Agostini su Lorenzo: la verità fa male
Giacomo Agostini finisce ancora sui media. Dopo Jorge Lorenzo, anche suo padre Chicho, questa volta sul sito DAZN, ha riposto alle critiche mosse una settimana fa da Agostini al pilota maiorchino.
In questi tempi di astinenza ogni parola pesa il doppio, e Ago, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, aveva detto che Lorenzo “come pilota oggi rappresenta un rischio, per due volte ha fallito e non ha ottenuto risultati, dopo la Ducati la Honda. La moto è importante, ma a volte è la testa che fa la differenza”.
Jorge era stato molto duro sui social: “Ma a quest’uomo devo dei soldi o cosa? Dice che ho fallito in Ducati…Andiamo amico! Com’è facile parlare quando non guidi una moto da 50 anni…”.
Invece il padre è stato più diplomatico. “Lasciare la Yamaha è stata una scelta coraggiosa – ha puntualizzato Chicho - ma Jorge con la Ducati ha vinto di nuovo ed è tornato a un livello impressionante, fino a giocarsela con Márquez”.
In effetti, se non è contestabile che con la Honda Lorenzo abbia fallito, l’avventura con la Ducati ha avuto caratteristiche molto diverse, e viene il dubbio che Agostini abbia esagerato, parlando di fallimento. Ma il "quindici volte", al telefono, è pronto a replicare. “La verità fa male. Io non ho bisogno – dichiara Mino - di leccare i piedi a nessuno, e così come mi sono sempre complimentato con Lorenzo quando faceva grandi cose, così mi sento libero di criticarlo quando ha fallito. Jorge mi è sempre piaciuto, per come vinceva, per come guidava e come gestiva le gare. Ho espresso sempre giudizi molto positivi su di lui, al punto che la parte del box Yamaha che segue Valentino mi guardava male. Purtroppo, e lo dico con grande dispiacere, Lorenzo in Ducati non ha fatto quello che ci si aspettava da lui”.
Sottolinea il suo dispiacere, Agostini, e argomenta. “Se in un’azienda prendi un grande manager e lo paghi tanto, pretendi certi risultati. In Ducati lo hanno lasciato andare e dunque… Alla fine sono i risultati che contano, è la pagella, e quello che c’è scritto sopra. E’ un grande campione, lo hanno pagato una fortuna e quante gare ha vinto in due anni? Tre gare ed è poco. Sarà stato un fallimento al 70% e non al 100%, ma pur sempre di un fallimento si tratta”.
Ago sottolinea quanto negli anni lui sia stato vicino a Jorge e come sarebbe pronto a complimentarsi con lui se tornasse a vincere. Lo entusiasmava, ripete, ma ancora una volta con dispiacere sottolinea che il sentimento è una cosa e l’opinione un’altra.
Tornando a Chicho Lorenzo, infine, è interessante un altro passaggio della sua intervista. Il figlio ha conquistato cinque titoli mondiali, ha dimostrato di essere un vero campione, lui non lo vorrebbe rivedere in pista e mettere a repentaglio la sua vita. “Nessuno si ritira quando si sta divertendo e sta raggiungendo i suoi obiettivi - ha aggiunto il padre di Jorge Lorenzo - ti ritiri quando gli aspetti negativi pesano più di quelli positivi. Ti liberi dalla pressione, ma resta un vuoto enorme. Come lo riempi? Inizi a guardare e l’opzione di essere un tester e jolly è perfetta“.
Chico ha avuto parole di elogio per Marc Márquez. “Sarebbe bello imparare da lui. Marquez è unico, sarebbe interessante studiare il suo modo di guidare. Per batterlo devi sudare, devi essere un pilota molto regolare ma anche vincere gare. Márquez è umano, anche se sembra che non lo sia, e talvolta commette errori. Quando spinge troppo forte, fa errori. Ma batterlo è complicato, a breve termine non vedo nessuno all’altezza”.
Lorenzo ha anche dimostrato quanto sia difficile applicare fino in fondo il “Kaizen” per noi occidentali, reagendo in maniera inadeguata a semplici critiche espresse con rispetto sui risultati oggettivi, secondo quanto prevede il sistema.
Credo che un grande protagonista come lui ha oggettivamente dimostrato di essere in questo sport debba apprendere con maggior impegno come usare il pungolo per abbracciare nuove grandi sfide oltre che per continuare a perseguire il miglioramento tecnico, Dando esempio di approccio costruttivo anziché distruttivo...