SBK 2018. Dorna e Pirelli controllano la pressione delle gomme
Vi ricordate, lo scorso anno, quando improvvisamente le gomme in Superbike iniziarono a perdere pressione se non addirittura i pezzi, causando le cadute di Rea a Donington e di VdMark ad Assen, oltre al ritiro di Torres nella gara di Misano, proprio quando lo spagnolo era vicino a cogliere un ottimo risultato? Pirelli, oltre a controllare interi lotti produttivi, mise sotto la lente d’ingrandimento il trattamento utilizzato da alcuni team sul cerchione per evitare il rotolamento della gomma sullo stesso, ma soprattutto puntò l’indice sulla pressione utilizzata, che in alcuni casi sarebbe stata inferiore a quella minima indicata dal produttore italiano. Gli esami effettuati nei laboratori Pirelli non rivelarono difetti produttivi sulle gomme incriminate, e in seguito tutto tornò nella normalità.
Ma la Casa italiana non ha dimenticato quanto accaduto nella passata stagione, e a Phillip Island i team hanno ricevuto una comunicazione che annuncia un controllo della pressione sulla griglia di partenza di ogni gara.
Cinque minuti prima della partenza del giro di ricognizione, all’esposizione della tabella dei 5 minuti al via, la pressione dello pneumatico posteriore di tre moto (a sorteggio) verrà controllata dai tecnici della FIM. Per essere più precisi, saranno gli stessi meccanici che, con manometri forniti dalla Pirelli, dovranno mostrare al Technical Director FIM e agli incaricati della Pirelli quale sia la pressione della gomma posteriore del loro pilota. Da qui in poi – a nostro parere - la regola inizia ad essere poco chiara. “Il pilota che sta utilizzando una pressione inferiore a quella minima richiesta dal fornitore di pneumatici (1,60 Bar) – cita testualmente la nuova disposizione - verrà informato dopo la gara dal Technical Director della FMI". Stranamente il comunicato non specifica se a seguito del controllo la pressione rivelatasi più bassa di quella richiesta verrà riportata a norma prima della partenza.
Riteniamo che questa nuova disposizione abbia come primo obiettivo una maggior sicurezza dei piloti, e speriamo quindi che quella della Dorna sia solo una dimenticanza. Però quella frase “il pilota verrà informato dopo la gara” ci lascia forti dubbi.
Il comunicato specifica che nei primi due round di questa stagione, vale a dire Phillip Island e Buriram, non verranno presi provvedimenti, se non un semplice richiamo, mentre ad iniziare dal terzo round (Motorland Aragón) il pilota, o i piloti per i quali è stata riscontrata una pressione non conforme, verranno penalizzati secondo criteri che verranno decisi in seguito. Perché non si decide subito quali penalità applicare in caso di pressione non conforme?: una potrebbe essere quella di rispedire il pilota e la moto nel box per ripristinare la giusta pressione e farli partire per ultimi dalla pit line.
Per la cronaca, dei nove piloti controllati in Australia (6 nelle due gare SBK e 3 nella SS) ben quattro sono stati trovati con una pressione più bassa di quella richiesta. Stranamente i nomi dei piloti non sono stati divulgati, e lo stesso avverrà in Thailandia, mentre dal round di Aragón sapremo chi è in regola e chi no.
Poi non si sa perché non riescono proprio a fare un regolamento chiaro, per me ci potrebbe stare: -Pressione regolata e 5 secondi di penalità sul risultato finale- o qualcosa del genere.