SBK 2018 - Forés: “Se Ducati voleva uno spagnolo veloce avrebbe potuto prendere me”
Xavi Forés compirà 33 anni il 16 settembre, proprio la domenica di Gara-2 del mondiale Superbike a Portimão. Dopo aver girovagato per mezza Europa (Germania, Italia e Spagna), aver corso praticamente in tutte le categorie (125, 250, Supersport, Superstock 1000, Moto2, MotoGP e Superbike) ed aver vinto il campionato SBK tedesco nel 2014, l’anno successivo Xavi venne chiamato a sostituire Davide Giugliano nel team ufficiale Ducati in tre gran premi, e nel 2016 approdò nel team Barni Racing Ducati. Il primo anno terminò al nono posto nella classifica generale, primo dei piloti privati. Nel 2017 concluse settimo, a 27 punti da Van der Mark, e ancora una volta primo dei privati, posizione che occupa anche attualmente, a soli 29 punti da Melandri e da Lowes.
“E senza il problema tecnico che mi ha fermato a Misano quando ero in testa a Gara-2 – precisa - avrei potuto essere ancora più vicino ai due ufficiali”.
Come valuti il tuo campionato sino ad ora?
“Era iniziato molto bene, con tre podi consecutivi: terzo in Australia, secondo in Thailandia e ancora terzo ad Aragón. Poi ad Assen c’è stato un calo che è proseguito a Imola ed ha avuto il suo apice a Donington Park, dove abbiamo fatto molta fatica, tanto che non ho raccolto punti. La cosa strana è che quest’anno siamo andati male su alcuni circuiti che erano invece storicamente favorevoli alle Ducati. Penso sia dipeso dal nuovo regolamento, che ci ha tolto dei giri motore e ci ha penalizzato anche per quanto riguarda lo sfruttamento del cambio. Abbiamo problemi in uscita di curva, dove invece prima eravamo molto forti. Tutto sommato, però, sono contento di quanto abbiamo fatto: il team Barni è una struttura piccola e privata, ciò nonostante riusciamo a stare assieme, o addirittura davanti ai piloti ufficiali, e quest’anno abbiamo anche dato una mano a Ducati dal punto di vista tecnico. Penso sia difficile fare più di quanto stiamo facendo.
Forés e Barni: un binomio che proseguirà anche il prossimo anno?
"Mi piacerebbe continuare con la squadra di Marco Barnabò e con la Ducati. Stiamo parlando per trovare un accordo che soddisfi entrambi. Dopo il grande lavoro che abbiamo fatto assieme sarebbe un peccato accantonare tutto e iniziare da capo, con un altro team e magari con una moto diversa. Per questo stiamo trattando, ma al momento non ho firmato nulla".
Cosa ne pensi di Bautista nel team ufficiale Ducati?
"E’ stata una decisione che mi ha stupito. Quando ho sentito che Melandri ed il team Aruba.it Racing Ducati si stavano separando (leggi l'articolo) ho sperato di poter prendere il posto di Marco. Penso di aver dimostrato di poter competere con i migliori piloti della Superbike e soprattutto di essere ormai un pilota Ducati, visto che corro da tre anni con loro. Invece ho saputo che hanno scelto Bautista (leggi l'articolo), che non ha mai corso nel mondiale delle derivate e che da questo punto di vista rappresenta un’incognita. Se volevano un pilota spagnolo e forte lo avevano già in casa, potevano prendere me. Rispetto ovviamente la decisione dei vertici Ducati, ma faccio fatica a comprenderla".
Se resterai in Ducati guiderai la nuova V4
"L’ho provata solo una volta al WDW, in versione stradale. Penso che il potenziale di questa moto sia indiscutibile, ma ci vorrà del tempo per renderla competitiva in pista e in grado di competere in Superbike con moto come Kawasaki o Yamaha".
Come sono andati i test di Portimão?
"Molto bene. Abbiamo fatto un ottimo lavoro, testando alcune cose nuove ed interessanti. Inoltre abbiamo trovato alcuni assetti che ci potranno essere utili nei weekend di gare dove dobbiamo essere subito molto veloci. Con il format delle due gare in due giorni bisogna essere veloci già al venerdì, per evitare di compromettere l’intero fine settimana".
Cosa ti aspetti da questo finale di stagione?
"Gli ultimi quattro round si corrono su piste che mi piacciono, ad accezione ovviamente dell’Argentina, che sarà nuova per tutti. Solitamente le piste nuove le imparo in fretta e quindi spero che sia così anche in questo caso. Il mio obiettivo è di scalare qualche posizione in classifica, quindi devo fare bene in tutte e otto le gare che mancano al termine del campionato".
Bautista ha 10 volte l'esperienza di Fores, guida dei V4 estremamente competitivi e in ottica di sviluppo potrebbe dare un enorme valore aggiunto rispetto a quello che potrebbe dare Fores.
Bisogna poi aggiungere che Bautista era a piedi, e quindi economico quanto, se non meno, di Fores.