SBK 2020, Scott Redding: "Che duelli! Scioccante vederli da dentro la pista"
PHILLIP ISLAND - Tre podi e un secondo posto in classifica non sono certo dei risultati da buttare via, specialmente se ottenuti al debutto in Superbike e in gare combattutissime, con tanto agonismo e con molti piloti che hanno rischiato l’impossibile pur di stare davanti.
Ci aspettavamo un pilota aggressivo e pronto a tutto, ma abbiamo invece scoperto che Scott Redding è esuberante solo fuori dalla pista.
Come sono andate le gare di oggi?
"Ho dato tutto quello che avevo. Ho fatto fatica in entrambe le gare per stare con i primi e ho dovuto percorrere traiettorie strane e particolari perché facevo fatica con l’anteriore. Ho cercato di sfruttare tutta l’esperienza che ho accumulato in passato utilizzando Michelin e Bridgestone, ma non è stato sufficiente.
Comunque siamo forti. La moto va forte e il team è fantastico e non mi ha mai messo pressione. Ci sono ancora delle cose da migliorare sulla mia moto per poter essere più veloce. In gara due con la temperatura più alta ho fatto ancora più fatica con la gomma anteriore e anche per questo nel finale ho perso il contatto con i due piloti della Kawasaki. La seconda è stata una corsa strana, dove nessuno voleva forzare per non consumare le gomme e per tenerle per i giri finali".
In generale qual è il tuo bilancio di questo primo round?
"Nel complesso è stato un weekend impegnativo per me, nel quale ho imparato moltissime cose. In gara non ho voluto strafare, sono stato calmo e ho portato a casa tanti punti e sono secondo in classifica. Erano solo le prime gare di un lungo campionato e tutto considerato sono felice per quanto abbiamo fatto in questo weekend, e sono sicuro che faremo ancora meglio in Qatar, quando avrò preso ancora una maggior confidenza con la mia moto. C’erano molte aspettative su di me e penso di non averle tradite".
Cosa ti ha impressionato maggiormente in Superbike?
"La cosa che mi ha impressionato di più della Superbike è senza dubbio l’esperienza e l’abilità dei piloti. Nel BSB avevo il vantaggio che nessuno dei miei avversari era esperto come me, che ho corso anche in MotoGP. Avevo sempre il controllo della gara. Qui devi restare sempre davanti e stare molto attento per non perdere mai il treno dei primi. Nelle prime due gare ci sono riuscito e forse solo nell’ultima ho fatto fatica e mi sono lasciato scappare le due Kawasaki".
Avevi detto che eri pronto a lottare duro con i più forti. E’ andata come te l’aspettavi?
"Ero pronto a lottare e a scontrarmi con i miei avversari, ma la realtà ha superato la mia fantasia. Deve essere stato divertente guardare le gare in televisione, perché da dentro la pista io sono rimasto scioccato un paio di volte. Il modo che ha Toprak di sorpassare non ti lascia scampo. Devi accettare il fatto che lui ti stia superando, altrimenti c’è il rischio di entrare in contatto e di cadere, o comunque di perdere il treno dei primi. Devi essere molto abile. Sono state gare combattute ma corrette, anche se ci siamo dati delle gran carenate. E’ stato incredibile perché ad ogni curva succedeva qualcosa".
Sei stato molto regolare: 3 terzi posti in 3 gare.
"La regolarità è la chiave per vincere il titolo. Facevo fatica con l’anteriore e allora mi sono chiesto se fosse meglio spingere forte, oltre il mio limite, per cercare di vincere la gara o se invece fosse meglio restare nei miei limiti e vedere come andava a finire. Mi è successo in gara 2 e ho scelto la seconda possibilità, perché debuttare con 3 terzi posti è un buon modo di iniziare il campionato. Siamo sempre stati davanti e abbiamo sempre lottato per la vittoria. Ho capito che posso vincere delle gare e questo è molto importante per me. Qualcuno aveva detto che sono un buon pilota, ma non abbastanza da poter vincere in Superbike. Qui in Australia ho dimostrato di poterlo fare e ora si va in Qatar per vincere".
Lo scorso anno era la super capacità di Rea, contro la "mediocrità" di altri, Bautista che improvvisamente era impazzito e aveva fallito, nonostante il vantaggio acquisito all'inizio.
Poi a metà del campionato, quando in rettilineo le velocità di punta, tra Ducati e kawasaki erano quasi livellate, c'era sempre il vantaggio di Rea a impedire un successo pieno!
Bene, ma adesso, nel campionato 2020 ci sono delle nuove cose in campo: 1° Scott è troppo pesante; 2° Lui è esuberante, solo fuori dalla pista (Leggi Carlo Baldi); oppure: "...dov'è finita tutta la velocità delle Ducati"? (leggi Licciardello)!
Non commento poi le pagelle perché secondo me sono da rivedere ma, della Kawasaki non si dice quasi nulla? Un silenzio di Tomba! Ma non era Rea che grazie al suo potere divino portava il titolo a casa da 5 anni? E Tom che ne ha portati altri due, per un totale di 7? Adesso ch'è in BMW dov'è?
E da ultimo, rispetto al passato Rea è sempre li ma, Kawasaki fa un primo e in secondo posto in gara due. Vince la superpole e fa il secondo posto senza Rea!
Ma vogliamo dire qualcosa sul marchio di Akashi... No basta dire solo che Rea è il pilota da battere.
Allora senza voler togliere nulla a nessuno un commento lo faccio io: la Kawasaki, senza ciance frasi ad effetto, tecnologie spaziali e tanto "battage" è una moto STARTOSFERICA!!! La moto migliore del lotto, lo dimostra anche Lows, che ad onta delle chiacchiere anticipate prima sulle ripercussioni nel team se per caso avesse vinto, lo ha fatto facendo ancora più grande la Kawasaki e il loro team!
Saluti cordiali.
Onestamente me lo aspettavo un po più "garibaldino" visto anche le sue dichiarazioni di quest'inverno.
Molto probabilmente si aspettava che il confronto diretto con gli avversari fosse diverso e si è lasciato andare, messo di fronte alla realtà è stato velocissimo a metabolizzare e comportarsi di conseguenza….. nel modo giusto.
Certo i sorpassi in rettilineo che Bautista faceva anno scorso, specie nelle prime gare, sembra che lui non li possa fare, anche per la differenza di peso e stazza rispetto al pilota spagnolo.
Insomma se Redding vuole vincere deve lottare metro per metro senza il vantaggio di potere aspettare un rettilineo per recuperare ciò che eventualmente dovesse perdere in curva e al momento lui in curva sembra essere svantaggiato rispetto agli avversari più agguerriti.
Ieri mi è piaciuto molto e penso che abbia portato a casa il massimo possibile.
Valentino Masini