Sicilia terra mia... dal 25 aprile al 1° maggio 2012
Il nostro programma prevede lo sbarco in Sicilia con il traghetto Genova/Palermo.
Premetto che sono un meridionale trapiantato in Piemonte, oramai da molti anni, ma rimango è sono un Siculo col pedigree, quindi quanto parlo di questa terra sono certamente di parte.
Sicilia Terra di incomparabile bellezza, di cucina fantastica e di una pasticceria prelibata. Sicilia terra di conquista, ambita e contesa da Fenici, Greci, Romani, Bizantini, Normanni, Arabi, Spagnoli. Secoli e secoli di dominazione hanno modellato scolpito è fuso insieme culture, tradizioni, usi, costumi ed arte, dando vita, col passare del tempo ad una ed unica civiltà quella “Siciliana”.
Sbarchiamo a Palermo alle ore 18,30 circa, ci rechiamo subito nell'unico albergo precedentemente prenotato, l'Hotel Astor.
Preso possesso delle camere, dopo una sana doccia riprendiamo le moto recandoci direttamente in un locale del centro per una pizza squisita, in compagnia di una coppia siciliana conosciuta tramite i vari forum che di solito frequento.
La mattina, dopo una abbondante colazione a buffet partiamo alla volta del santuario di sanata Rosalia, santa patrona di Palermo, il santuario si trova sopra il monte pellegrino che sovrasta la città.
Salendo, la strada è piena di curve e tornati, dalle sue radure si gode un panorama fantastico sull'intera città e del suo magnifico golfo adagiato sul mediterraneo.
Il santuario è una grotta naturale che negli anni è stata incorporata nella cattedrale costruita intorno alla cappella, dove nel suo interno si trova la teca con i resti mortuari di santa Rosalia.
La devozione che i Palermitani e tutti i Siciliani hanno verso la Santa è molto forte, c'è una lunga storia/legenda che si narra sulla santa, ma questa è un'altra storia.
Riscendiamo dal monte ed attraversiamo Palermo, questa si dimostra come tutte le metropoli, caotica e indisciplinata; dopo vari sbagli di rotta per riuscire a trovare la nostra destinazione, finalmente riusciamo ad imboccare la SS.624 fino ad Altofonte dove subito dopo deviamo per la SP.5 direzione piana degli albanesi.
Arrivati sul posto dopo una strada piena di curve, facciamo una sosta per ammirare l'omonimo lago e le bellezze paesaggistiche che lo circondano.
Proseguendo arriviamo presso il borgo di Bivia Lupotto dove deviamo per la SS.118 direzione Corleone.
A Corleone ci fermiamo per una sosta pranzo in un bar, dove assaggiamo “u pane cunzatu” (pane fresco spalmato di ottimo olio, sale, origano, pomodorini, acciughe e pepe nero) e come digestivo, mezzo bicchiere di granita al limone.
Corleone non offre niente di interessante al turista, questa è una cittadina ricordata solo per avere dato i natali ad alcuni boss mafiosi diventati famosi per il loro passato criminoso, raccontato in diversi film americani e italiani.
Proseguiamo sempre per la SS.118, strada fantastica sia per il suo tracciato fatto apposta per le moto e per il paesaggio selvaggio contornato da profumi mediterranei.
Arriviamo a Palazzo Adriano, cittadina di rara bellezza artistica, situato su un altopiano alle falde del monte delle rose (siamo sui monti Sicani).
La città è circondata da palazzi storici, la più famosa è la piazza principale con al centro il lavatoio comunale, il palazzo del comune, palazzo dei baroni, la casa d'infanzia di Francesco Crispi e tanti altri monumenti.
La città fu resa ancora più famosa dal regista Tornatore, che qui ambientò e girò molte scene del film “nuovo cinema paradiso”.
Riprendiamo il nostro giro per arrivare ad Alessandria della Rocca dove deviamo per la Sp19 proseguendo fino a Sant'Angelo Muxaro dove siamo attesi dall'agriturismo, Duca di Pietra Tagliata.
Il proprietario è una squisitissima persona, l'azienda è a conduzione familiare e la sistemazione è ottima, abbiamo tutti la camera con servizi interni e terrazzo con veranda sui monti Sicani.
La serata trascorre con una cena a dir poco fantastica, annaffiata da altrettanto vino di loro produzione, come anche olio e conserve di pomodori.
