SBK 2017. Rea, tre volte imbattibile! Nessuno prima di lui
Nessuno come lui. Jonathan Rea è l’unico pilota nella storia della Superbike ad aver conquistato tre titoli mondiali consecutivi. Un dominio che dura da tre stagioni, appunto: da quando Johnny decise di lasciare la Honda per accettare l’offerta della Kawasaki.
I numeri del nordirlandese sono impressionanti : nel 2015 ha disputato 26 gare e ha ottenuto 14 vittorie, per un totale di 23 podi.
Stesso numero di gare e di podi anche nel 2016, ma “solo” 9 vittorie a sancire una stagione più difficile della precedente, soprattutto a causa di qualche problema tecnico. In questi suoi tre anni in Kawasaki, nei quali ha appunto conquistato altrettanti titoli mondiali, Rea non ha tagliato il traguardo solamente quattro volte. La prima nel 2015 a Losail, nell’ultima gara, per un problema tecnico; la seconda nel 2016 a Laguna Seca, sempre per un problema tecnico (cambio); la terza ancora nel 2016, quando è caduto in Gara-1 al Lausitzring (stesso problema al cambio) e la quarta quest’anno, a Donington, quando la sua gomma posteriore si è improvvisamente afflosciata catapultandolo nell’erba della via di fuga. Quattro zeri in classifica in tre anni e due sole cadute, che non sono da addebitare a Rea, ma ai problemi al cambio della sua Ninja. Chi sosteneva che il nordirlandese fosse incline all’errore ed alla caduta è stato clamorosamente smentito dai fatti. Una volta salito sulla Kawasaki, Rea ha completamente dominato il mondiale Superbike. A ben guardare, anche il suo ultimo anno con la Honda (2014) non era andato poi così male, visto che aveva ottenuto il terzo posto in classifica con quattro vittorie e ben nove podi. Numeri che nessuno ha più saputo ripetere, sia con la vecchia che con la nuova CBR.
Difficile battere un simile schiacciasassi. E lo sanno bene i suoi avversari, primo tra tutti il suo compagno di squadra Tom Sykes. Il rapporto tra i due è stato molto teso sino all’ultima gara dello scorso anno a Losail, quando Rea ha rallentato sino a farsi superare da Tom, regalandogli non solo il secondo gradino del podio, ma anche il secondo posto in campionato, con tutti i benefici economici che derivano da un tale risultato. Un gesto che ha spazzato via tutte le antipatie e le rivalità che sino ad ora avevano caratterizzato la convivenza dei due piloti della Casa d Akashi. Ma il fuoco cova ancora sotto la brace, e anche quest’anno non sono mancate le battute ed i commenti “pepati”, soprattutto da parte di Sykes, che soffre per lo strapotere del suo scomodissimo compagno di squadra. Quest’anno anche Davies ha avuto a che ridire con Rea, e dopo una duro battibecco susseguente alle gare di Phillip Island, i due si sono confrontati a muso duro anche ad Assen, subito dopo la Superpole, con il gallese che accusava il campione del mondo di averlo ostacolato nel suo giro veloce. Una discussione dai toni forti, ripresa in diretta dalle televisioni, che la Dorna riuscì a stemperare solo in parte, mettendo a confronto i due litiganti.
Ma simpatico o antipatico che sia Rea, anche quest’anno si è dimostrato praticamente invincibile, lasciando ai suoi avversari solo le briciole. Un campionato dominato sin dalle prime battute, visto che Johnny è tornato dai primi due round in Australia e Thailandia con 100 punti, frutto di due doppiette che hanno di fatto costretto i suoi avversari ad inseguire, visto che Davies è arrivato in Europa a -30 e Sykes a -38 punti. Ad Aragón Rea ha vinto Gara-1 mentre Davies era vittima di una caduta. Nella seconda gara era il pilota della Ducati ad imporsi, ma Johnny chiudeva al secondo posto e lasciava la Spagna con 50 punti di vantaggio su Davies e 54 su Sykes. Dopo soli tre round, il campionato 2017 era già nelle mani del nordirlandese della Kawasaki. Alla sua doppietta di Assen Davies replicava con la doppia vittoria di Imola, ma Rea si piazzava secondo in entrambe le gare.
A Donigton vince Sykes, mentre Johnny viene tradito dalla sua gomma posteriore e cade, ma si rifà prontamente con la vittoria di
Gara-2. Il terzo posto del susseguente round di Misano rappresenta sino ad ora il peggior risultato del campione del mondo, secondo in Gara-2. Primo e secondo a Laguna, Johnny è due volte secondo al Lausitzring e nel successivo appuntamento di Portimão piazza la stoccata vincente: vittoria in Superpole ed in tutte e due le gare. A quel punto solo pochi punti lo separavano dal suo terzo trionfo consecutivo, che è arrivato a Magny Cours in Gara-1 con un'altra vittoria davanti a Melandri e Sykes.
Nonostante il corteggiamento di alcuni team della MotoGP, Rea nel 2018 sarà ancora in Superbike, per rispettare un altro anno di contratto con la Kawasaki e per scrivere un’altra pagina di storia nel mondiale delle derivate. Come ci ha dichiarato a Portimão, però,
il suo contratto scade alla fine del 2018, e molto probabilmente, a 32 anni, il pilota di Ballymena cercherà nuovi stimoli e nuovi traguardi nella classe regina del motociclismo. Un passaggio dovuto per un campione come lui, forse sottovalutato dai media, che in passato hanno glorificato piloti senza dubbio meno forti di lui, ma che sono stati smentiti dai risultati e dai record di Rea.
L'unico rammarico per noi poveri appassionati che accendiamo la TV in cerca di spettacolo nel finesettimana è che quello che potrebbe essere il suo unico avversario per talento in SBK oggi non abbia un mezzo che gli permetta di giocarsela veramente.
Ad ogni modo la Kawa è troppo forte in sbk... Sykes è comuqneu andato forte nonostante l'infortunio e solo un mitico Davies riesce ad arginarlo ogni tanto...
Speriamo che l'anno prossimo si sveglino anche le altre Case altrimenti sarà un po'monotona la cosa...
;)
Ma la Honda non può investire qualcosa di più in sbk e meno in Moto2!?!?!?
Saluti a tutti