Viaggi in moto

Planet Explorer 9, Scotland - Day 2

- Come era predilection cominciamo il nostro primo vero giorno di viaggio sotto l’acqua, con un tempo decisamente british! Pioggia fitta e cielo plumbeo, giornata tipicamente invernale anche se siamo alla metà di giugno


Del resto anche in Italia le cose non è che siano poi tanto diverse e la nostra amata Terra si sta ribellando, presentandoci un conto salato per tutti i maltrattamenti subiti negli ultimi decenni.
La direzione è nord, puntando dritti verso Dundee che si raggiunge proseguendo sulla A92 e, attraversando gli oltre 2 chilometri del Tay Bridge, questa opera monumentale di ingegneria civile, si giunge nel cuore della città che per’altro non ha moltissime cose da offrire. Uno dei punti più interessanti e’sicuramente il museo dedicato a Discovery, la nave a tre alberi usata dal capitano Scott fra il 1901 ed il 1904 per raggiungere l’Antartide in quella che è stata la prima missione esplorativa e scientifica britannica. A Scott va l’onore ed il merito di aver studiato per primo la climatologia polare, facendosi “intrappolare” con il suo veliero nei ghiacci della calotta per due anni, ma purtroppo nella sua seconda missione, quella per la conquista al Polo, perse la corsa per un paio di settimane contro il suo rivale Amundsen e da quelle gelide e sconosciute terre, il capitano Falcom Scott ed il suo equipaggio non fecero più ritorno.

Da Dundee proseguiamo il nostro cammino piegando leggermente in direzione nord-ovest entrando nelle highland centrali, attraversando i Grampiani, una delle tre maggiori catene montuose della Scozia. Oltre che essere una meta appetibile per escursionisti ed amanti della montagna, qui la strada inizia a prendere I connotati giusti per la GSX che si trova decisamente a suo agio rispetto alla città. Nonostante il cupolino sia di proporzioni minimali, adatto certamente per una stradale ma un po’ meno per il turismo, la protezione aerodinamica è comunque avvertibile, tanto da poter spingere spingere con decisione senza avvertire alleggerimenti all’anteriore nonostante viaggiamo a pieno carico, per quello consentito dal kit di valigie soft che utilizziamo. La strada corre davvero veloce ed i paesaggi sono più che spettacolari fra altopiani e vallate fino a giungere a Braemar, un villaggetto incastonato in mezzo alla natura più autentica, ma così grazioso da doversi fermare per sostarvi almeno una notte.


Siamo nella confluenza di due vallate, quella del Dee e del Glen Clunie e d’inverno è questo uno dei luoghi più gelidi di tutta la Scozia con punte registrate che hanno sfiorato i -30°! Il castello di Braemar e le sue torri meritano senz’altro una visita, la sua storia è relativamente recente, iniziata quattro secoli fa quando fu eretta la prima torre in sostituzione di una fortezza pre-esistente ma dopo l’insurrezione dei Giacobiti divenne una prigione e successivamente fu attaccato, incendiato e distrutto da John Farquharson, il "colonnello nero" di Inverey che alla fine, dopo varie vicissitudini, ne prese possesso lasciandolo al suo clan.

Testo e foto di Luca Bracali
Video di Danilo Musetti

  • Emanuele8
    Emanuele8

    Sono qui in Scozia per lavoro da oramai un anno e ho la fortuna di girare ogni weekend in questi posti meravigliosi, invidiando i motociclisti che si cullano fra le curve perfette delle strade scozzesi con panorami mozzafiato. Quanta sofferenza nel vedere questo ben di dio con la moto ferma in Italia..
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