Dopo cena ci accomodiamo in veranda bevendo un digestivo fatto direttamente dalla padrona di casa, andiamo a dormire che siamo spezzati in due.
La mattina facciamo veramente fatica a lasciare questo posto così accogliente e con delle persone cosi altamente ospitali.
Riprendiamo la Sp.19 fino a San Biagio Platani per poi imboccare la Sp.20 fino a Casteltermini; La strada è una goduria, ci troviamo nel cuore della Sicilia, si sale e si scende da montagne non molto alte ma con un paesaggio veramente affascinante, di tanto in tanto intravediamo il fumo che esce dal pinnacolo dell'Etna.
Arriviamo all'incrocio con la SS.189, la imbocchiamo e ci dirigiamo a Larcara Friddi, deviando poi per la SS285 che ci porterà dritti a Termini Imerese passando da Caccamo.
Caccamo è una cittadina piena di arte e storia millenaria, ci sono vari palazzi e monumenti degni di nota, il suo imponente castello edificato nell'anno mille domina l'intera città. Ci si ferma per una sosta caffè e due foto di rito.
Arriviamo a Termini Imerese dove facciamo una breve visita al suo belvedere da dove si gode una vista che spazia su tutto il mediterraneo.
Il motivo vero non è tanto la visita della città ma per assaggiare (o meglio far assaggiare agli amici) il famoso “pani e panelli” veramente ottimo (chi viene da queste parti non può non mangiarlo) e una sorta di panino (mafalda) con sopra semi di sesamo, questo una volta diviso in due, all'interno ci si mettono dai sei o sette formelle di panelle appena fritte in abbondante olio in padella, sono fatti con farina di ceci e vari ingredienti, prima di richiuderlo si mette una spruzzata di limone.
A questo punto non si deve fare altro che morderlo, il tutto (sotto consiglio del preparatore) viene annaffiato, rigorosamente da una ottima gazzosa. Fantastico.
Si riprende la Sp.9 fino a Collesano per poi deviare ed imboccare la Sp54 entrando in un paesaggio veramente spettacolare. Siamo nel parco regionale delle Madonie.
Una sosta doverosa la facciamo a Piano Battaglia, centro sciistico della regione.
Proseguendo, passiamo da Petralia Sottana e Petralia Soprana dove deviamo per SS 290 fino a raggiungere la città di Enna. Enna è capoluogo di provincia, città ricca di storia, arte e cultura. Posta su un'altura di oltre 930 metri sul livello del mare; città provincia più alta d'Italia.
Merita una visita molto approfondita (tempo che noi non abbiamo) ma non possiamo mancare una visita al suo imponente castello da dove la vista spazia sull'intero territorio e la valle del Dittaino fino a vedersi nettamente fumare la cima dell'Etna.
Si è fatto tardi dobbiamo trovarci ancora un agriturismo, così dopo varie telefonate lo troviamo a circa 30 chilometri da Enna in una dolce ed isolata vallata con vista vulcano, si chiama “lo Sperone”, un vecchio casale rurale del 700 finemente ristrutturato, ci sono tutte camere con servizi interni e condizionatore, servito anche di un ottimo ristorante a conduzione familiare. Il luogo è circondato da un vasto territorio coltivato ad arance, carciofi e fichi d'india.
Siamo veramente caduti bene, abbiamo la conferma dall'ottima ed abbondante cena annaffiata da un buonissimo vino di propria produzione.
Ci alziamo presto col canto del gallo e il raglio dell'asino, usciti dalle stanze veniamo invasi da una spettacolare visione, il pavone che la sera prima non ci ha neanche degnati di uno sguardo adesso si pavoneggiava in tutto il suo splendore con le piume coloratissime aperti a ventaglio.
Dopo una colazione genuina ed abbondante salutiamo i simpatici gestori dirigendoci sulla SS.121; fatti alcune belle curve e pochi chilometri arriviamo nella cittadina di Leonforte.
Leonforte è una piccola cittadina piena anch'essa di storia ed arte, ci sono varie chiese e monumenti che meritano una visita, come villa Bonsignore, palazzo Branciforti, la villa comunale e la bellissima granfonte o fonte delle 24 cannelle.
Proseguendo per la statale passiamo per le cittadine di Nicosia, Agira, Regalbuto fino a sostare per pranzo a Paternò. Durante il percorso abbiamo l'imponente vulcano dell'Etna che ci segue per tutto il tragitto, la nostra prossima meta è proprio lui, il maestoso.
