per adattarle al vostro stile di guida, in ogni caso, perché trattandosi di elementi semi-attivi si adatteranno comunque automaticamente alle imperfezioni del percorso: il che rende la nuova GS molto più stabile e precisa in forte accelerazione come nelle staccate più aggressive. Il che emerge chiaramente, per esempio, sui lunghi curvoni veloci percorsi in gran piega, magari con qualche buchetta qua e là, o quando c’è da affrontare un percorso misto abbastanza sconnesso.
C’è bisogno di decelerare con molta decisione? Beh, le nuove pinze radiali Brembo sono veramente potenti, e l’ABS parimenti eccellente.
Nonostante la GS sia catalogata come Adventure Touring, beh, è anche relativamente sportiva come carattere, pur montando pneumatici abbastanza inusuali (120/70x19” e 170/60x17”): guidandola senza saperlo, infatti, si potrebbe facilmente pensare di avere ruote da 17 pollici, tanto la sua maneggevolezza è buona.
Il Telelever anteriore, com’è noto, dice che ti devi fidare del grip disponibile anche senza “sentirlo”, tuttavia la moto è sempre costantemente piantata a terra. Un paio di colleghi hanno avvertito problemi di stabilità, ma io non ne ho mai avuto il minimo sentore: la guidabilità di questa moto è talmente valida che mi sentirei di girarci anche in pista senza mettere in difficoltà ne lei ne me stesso.
Voglio essere onesto: non sono una gran manetta in fuoristrada, anzi: ci ho provato tante volte, ma non è mai scattato il classico “interruttore”. Tuttavia, la GS è accreditata come adatta al fuoristrada anche duro, e naturalmente ci è toccato un breve percorso off-road per provarne le capacità: tutta roba da prima e seconda, in verità, molto adatto ai principianti, per il quale peraltro ci sono state fornite moto equipaggiate di gomme tassellate e protezioni varie.
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Vibrazioni
Con la mia precedente triple black ho percorso circa 80000 km e vibrazioni neanche mezza o per lo meno normali insomma.
La nuova gs vibra proprio ad un certo numero di giri,soprattutto in rilascio,e' veramente fastidioso,ripeto,strano che nessuno lamenti questa cosa o per lo meno in pochi...
La moto e' eccellente in ogni sua parte o quasi a mio modesto parere ma queste strane vibrazioni sono veramente un pessimo difetto veramente.
I possessori provino a rilasciare l'acceleratore a 45000 g/min circa e poi provino con una normalissima gs raffreddata ad aria e noteranno la differenza..
Sono obiettivamente scontento sul serio...
Accetto spiegazioni se qualcuno ne ha: [email protected] grazie...
Sensazioni