SBK. Davies domina Gara-1 a Imola
La bandiera rossa ha posto fine ad una gara dominata da Chaz Davies, che è partito in testa ed ha imposto un ritmo pazzesco, insostenibile per tutti. Solo nel tredicesimo giro il gallese della Ducati ha girato sopra 1’46, ma nel frattempo Rea era a quasi sette secondi, mentre Melandri teneva testa a Sykes. Nel giro seguente Lowes veniva in contatto con Laverty che imboccava a tutta velocità la via di fuga e cadeva, con la moto che si schiantava sul muretto ed esplodeva letteralmente. Nessuna conseguenza per il nordirlandese, ma veniva esposta la bandiera rossa che poneva fine alle ostilità avendo i piloti percorso i due terzi della gara. Siamo comunque certi che la red flag non abbia influito sull’esito della corsa, sulla quale Chaz aveva ormai imposto un dominio netto e mai in discussione. Rea ha dichiarato di essere stato inizialmente rallentato da Melandri che era scattato come un fulmine dalla seconda fila e lo precedeva. In realtà anche dopo aver superato il ravennate il campione del mondo ha girato costantemente su tempi di 3-5 decimi superiori a quelli di Davies. Melandri da parte sua è stato bravo a tenersi dietro Sykes e a completare la festa Ducati salendo sul terzo gradino del podio.
Dietro ai quattro protagonisti si conferma Xavi Fores sul cui quinto posto non ci sono mai stati dubbi. Solo nei primi giri Laverty gli era stato davanti, ma quella di Eugene è stata la gara del gambero, tanto che è passato dalla quinta posizione iniziale all’ottava, prima di venire in contatto con Lowes e vedere la sua RSV4 schiantarsi contro il muretto della via di fuga.
La sesta posizione finale di Camier certifica che il quarto posto che l’inglese della MV aveva conquistato in Superpole non era un fuoco di paglia. Dopo un’acerrima lotta con Laverty durata qualche giro, Leon ha mantenuto la sesta piazza sino alla fine. Le due Yamaha viaggiano ancora una volta a braccetto. Sia per VdMark che per Lowes è stata una gara in rimonta, ma anche senza la bandiera rossa non avrebbero comunque potuto andare oltre il loro settimo ed ottavo posto. Ancora una gara senza errori per Ramos che chiude nella top ten, davanti a Bradl. Quella del tedesco è l’unica Honda arrivata al traguardo visto il ritiro di Hayden nel corso del quinto giro, per presunti problemi di elettronica. Sulla pista di casa De Angelis, ma soprattutto Savadori, si aspettavano certamente qualcosa di più, ma è andata male per entrambi. Il pilota di San Marino ha chiuso undicesimo, proprio davanti al giovane pilota Aprilia, sempre alle prese con gravi problemi di assetto e di grip. Vanno a punti De Rosa e Badovini, mentre oltre ai già citati Hayden e Laverty non hanno tagliato il traguardo anche Mercado, caduto nel corso del secondo giro e Russo, ritiratosi per problemi tecnici. Non ha preso il via Torres alle prese con un attacco di gastroenterite.
Ci sono piste dove contro il 1200 proprio non si può fare niente, Imola per esempio.
Chissà perché poi Ducati deve correre sempre con un cilindrata maggiorata, 748 contro le 600, 851, 888, 916, 996/998, 1200 vari. Mah...anche MV con la F3 675, quella della cilindrata dovrebbe a mio avviso essere un vincolo fondamentale, chi lo usa sa perfettamente che un bicilindrico ha in se vantaggi e svantaggi anche a pari cilindrata, tra i vantaggi minori inerzie nella guida, coppia sotto e erogazione. Quando Aprilia e Honda fecero le V2 500 2t addirittura furono inizialmente sotto cilindrata per scelta e mai sopra la 500, anche se con un peso minimo leggermente inferiore alle 4 cilindri.
A parte che sono dei veri prototipi ma la balance of performance e le concessioni regolamentari pro o contro una casa da parte di DORNA sono peggio delle pagliacciate delle gomme della motoGP, anche perché nel secondo caso alla fin fine prima o poi penalizzano tutti invece le scelte dell' "aggiustaggio delle prestazioni" (meglio in inglese...) è molto più mirato e funzionale allo show. Se ci credete...io no.
Mentre ad andare in fuga è stato Davies e allora è un grandissimo spettacolo.