Per essere un rookie Nicolò Bulega sta andando oltre le più rosee aspettative. Una vittoria e dodici podi dopo soli otto round SBK sono un grande risultato e il pilota della Ducati ne è consapevole, ma l’appetito viene mangiando. “Quando raggiungi un obiettivo te ne devi porre subito un altro - ha affermato in questa intervista - ed è giusto sennò la vita non avrebbe senso”.

Dopo essere ripartito dalla Supersport ora Nicolò ha dimostrato di poter andare forte anche nella classe maggiore. Gli anni difficili della Moto2 sono ormai acqua passata e anche se non lo dice sembra chiaro che il suo prossimo obiettivo sarà quello di portare a casa il titolo mondiale. Non sarà facile anche perché secondo Bulega con il nuovo forcellone, utilizzato dopo Phillip Island, la BMW ha alzato di molto l’asticella.

Parlando del suo stile di guida, a volte sembra che Nicolò non gradisca la lotta “corpo a corpo”, ma fa parte del suo modo di intendere le gare. In altre parole è inutile fare la staccata della vita o “il numero” ad effetto, meglio essere costanti perché bisogna sempre conquistare il maggior numero possibile di punti. Ed ha perfettamente ragione: è così che si vincono i campionati.

Bulega è sportivamente cresciuto in Moto3 e Moto2, ma ora che è in Superbike non accetterebbe di tornare alla classe intermedia dei prototipi, come ha invece appena fatto il pilota Aruba Adrian Huertas. Ovviamente sarebbe un discorso diverso per quanto riguarda la MotoGP, obiettivo di tutti i piloti. “Sarebbe bello tornare in MotoGP per mostrare quale sia veramente il mio valore - ci ha confidato - ma al momento mi trovo molto bene in Superbike, mi sento a casa”.