Inizia la SBK 2025! A Phillip Island, Nicolò Bulega favorito, ma il flag-to-flag potrebbe cambiare tutto
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Terminati i test invernali e i test ufficiali di Phillip Island, è arrivato il momento di fare sul serio e di conquistare i primi podi e i primi punti per la classifica. Dopo aver dominato i test australiani Bulega parte con i favori del pronostico e sono stati molti i piloti che hanno ammesso che l’italiano della Ducati su questa pista ha una marcia in più. A Nicolò tutto sembra riuscire facilmente, quasi in scioltezza, ma una cosa sono le prove e un’altra la gara, senza contare poi che i due pit stop obbligatori nelle due gare lunghe rappresentano un’incognita che potrebbe anche sovvertire i pronostici.
Come abbiamo più volte avuto modo di scrivere il tracciato in riva all’Oceano Pacifico rappresenta un vero incubo per i produttori di gomme sia per il suo particolare layout che per il suo asfalto alquanto abrasivo. A complicare il tutto ci si mette anche il clima che in questo periodo è molto altalenante e che impedisce quindi di stabilire quale possa essere la mescola migliore. Le due soste imposte ai piloti non piacciono a nessuno, e come se non bastasse nelle due giornate di test sono stati molti i piloti che hanno percorso oltre 20 giri con la stessa gomma o per meglio dire con una delle due gomme in mescola speciale che la Pirelli ha portato in Australia, rendendo ancor più criticabile la scelta di un rientro forzato ai box. Ma come ha detto Giorgio Barbier nel corso della nostra intervista la sicurezza viene prima di tutto e visti gli sbalzi di temperatura di questa strana stagione australiana (siamo passati da 17 a 34 gradi di massima in due giorni) è comprensibile che Dorna e FIM abbiano optato per il cambio gomme obbligatorio.
Le tre gare del primo round 2025 si trasformeranno in pratica in 5 Superpole race di 10 giri ciascuna. Far rientrare tutti in piloti praticamente insieme in una pit line stretta come quella di Phillip Island potrebbe anche essere un azzardo, ma dall’altro lato c’è chi sostiene che senza doversi preoccupare dell’usura delle gomme i piloti possano dare un grande spettacolo.
Bulega su tutti dicevamo, ma l’impressione che qualcuno si stia nascondendo ad iniziare proprio da Toprak Razgatlioglu. Il campione del mondo è rovinosamente caduto lunedì ma è sempre stato nelle prime quattro posizioni e poi, come sappiamo, è un animale da gara e anche se non ancora a posto fisicamente, potrebbe essere facilitato dalle 5 gare brevi. La sua BMW però su questa pista non è all’altezza della Ducati e per il turco potrebbero essere gare in salita.
Chi ha certamente più possibilità di quelle che ha mostrato in prova è Alvaro Bautista, che nelle prove difficilmente cerca il time attack, ma acquisisce un passo gara che spesso si rivela micidiale. Per lui le interruzioni nelle due gare lunghe non saranno certamente un fattore positivo, ma se Bulega non dovesse correre in solitaria, come molti prevedono, lo spagnolo potrebbe dare la zampata finale. Su una pista favorevole alle Panigale V4 non stupisce vedere Andrea Iannone e Danilo Petrucci in grado di puntare alla vittoria. Il pilota del team GoEleven ha più volte affermato di non aver potuto svolgere tutto il lavoro che avrebbe voluto, ma alla fine è stato quello “meno lontano” da Nicolò.
Le altre quattro Panigale in griglia non sembrano in grado di poter ambire alla vittoria, ma Scott Redding e Sam Lowes possono indubbiamente essere considerati degli outsider. Il rookie Bryan Vickers ha dimostrato di essersi adattato in fretta al clima della SBK mentre Yari Montella con la seconda V4 di Barni sembra aver bisogno di più tempo.
Da quanto si è visto nei test la BMW potrà contare solo su Toprak visto che Michael Van der Mark non ha centrato nemmeno la top ten, e sono in molti a sostenere come i risultati dell’olandese siano quelli che rispecchiano il potenziale reale della M1000RR.
Tra i tanti motivi di interesse che caratterizzano questo primo round c’è certamente il ritorno in pista della Bimota che proprio a Phillip Island ha colto il suo ultimo successo. Alex Lowes ha dimostrato di poter essere veloce e costante, dote quest’ultima che è invece mancata ad Axe Bassani, ma è indubbio che la KB998 Rimini sia già ad un ottimo livello di competitività ed i due alfieri della ritrovata casa italiana potrebbero rappresentare una sorpresa positiva, così come potrebbe fare anche l’altro pilota che utilizza non solo il propulsore della Kawasaki ma tutta la Ninja: Garrett Gerloff a condizione che le due cadute delle quali è stato vittima nei test ufficiali (nella seconda ha distrutto la sua moto) non abbiano incrinato il feeling che aveva trovato con la sua ZX-10RR 2025.
Le dolenti note arrivano come sempre dalla Yamaha e dalla Honda. La prima si aggrappa al soldatino Andrea Locatelli, sempre più prima guida dopo l’incidente che ha costretto Jonathan Rea ad un prematuro ritorno a casa. Il bergamasco si trova particolarmente a proprio agio su questa pista dove nella passata stagione è salito due volte sul terzo gradino del podio. Sempre considerando quanto si è visto nelle prove ne Remy Gardner ne tantomeno Dominique Aegerter sembrano in grado di stare con i primi. Le altre due R1 sono quelle di Tito Rabat che deve però ancora prendere confidenza con la moto e Bahattin Sofugolu, che debutta in SBK e nel Team Motoxracing ed è da tenere sott’occhio, ma in previsione futura.
Così come Locatelli è l’unico a tenere alto il vessillo Yamaha, anche le speranze della Honda si basano su di un solo pilota: Xavi Vierge, visto che Iker Lecuona è ancora sofferente per l’incidente occorsogli mesi fa in allenamento.
Nella Supersport che debutta a Phillip Island gli occhi sono puntati sulla nuova Yamaha R9 che per la prima volta si confronta con le altre moto rivali. Anche in questa categoria le Ducati sembrano essere le moto da battere, ma dovranno vedersela con le MV Agusta, mentre al momento le Triumph e la Kawasaki di Alcoba sembrano essere un gradino più sotto.