SBK. Eugene Laverty: “Siamo nelle mani degli ingegneri elettronici”
Alla fine dei due giorni di test ufficiali Superbike di Phillip Island, i piloti del team Milwaukee Aprilia, Lorenzo Savadori ed Eugene Laverty, si sono classificati rispettivamente al settimo ed al dodicesimo posto della classifica dei tempi con le loro Aprilia RSV4. Lo scorso anno il team Milwaukee, che proveniva dal British Superbike, ha debuttato nel mondiale senza lasciare il segno. Le moto utilizzate erano le BMW, e a portarle in pista erano stati l’australiano Joshua Brookes ed il ceco Karel Abraham. Un anno privo di soddisfazioni per la squadra inglese, con risultati scarsi nonostante il munifico sponsor Milwaukee, azienda di utensili americana decisa a rendere famoso il proprio marchio ed i propri prodotti in tutto il mondo.
Quest’inverno, la svolta. Milwaukee non lascia, ma raddoppia ed investe maggiormente nel team SMR di Shaun Muir, che può così trovare un accordo con un pilota del calibro di Eugene Laverty e con l’Aprilia, che oltre alle RSV4 porta in dote anche la giovane promessa Lorenzo Savadori.
I test invernali hanno mostrato alti e bassi. Savadori conosce già la RSV4 per averci corso con il team Iodaracing, e fa segnare tempi interessanti. Dopo due anni trascorsi in MotoGP, senza un mezzo che gli permettesse di andare oltre la possibilità di conquistare qualche punto, Laverty è affamato di vittorie e di rivalsa, ma va forte solo a Portimao, la sua pista preferite.
Ieri, al termine dei due giorni di test australiani, Savadori non è andato oltre le dichiarazioni di circostanza, dicendosi contento del lavoro svolto, mentre Laverty è stato decisamente più realista e critico nei confronti della sua situazione. «La moto che ho trovato non è molto diversa da quella che ho lasciato tre anni fa – ha dichiarato il nordirlandese - il suo potenziale è sempre alto ed il team sta lavorando molto e bene. Però non ci siamo con l’elettronica, ed in special modo con il freno motore. Se non interverranno gli ingegneri, noi potremo fare poco e soprattutto non potremo essere competitivi. Sono tornato in Superbike per vincere, non per fare numero e questa situazione non mi piace, perché non dipende da me. Io ci posso mettere tutto il mio impegno, ma senza un’elettronica appropriata gli sforzi miei e del team non saranno sufficienti. Siamo nelle mani degli ingegneri che devono migliorare la parte elettronica».
Laverty non la nomina mai, ma è chiaro che gli ingegneri sono quelli dell’Aprilia. A Phillip Island nel box Milwaukee era presente un gruppo di tecnici della Casa di Noale, capitanato da Romano Albesiano, responsabile del settore Aprilia Racing.
Dopo che la Casa italiana aveva deciso di abbandonare la Superbike per impegnarsi completamente e solo nella MotoGP, e dopo due anni di assenza, il team Milwaukee ha fatto tornare Aprilia sui propri passi?
I nuovi regolamenti tecnici introdotti dalla Dorna hanno penalizzato molto la RSV4 (ad iniziare dal divieto di utilizzare il cambio estraibile, nonostante lo stesso venga utilizzato sulle moto di serie), e a questo va aggiunto il fatto che Noale non ha più proseguito lo sviluppo della moto in pista. Il risultato è che il gioiello dell’Aprilia ha perso tutta la sua lucentezza.
Ma rispetto a due anni fa, cosa è cambiato? Il marchio più racing del gruppo Piaggio ha davvero deciso di tornare sui propri passi, di tornare a sviluppare la RSV4 e di essere ancora protagonista in Superbike, o il team Milwaukee è soltanto un cliente al quale far pagare le moto, gli accessori ed il supporto tecnico?
Visti i risultati che la Casa italiana ha avuto sino ad ora in MotoGP, forse i vertici del Gruppo Piaggio hanno deciso di ridare lustro al marchio tornando a competere ad alti livelli in Superbike, in attesa che anche il prototipo Aprilia del team Gresini possa diventare competitivo? Oppure il team Milwaukee rappresenta solo una possibilità di guadagno e la scarsa considerazione mostrata nei confronti della Superbike non è cambiata?
E’ una domanda alla quale potremo avere una risposta nel prosieguo della stagione. Laverty avrà certamente riportato le sue richieste non solo al suo team, ma anche allo staff Aprilia presente qui in Australia. Non resta quindi che aspettare per capire quanto impegno ci metteranno a Noale per rendere competitiva la RSV4. Aprilia, se ci sei, batti un colpo!
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nandop6, Viterbo (VT)Tutti i piloti dovrebbero dire quello che pensano sui miglioramenti da fare, per cui Laverty ha fatto bene, quello che non mi piace in alcuni commenti è che a seconda di chi sia il pilota che parla lo si definisce bravo, competente oppure lamentone, dipende dalla simpatia.
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remowilliam, padova (PD)il fatto è che in Aprilia le sanno fare ed anche bene lo dimostrano i risultati raggiunti negli anni, hanno unico "problemino" il budget.