Test SBK a Phillip Island. Sykes chiude al primo posto
Il clima è decisamente cambiato a Phillip Island ed il caldo si è fatto sentire, con un asfalto la cui temperatura è passata dai 28 gradi di ieri ai 41 di oggi. Caldo che ha dato fastidio ai piloti soprattutto nella sessione pomeridiana, mentre questa mattina Rea, Giugliano, VdMark e Guintoli erano riusciti a migliorarsi, scalando posizioni in classifica. Nell’ultima sessione del pomeriggio, invece, solo De Angelis e Schmitter, il pilota di Grillini, hanno abbassato i loro tempi.
A Sykes è bastato il crono di ieri per chiudere in testa questa due giorni australiana, ma i suoi avversari non sono lontani, ad iniziare dal campione del mondo Rea che gli cede per soli 152 millesimi. Kawasaki ancora davanti a tutti, quindi, ma Ducati e Honda si avvicinano e, a sorpresa, non lo fanno con Davies e Hayden, ma con i cavalli di razza Giugliano e VdMark, rispettivamente terzo e quarto nella classifica generale.
Davide sembra un altro pilota rispetto a quello dello scorso anno, più pacato e ragionatore. Evidentemente il lavoro di Aligi Deganello e Paolo Biasio inizia a farsi sentire, ma se per l’italiano della Ducati tutto questo significherà meno cadute e più podi, lo sapremo solo sabato e domenica. Prosegue anche il processo di maturazione del giovane VdMark, al quale la vicinanza di Hayden sembra fare decisamente bene, così come la maggiore competitività della sua CBR 1000 RR.
Volti sorridenti in casa Yamaha, che non si aspettava un Guintoli già così vicino ai primi. I due alfieri della casa di Iwata hanno chiuso l’afoso turno pomeridiano al primo posto con il francese ed al terzo con Alex Lowes, mentre nella classifica generale Sylvain è quinto e il giovane inglese ottavo. Il lavoro di sviluppo della R1 è ancora lungo, ma sembra ci siano tutti i presupposti per bruciare le tappe.
Nonostante la sesta posizione assoluta, Torres ed il team Althea BMW non possono festeggiare, in quanto la caduta del primo turno di oggi ha procurato a Jordi una ferita al braccio sinistro, che richiederà molto probabilmente un piccolo intervento chirurgico. Mentre scriviamo, le condizioni del braccio dello spagnolo sono al vaglio dei medici. Per fortuna nulla di irreparabile, visto che Torres è risalito in moto già nel pomeriggio. E’ stata una brutta mattinata per il team italiano, perché anche Reiterberger (undicesimo nella classifica finale) è caduto mezz’ora dopo il suo compagno di squadra, rimediando però fortunatamente solo qualche livido.
Hayden è settimo, e limita a meno di mezzo secondo il suo ritardo nei confronti di Sykes. Nona posizione per Forés, bloccato questa mattina dalla rottura del suo motore dopo soli pochi giri. Non preoccupa il decimo posto di Davies, da addebitare soprattutto alla caduta di ieri pomeriggio, che ha consigliato al gallese una maggiore prudenza e gli ha lasciato anche un lieve mal di testa che lo ha limitato nella calda giornata odierna. Un mezzo passo falso per Chaz, ma che non riduce le sue grandi possibilità di successo nel prossimo weekend di gare. Ramos porta al dodicesimo posto la Kawasaki privata del team GoEleven, che chiude davanti a Savadori e Camier. L’italiano dell’Aprilia può ritenersi più che soddisfatto per il suo positivo debutto sulla RSV4 Superbike, mentre al contrario il suo compagno di squadra Alex De Angelis sperava in un inizio migliore, pur consapevole che senza test invernali e con una moto vista per la prima volta solo qui in Australia sarebbe stato difficile far meglio. A complicare le cose ci si è messa la sua caduta di ieri. Nulla di grave per il pilota del team Iodaracing, che però lamenta una caviglia gonfia ed un polso sinistro dolorante. Per quanto riguarda Camier, al momento non ha evidenziato particolari segni di miglioramento nella sua ormai vetusta F4.
Davvero sfortunato Fabio Menghi, che questa mattina è stato vittima di una brutta caduta alla curva 11. Il bollettino medico parla di un conflitto al femore acetabolare sinistro e sospetta dislocazione dell'acromion claveare alla spalla sinistra. Parole difficili, che significano che per Fabio la trasferta Australiana si può considerare finita. La speranza è di poterlo rivedere in sella alla sua Ducati magari già in Thailandia.