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Superbike. Le pagelle del GP di Jerez

- Voto 10 a Melandri, fantastica doppietta; 8,5 a Guintoli; 7,5 a Sykes che punta al titolo; 6,5 per Giugliano, supera il limite e cade | C. Baldi, Jerez
Superbike. Le pagelle del GP di Jerez

La storia si ripete. Lo scorso anno Laverty fu autore di un finale di campionato incredibile con 8 podi e 5 vittorie nelle ultime quattro manche. E il mondiale lo vinse Sykes. Quest’anno al posto di Laverty c’è Melandri che nelle ultime 4 manche ha ottenuto 3 vittorie. Ma quando mancano altre 4 gare Sykes ha ancora 31 punti di vantaggio sul secondo, che è la solita formichina Guintoli, cinque volte secondo nelle ultime sei gare. Questi i freddi numeri, ma è proprio con i numeri (punti) che si vincono i campionati mondiali.


Gioco di squadra sì, gioco di squadra no. Potremmo parlarne per ore e scrivere dei libri sull’argomento. Atteniamoci ai fatti. Così come lo scorso anno, Aprilia ha deciso di lasciare liberi i propri piloti, senza ordini di scuderia. Così come lo scorso anno i due piloti della casa di Noale si strappano punti a vicenda e Sykes ringrazia. Evidentemente la casa veneta ha cambiato idea rispetto al 2012, quando a Mosca e Magny Cours fermò Laverty a vantaggio di Biaggi, che infatti vinse il titolo proprio su Sykes. Nessuno gridò allo scandalo, mentre c’è ancora qualcuno che accusa la Ducati di aver perso un mondiale con Haga, per non aver fermato Fabrizio che tolse 5 punti decisivi al suo compagno di squadra. Per la cronaca però ricordiamo che Spies si aggiudicò il mondiale con 6 punti su Haga. Comunque sia mancano ancora 4 gare alla fine del campionato e quindi tutto può ancora succedere. Aspettiamo quindi a trarre conclusioni o a gettare la croce addosso a qualcuno e godiamoci un campionato che ci terrà sulle spine sino all’ultimo round notturno di Losail in Qatar.


Le gare di Jerez sono state dominate dall’Aprilia, con una Kawasaki in evidente difficoltà ed una Ducati zoppicante. Il binomio Melandri-RSV4 è finalmente diventato vincente, purtroppo troppo tardi per aggiudicarsi il titolo, anche se la matematica non condanna ancora il pilota di Ravenna. Kawasaki in crisi? A Jerez forse, ma ora si va a Magny Cours dove Sykes è sempre stato veloce e dove probabilmente la presunta crisi delle verdone svanirà. In Ducati la coperta della Panigale è corta. Se spingi oltre un certo limite vai in terra. Qualche pilota si accontenta, qualcun altro no. Questione di istinto. Purtroppo la stagione volge al termine e ancora non abbiamo visto un pilota della casa di Borgo Panigale sul gradino più alto del podio, ma il bilancio del team rosso è comunque positivo, se solo ci ricordiamo dov’era lo scorso anno.

EVO

La EVO ha messo in mostra un Barrier frizzante come uno champagne francese, grazie anche ad un team italiano e ad una moto tedesca. Europa unita. Salom guarda tutti dall’alto dei suoi 95 punti e quindi con ogni probabilità si aggiudicherà il titolo già a Magny Cours. Ma ecco i nostri voti ai piloti che si sono dati battaglia sul bellissimo tracciato di Jerez.

PAGELLE

Marco Melandri – Voto 10 
Quarto in Superpole dopo aver chiuso in testa due prove su quattro, in gara Marco dimostra una superiorità imbarazzante. Così come era già successo a Sepang, anche in Spagna Marco fa quello che vuole. Lascia sfogare i suoi avversari nei primi giri, per poi superarli uno ad uno e una volta in testa, accumulare in pochi giri un vantaggio rassicurante. Non sappiamo se gioire per queste vittorie o rammaricarci per un mondiale che poteva essere tutto made in Italy, ma non lo sarà. Standing ovation.

 

Sylvain Guintoli – voto 8,5
Con un Melandri così la cosa migliore che puoi fare è arrivare secondo. E lui lo ha fatto, recuperando 13 punti a Sykes e tenendo vivo il campionato. Non fa polemiche e non chiede “aiutini”. «Non dipende da me – afferma – io devo stare davanti a Sykes e poi vedremo». Quasi commovente. Bravo Sylvain.

