SBK 2018. Rea trionfa in Gara-1 in Argentina
La sua seconda posizione in Superpole aveva illuso i suoi avversari che sulla nuovissima pista di El Villicum il quattro volte campione del mondo non fosse riuscito a mettere a punto alla perfezione la sua Ninja come invece gli era accaduto sino ad ora. Invece Johnny aveva evidentemente preferito settarla sulla distanza senza badare troppo al giro veloce. Il più veloce in partenza era stato Melandri, ma in poche curve Rea lo ha superato ed una volta in testa ha martellato su tempi inavvicinabili da parte dei suoi avversari.
E’ la nona vittoria consecutiva per il nordirlandese, che con questo 131mo podio supera Corser fermo a 130 e scrive il suo nome quale vincitore della prima gara disputata su questo tracciato.
Melandri è stato bravo a tenere la ruota del Cannibale nei primi giri, e questo gli ha permesso di acquisire un buon vantaggio nei confronti dei suoi avversari. Nei primi giri Marco ci ha creduto, ma da metà gara in poi ha dovuto arrendersi all’evidenza ed ha badato più che altro a mantenere la posizione. Il ravennate della Ducati ha dimostrato di essere uno dei pochi antagonisti di Rea ed è incredibile che al momento sia senza una sella per il 2019.
Fantastica la gara del giovane Toprak Razgatliuoglu che dopo essere transitato settimo nei primi giri, in mezzo al gruppo degli inseguitori, ha iniziato a sciorinare tutto il suo spettacolare repertorio, fatto di staccate e di sbandate controllate. Il turchino ha superato Lowes, si è gettato all’inseguimento di Sykes. Superato l’inglese della Kawasaki, Toprak ha visto la possibilità di salire sul podio raggiungendo e quindi sorpassando Laverty. Una volta terzo il pilota del team Puccetti Racing ha chiuso tutte le porte portando a casa un altro podio, dopo quello conquistato a Donington in gara2, secondo alle spalle di VdMark. Grintosa la gara di Xavi Fores che chiude quarto, vincendo la resistenza di Laverty a due giri dalla fine, a suggello di una gara coraggiosa, che lo ha visto passare dalla nona alla quarta posizione finale con la Panigale privata del team Barni Racing.
Da dimenticare la gara di Chaz Davies. Il gallese della Ducati era sesto al termine del primo giro e manteneva la posizione sino al tredicesimo passaggio, quando nel tentativo di superare Sykes arrivava lungo in staccata, metteva le ruote fuori traiettoria e scivolava senza poter riprendere la gara. Buon per lui che VdMark abbia raccolto pochi punti, ma nella corsa al secondo posto in campionato il suo vantaggio nei confronti dell’olandese è ora di soli 18 punti a tre gare dal termine.
Dopo essere stato a lungo in terza posizione Laverty, ha iniziato a perdere terreno a otto giri dalla fine, a causa dell’usura delle gomme della sua RSV4 e si è dovuto accontentare di un buon quinto posto, davanti a Sykes per il quale si può fare lo stesso discorso del nordirlandese dell’Aprilia. Tom è stato a ridosso di Rea e Melandri nei primi giri, ma in seguito ha iniziato a diminuire il suo ritmo scivolando sino alla sesta posizione. Le due Yamaha di Lowes e VdMark chiudono nell’ordine al settimo ed ottavo posto a dimostrazione che, senza riferimenti precedenti, nessuno dei due era riuscito in prova a trovare l’assetto giusto per le R1 ufficiali. Baz salva la sua prestazione con una buona rimonta finale che lo porta al nono posto, davanti ad un abulico Camier, rimasto sempre in fondo al gruppo degli inseguitori.
Florian Marino è il migliore dei debuttanti e porta la Honda del team TripleM in undicesima posizione, davanti a Ramos ed alle altre due giovani speranze Scheib con la MV e Ruiu con la Kawasaki di Pedercini.
Non hanno tagliato il traguardo il padrone di casa Mercado, autore di una scivolata al quarto giro, Lorenzo Savadori, costretto al ritiro per noie tecniche e Jack Gagne scivolato nel finale. Non ha preso il via Jakub Smrz.
Tiene a bada il campionato e non crea situazioni di interesse particolare, se non per lo zoccolo duro della SBK, che continua a guardarla nonostante le due manche divise in due giorni, l'inversione di griglia,gli algoritmi e le future 3 manche.
In questo modo non ostacola la Motogp.