SBK 2021. Sfida finale Rea-Razgatlioglu a Mandalika
Quello che si concluderà questo fine settimana a Mandalika sull’isola di Lombok in Indonesia è uno dei campionati più combattuti della storia della Superbike e vede in lotta il campione del mondo uscente Jonathan Rea e la forza emergente, il giovane che vuole interrompere un dominio che dura da sei anni.
Una sfida generazionale, ma anche un confronto tra tre case produttrici come Yamaha, Kawasaki e Ducati. Quest’ultima non può più aggiudicarsi il titolo, ma è stata senza dubbio protagonista della stagione assieme alle due citate case giapponesi.
Non sono bastate 35 gare per stabilire il Campione del mondo Superbike 2021, ci vorranno anche le ultime tre, anche se il vantaggio del giovane pilota turco potrebbe far pendere l’ago della bilancia a suo favore già al termine della prima gara del sabato, se Toprak dovesse vincere e Jonny dovesse chiudere oltre la seconda posizione. Ma nel motociclismo “mai dire mai”, e quindi non resta che attendere l’esito della pista, che in questo caso è nuova per tutti ed è stata inaugurata solo la settimana scorsa, giusto in tempo per questo suo primo appuntamento mondiale.
Yamaha davanti
Razgatlioglu (13 vittorie e 28 podi) vuole fortemente vincere questo titolo mondiale, per dedicarlo al padre scomparso e per ringraziare il suo mentore Kenan Sofuoglu.
La gestione della gara non rientra nelle tattiche del pilota della Yamaha, che correrà per vincere e per riportare alla casa giapponese un titolo che manca dal 2009 (Ben Spies). Dall’altra parte del box il campionato non è finito nemmeno per Andrea Locatelli, che sta lottando per la quarta posizione con Michael Ruben Rinaldi, che lo precede di soli 8 punti.
In palio c’è anche il titolo costruttori con la casa dei tre diapason che ha 16 punti di vantaggio sulla Ducati. Restando in casa Yamaha, entrambi i piloti del Team GRT hanno un obiettivo da raggiungere. Garrett Gerloff precede di 14 punti Axel Bassani nella classifica dei piloti Indipendenti (privati) mentre Kohta Nozane vorrà approfittare della pista, che questa volta è nuova per tutti e non solo per lui, per dimostrare di meritarsi la già annunciata riconferma per il 2022.
Rea ci proverà
Nel team Kawasaki tutti credono ancora alla possibilità di Rea (11 vittorie e 28 podi) di riconfermarsi campione, primo tra tutti proprio il nordirlandese, che non sa cosa voglia dire darsi per vinto.
Il sei volte campione del mondo sa che la sua è un’impresa difficilissima, ma vuole chiudere la stagione senza lasciare nulla di intentato. Il suo compagno di squadra Alex Lowes si impegnerà per aiutarlo, anche se sino ad ora non è mai riuscito ad inserirsi nella lotta tra i due protagonisti di questa stagione 2021.
L’obiettivo del pilota inglese è di raggiungere e superare Michael Van der Mark al sesto posto della generale. Tra i piloti privata della casa di Akashi da tener d’occhio Tito Rabat che sostituisce l’infortunato Lucas Mahias sulla ZX-10RR del team Puccetti. Il team OUTDO TPR di Lucio Pedercini ha dovuto rinunciare all’ultimo momento a Loris Cresson dichiarato unfit per il round indonesiano, è schiererà quindi soltanto il giovane Oliver Konig, proveniente dal WorldSSP300 (concluso in undicesima posizione).
Redding e Davies
Per Scott Redding quelle di Mandalika saranno le ultime tre gare con la Panigale V4. L’estroverso pilota inglese non può più vincere il titolo ma la matematica gli consente di sperare ancora nel secondo posto, dovendo recuperare 36 punti a Rea quando ce ne sono ancora in palio il doppio: 62. Redding potrebbe essere l’ago della bilancia soprattutto se dovesse riuscire, come ha fatto in Argentina in gara2, a stare davanti a tutti.
Rinaldi è invece impegnato a mantenere la quarta posizione dagli attacchi di Locatelli. Per Chaz Davies non saranno solo le ultime tre gare con una Ducati, ma le ultime nel mondiale Superbike. Il gallese ha infatti già annunciato il suo ritiro e farà di tutto per chiudere in bellezza una carriera che lo ha visto 32 vincitore in gara e tre volte secondo nella classifica del mondiale.
Come abbiamo visto Bassani deve recuperare 14 punti a Gerloff per vincere il titolo di miglior pilota privato e visto quanto ha fatto vedere in Argentina (due volte quarto ed una quinto) meriterebbe questo riconoscimento. Chiude lo schieramento dei piloti Ducati Samuele Cavalieri, con la V4 del Barni Racing Team. Per il giovane pilota italiano l’obiettivo è la zona punti.
Tom Sykes torna, per l’ultima volta, sulla M 1000 RR ufficiale e visto che non ha ancora trovato una sistemazione per il prossimo anno queste tre gare potrebbero essere le ultime per lui nel mondiale delle derivate. Michael van der Mark cercherà di recuperare i 42 punti che lo separano da Rinaldi e dalla quarta posizione, ma non sarà impresa facile.
Dopo Mandalika cambierà tutto per il team HRC Honda che ha deciso di sostituire Alvaro Bautista e Leon Haslam con i giovani spagnoli Iker Lecuona e Xavi Vierge.
Pochi gli obiettivi per Bautista se non quello di onorare con delle buone prestazioni i suoi due anni con la casa di Tokyo. Discorso diverso per Leon Haslam, ancora alla ricerca di una sistemazione per il 2022.
Forte della riconferma per il prossimo anno, Leandro Tati Mercado vorrà proseguire nello sviluppo della Fireblade del MIE Racing Honda Team.
Lei ore di differenza tra l’Italia e l’Indonesia costringeranno gli appassionati a vere e proprie levatacce, ma siamo certi che ne varrà la pena e che nonostante l’orario non si potranno addormentare davanti alla TV.
La coppia Toprak Yamaha è troppo forte quest'anno