Ci dirigiamo attraverso la Sp. 311 fino al paese di Belpasso dove incomincia la nostra scalata al vulcano più alto ed attivo d'Europa.
Arrivati nella cittadina di Nicolosi ci dirigiamo e imbocchiamo la famigerata Sp.92, la strada più rinomata e ambita da tutti i motociclisti, non c'è ne uno che non sogna di farla almeno una volta nella vita. Spettacolo della natura per quanto riguarda il panorama e spettacolo dell'uomo per aver tracciato quest'anello di lingua d'asfalto che con curve raccordate da sembrare una pista, ci porta fino al rifugio Sapienza da dove una telecabina porta fino alle bocche attive dell'Etna.
Non abbiamo fatto l'escursione per le cifre esorbitanti che ci hanno chiesto non solo per la telecabina ma per i fuoristrada che una volta su ti portano fino alle bocche di eruzione.
Pazienza, siamo lo stesso soddisfatti per le bellezze che abbiamo visto, godendoci la strada ed il panorama che da essa si vede.
Riprendiamo il divertimento percorrendo la Sp.92 che ci porta giù fino a Zafferana Etnea, uno dei comuni del parco regionale dell'Etna.
Visita obbligata alla splendida città di Taormina.
Taormina posta su di una rocca, adagiata a forma di balconata sulla costa jonica gode di un paesaggio unico che raro, il suo golfo, le isolette, il suo mare limpido frastagliato da piccole calette ne fanno una meta turistica di altissimo valore.
La cosa più importante della cittadina lo si deve anche è sopratutto alla sua storia millenaria, abitata già prima dello sbarco dei Greci, ci sono testimonianze che la fanno risalire al 750.a.C.
Il centro storico non finisce mai di stupire con i suoi monumenti, chiese , palazzi contornati da splendide piazze e giardini, l'attrazione più interessante è l'antico teatro greco romano da dove si gode un panorama di rara bellezza su tutta la costa fino alla Calabria.
Dopo questa “imbriacatura” di storia e cultura riprendiamo le moto per imboccare la SS.185 costeggiando il parco fluviale dell'Alcantara.
Arrivati a Francavilla di Sicilia deviamo sulla Sp.71 direzione Randazzo.
La strada è ottima, pennelliamo e danziamo senza mai esagerare, con un sorriso di soddisfazione celato dalla visiera del casco.
Telefonate su telefonate per cercare un agriturismo dove abbiamo intenzione di sostare due notti, lo troviamo nell'azienda di famiglia “Parco Statella” un vecchio casale immerso su un grande parco con alberi secolari, direttamente sulla statale non lontano da Randazzo.
I proprietari hanno restaurato il complesso con molto gusto mettendo in evidenza la storia del casale stesso, arredamenti d'epoca, mobili restaurati e modernità che si fondono insieme creando un ambiente veramente molto gradevole e rilassante.
Le camere sono tutte con bagno e condizionatori.
Il parco permette lunghe passeggiate, volendo gestiscono anche un maneggio dove si possono fare delle belle cavalcate.
La mattina facciamo colazione (ottima ed abbondante) nella vecchia stalla finemente restaurata con attrezzi e paramenti posti sulle pareti e sui mobili.
Oggi la nostra meta è fare un giro ad anello per percorrere una delle strade rese famose dalla mitica gara della “Targa Florio”
Imbocchiamo da Francavilla di Sicilia la SS.185, il paesaggio che ci viene offerto in ogni curva è tale da farci fermare spesso per le foto di rito.
Tappa obbligata, Novara di Sicilia, stupendo paese abbarbicato sulle montagne con una storia antichissima, oltre che per le sue bellezze sostiamo principalmente per la sua rinomatissima pasticceria (da Buemi) dove assaggiamo tutte le sue specialità.
Continuiamo per la statale fino ad arrivare al mare; costeggiamo il lungo mare passando da Patti (mi viene subito in mente il 222 Toni Cairoli) Gioiosa Marea, capo d'Orlando fino ad un piccolo paese di pescatori che adesso non ricordo il nome, per la sosta pranzo.
C'è un bel sole, quindi il nostro pranzo fatto di squisitissimi panini lo facciamo su dei tavoli all'aperto con la vista rivolta sulla bella spiaggia.
Riprendiamo il nostro divertimento per la strada costiera fino a sant'Agata di Militello per poi imboccare la SS.289 che ci porterà in agriturismo passando direttamente dal parco regionale dei Nebrodi.