 

Tom Sykes - voto 7,5
A Jerez la sua moto non ne vuole sapere di entrare in curva e lui suda le proverbiali sette camicie, riuscendo anche a salire sul podio in gara due. Il suo obiettivo è il secondo titolo mondiale e corre in funzione di quello. Il vantaggio in classifica non è rassicurante, ma gli permetterà di fare dei calcoli.

 

Chaz Davies – voto 8
Sfrutta al massimo quello che passa il convento. Non commette errori e conquista il podio in gara uno. Con la Panigale attuale non gli si può chiedere di più.

 

Davide Giugliano – voto 6,5
Non si possono mettere le briglie ai cavalli di razza. Come è già successo altre volte, Davide cade quando supera il limite della sua moto. Quando abbassa la visiera non riesce ad accontentarsi e a fare calcoli. Poi in gara due ci si mette anche la sfiga…

Jonathan Rea – voto 7
Nel weekend nel quale decide del proprio futuro, la Honda gli dà in prova un nuovo propulsore che non va. In gara Johnny rimette quello vecchio e sta a ridosso dei primi. Non è sereno come nei suoi momenti migliori, ma anche a Jerez spreme ogni cavallo della CBR, come solo lui sa fare.

 

Eugene Laverty – voto 6,5
Sesto in Superpole, sesto in gara uno e sesto in gara due. Meriterebbe sei. A parte gli scherzi Eugene in prova emette qualche bagliore su di una pista che gli piace molto e dove con l’Aprilia aveva fatto doppietta solo un anno fa. Ma ora guida una Suzuki e non si danna più di tanto.

 

Alex Lowes – voto 6
La moto è quella di Laverty, ma lui ci mette del suo. Chi fa sbaglia e il giovane inglese non sfugge a questa regola. E’ un debuttante nel mondiale Superbike e quindi gli perdoniamo alcuni errori a patto che gli servano per imparare.

Loris Baz – voto 5,5
Sono momenti difficili per il francesino, frastornato dalle voci di mercato. Conquista la sua seconda Superpole stagionale, ma poi in gara paga i problemi di assetto della sua Ninja ed alla fine raccoglie solo un settimo posto. L’errore in gara uno che lo porta a cadere non è da lui.

 

Toni Elias - voto 6
E’ stata una grande delusione per Toni non poter far bene sulla sua pista preferita e davanti ai suoi tifosi, che per tutto il weekend lo hanno atteso ed osannato davanti al suo box. Lui ce l’ha messa tutta, ma la sua moto ha avuto degli alti e bassi inspiegabili, sui quali il team Red Devils sta lavorando.

 

Sylvain Barrier – Voto 8
E’ sempre tra i primi della EVO e dimostra che il brutto incidente di Laguna (il terzo di questa sfortunata stagione) e la frattura al piede sono stati dimenticati in fretta. Vince la Superpole 1 ed in gara prova a stare con le Superbike. Talento e costanza, ma anche team e moto sono stati all’altezza.

 

David Salom – Voto 8
L’ennesima perla di una stagione di sofferenza per lo spagnolo, che però ormai vede il titolo ad un passo. La mano operata da poco fa male, ma lui stringe i denti. Primo dei piloti EVO in gara uno, scivola nella seconda, per fortuna senza conseguenze. La vittoria del primo campionato EVO se la merita tutta. 

Guintoli
Melandri_1
Melandri_2
  • fredflinstone
    fredflinstone, Castelnovo di Sotto (RE)

    caro Daniel3484

    dalla tua risposta si capisce benissimo che non sai cosa dire e dunque la metti in questi termini. è vero sono ducatista ma ho parlato anche di bmw. anche kawasaki sta andando molto bene con la evo. io non penso di avcer detto cavolate ho solo descritto quella che è la situazione stock 1000 e analizzato il fatto che di aprilia non c'è ne sono e le ducati dominano. tra l'altro tu non ti sei nemmeno accorto che ho scritto di savadori, che immagino tu non sappia nemmeno che corre con una kawasaki.
  • Daniel3484
    Daniel3484, Vo' (PD)

    Ok ok..

    Mi arrendo, è più bello parlare di moto con mia moglie (che non sa neanche quante ruote ha una moto) che con un ducatista.. La Ducati è la miglior moto che abbiano mai fatto, se le prende dalle altre moto o c'è un errore, o, in qualche altra categoria, è migliore, quindi, dove le prende non ha importanza. E non ho nominato Kawasaki, che le ha date a Ducati nella evo, sicuramente non è in regola, non è possibile una cosa del genere. .
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