Il primo paese che incontriamo è San Fratello, la sua superba posizione sopraelevata permette la visone spettacolare fin sul mare.
La SS.289 è una delle strade Siciliane più belle, attraversa quasi a spezzare in due il parco dei Nebrodi. Curve dopo curve ci godiamo la strada ed il paesaggio delle montagne circostanti.
Lasciata San Fratello, quaranta chilometri (di pura libidine) ci separano dal prossimo paese che è Cesarò, la vista spazia lontano, il paesaggio è spettacolare, da giorni e giorni siamo guardati a vista del pennacchio fumante dell'Etna.
Arriviamo a Randazzo, la chiamano la città nera per l'usanza di costruire palazzi, chiese e monumenti con pietra lavica. Famosissima è la sua cattedrale con uno dei migliori campanile dell'intera Sicilia. Arriviamo in agriturismo stanchi ma goduti, dopo una doccia ci rechiamo a mangiare in un ristorante vicino consigliatoci dal gestore, dispiaciuto per non avere ancora finito di mettere in opera la loro cucina all'interno del complesso;
Il ristorante non lontano della struttura si rivela veramente ottimo ed abbondante, ci preparano una cena tipica siciliana a base di spaghetti con le sarde, parmigiana, caponata e carne alla brace, annaffiata da un ottimo nero d'Avola e per finire dolce e frutta locale.
Peccato, oggi è il giorno del giro di boa, si ritorna a Palermo dove questa sera abbiamo la nave che ci riporterà nella realtà che abbiamo lasciato una settimana fa.
Colazione prestissimo per l'ultimo giro in terra Sicula, il tracciato che ci siamo fatti la sera prima prevede panorami e borghi molto interessanti.
Imbocchiamo la SS.120 ripassando per Cesarò arriviamo a Cerami non prima di una sosta nel lago Ancipa e poi Sperlinga, Ganci, Geraci fino a Castelbuono, cittadina ricca di storia con un imponete castello a guardia della città. Visita d'obbligo alla città di Cefalù.
Non ci sono parole per descrivere la bellezza e la posizione strategica della città posta come è su un bellissimo golfo dominato dalla sua rocca, la bellissima piazza centrale con la sua cattedrale e dal castello che la sovrasta.
Una città altamente turistica per la sua immensa storia di arte, cultura, tradizioni e da un mare splendido che fa di Cefalù una meta ambita.
Arriviamo a Palermo giusto in tempo per la cena, l'ultima, la vogliamo fare a base di pesce.
Il locale che stiamo cercando ci è stato consigliato da moltissime persone compresi i proprietari dell'ultimo agriturismo “non partite da Palermo senza assaggiare la cucina di Salvatore” questo ci hanno detto, così arrivati in città ci siamo messi alla ricerca del rinomato ristorante. Eccolo! trattoria da Salvatore specialità pesce.
Non sto a farvela molto lunga ma è stata una cena fantastica a base di molluschi, ricci di mare, spaghetti allo scoglio, pesce alla griglia, il tutto annaffiato da un ottimo vino bianco locale.
Saliamo a bordo, la festa è finita, abbiamo fatto circa 2.100 chilometri di puro divertimento, abbiamo visto paesaggi di rara bellezza, assaporato un clima che da noi c'è l'ho sogniamo, ci siamo fatti una vasta cultura di storia millenaria, abbiamo assaporato una delle più rinomate cucine d'Italia, ci siamo abbuffati della ottima e ricercata pasticceria, abbiamo annusato i profumi di Sicilia che in ogni luogo si sprigionavano, come la zagara degli agrumeti, il bergamotto, il timo, il rosmarino, il basilico, l'erba cipollina, l'origano e tantissimi altri profumi che ci hanno
fatto girare la testa. Altra cosa importantissima è che in Sicilia, ci sono i Siciliani, gente di una ospitalità disarmante, sempre disponibili ed allegri.
Scusatemi, lo so, sono di parte ma lasciatemelo dire lo stesso, la Sicilia è la più bella isola del mondo.
Un ringraziamento va agli amici che sono rimasti entusiasti:
Alfonso e Patrizia
Roberto e Grazia
Roberto e Rossana
Luigi e Cettina
Salvatore e Cinzia
e naturalmente io con la mia dolce metà Assunta.
Filippo Razza
bellissimo viaggio
Complimenti x il racconto molto dettagliato ottime foto che dire sono di parte pure io essendo siciliano che vive in Friuli
Uao