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Bagnaia ferma i fischi a Misano: ben fatto!

- E’ bello che Bagnaia abbia fatto quel gesto, è importante, era doveroso. Insieme ai fischi c’erano tanti buuu e, come hanno riferito i presenti, anche qualche insulto pesante indirizzato a Marquez. Ed è stato un gesto utile anche per facilitare il lavoro comune della prossima stagione
Bagnaia ferma i fischi a Misano: ben fatto!

Quello sul podio di Misano è stato un gesto responsabile, da campione del mondo. Dopo l’incidente di Aragon e dopo Misano è rimontata la solita polemica tra chi riconosce e ama Valentino Rossi e chi no con ogni Marquez e pretesto possibile. Si può cercare di mettere ordine e Pecco ha fatto la sua parte.

I fischi non ci piacciono e lo abbiamo detto in DopoGP. Abbiamo detto precisamente: “Fischiare è brutto, soprattutto dopo una gara così bella. Noi non ci scandalizziamo se ci sono i fischi. Sono terribili, ma non ci sembra corretto dire: non bisogna fischiare. Ci sono gli applausi e ci sono anche i fischi. E’ un diritto del pubblico. E Bernardelle ha aggiunto: è una protesta civile.

Naturalmente ci riferiamo ai fischi, e non ad altro. Gli insulti, come i festeggiamenti quando un pilota cade o peggio, sono un’altra cosa e chi mette tutto insieme sbaglia. I fischi sono un diritto del pubblico e chi li prende li prende, che sia un politico, un artista, uno sportivo: vuol dire semplicemente che quel soggetto ha la disapprovazione di una parte del pubblico. Non è un dramma.

Si fa della gran confusione sul tema e qualcuno lo fa ad arte. Dire per esempio che fischiare Marc Marquez a Misano “significava” fischiare anche il suo team e addirittura la memoria di Fausto Gresini è profondamente scorretto. E’ assolutamente certo che tutti, a Misano e non solo, hanno avuto per Fausto, per Nadia, per tutta la famiglia Gresini e per il team soltanto rispetto e affetto.

Poi c’è chi aggiunge temi che non c’entrano nulla: “non si debbono fischiare i piloti che rischiano la vita a 300 all’ora” “Marquez è un campionissimo”, ”Marquez ha sofferto quattro anni terribili”. Sono tutte ovvietà che non cambiano il punto.

E il punto, lo sapete, è che una parte degli appassionati (e non tifosi) non perdona a Marc Marquez quel finale del 2015: non si era mai visto un campione correre due (o forse tre) GP non per provare a vincere ma per far perdere un rivale. Per loro, e anche per noi, nessuna offesa pubblica, nessuna conferenza stampa giusta o sbagliata poteva autorizzare una condotta così platealmente antisportiva. E Marc ha ignorato le proteste.

Sono passati quasi dieci anni e sarebbe opportuno voltare pagina, giusto.

Il gesto di Bagnaia va in quella direzione ed è anche un gesto che Marc Marquez per primo apprezzerà: l’anno venturo i due piloti saranno compagni di squadra, Pecco intende stemperare le possibili scintille fin da subito.

Perché Bagnaia lo aveva dichiarato, qualche tempo fa: “La nostra convivenza in squadra potrebbe funzionare benissimo o finire malissimo, ma sono sicuro: siamo due persone abbastanza intelligenti da trovare il modo di lavorare bene insieme”. Ecco, Pecco sul podio del San Marino ha voluto dire: io ho già cominciato. Perfetto!

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Commenti

  • Fortysix
    Fortysix, Roma (RM)

    A proposito di rievocazioni del passato e di quelli che
    criticano Rossi e poi si scoprì che erano tutti ex tifosi di Biaggi… e ho detto
    tutto! ahahahahahah


    Vabbè dai, stemperiamo gli animi… propongo un quiz!


    Si tratta di scoprire chi è il più rancoroso dei commentatori
    che scrivono qui e che rimugina rimugina rimugina da ormai direi un paio di
    decenni.


    Chi è che quando commenta somiglia terribilmente al Checco Zalone
    di Luca Medici e che te lo ritrovi tra le balle sotto ogni commento?


    Chi è che vorrebbe far ridere come Checco Zalone e che
    sforna invenzioni dialettiche, sempre le stesse, ripetute fino allo sfinimento
    e alla frantumazione dei cog**oni altrui?


    Lo pseudonimo Checco Zalone deriva dall'espressione in
    dialetto barese "che cozzalone!", che significa "che
    zoticone!"


    Zoticone non c’è bisogno di spiegarlo… nel suo caso è
    azzeccatissimo.


    Secondo me manco è basso bergamasco, mi ricorda più che
    altro uno di quei pugliesotti ignoranti forti che alla prima contraddizione
    partono in tromba con tutto il repertorio di cazzate che non c’entrano nulla
    col discorso. Probabilmente è emigrato da Bitonto fino a Verdello è non è mai
    riuscito ad adattarsi del tutto… e infatti sta tutto il giorno qui.


    Il Guido di Italo Svevo ne “La Coscienza di Zeno
    sarebbe perfetto ma poi il soggetto, se riuscirà mai a leggere fino a qui (lui
    scrive soltanto. Non legge) magari non capisce, si monta la testa e riattacca per
    l’ennesima volta col borotalco…


    Vabbè insomma, è un po’ che non si fa vedere… ahahahahahah


    Chi sarà???


    Avete 3 aiuti: un video, una citazione, la circonferenza, espressa in centimetri, raggiunta dalle balle di ognuno dei lettori di questo sito.




    https://www.youtube.com/watch?v=eKuTQXE6lc8





    A Guido si sarebbe adattata una parola che hanno i Greci:
    "astuto imbecille". Veramente astuto, ma anche veramente uno
    scimunito. Era pieno di accortezze che non servivano ad altro che ad ungere il
    piano inclinato sul quale scivolava sempre più in giù.
    Italo Svevo -

    La coscienza di Zeno




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  • Jojoe
    Jojoe, Bologna (BO)

    "Quando vinsi al Mugello con la Ducati, Marc era sul podio come me. Ti svelo un retroscena: se riguardi le immagini c’è un momento in cui mi avvicino al suo orecchio. Ecco, gli stavo chiedendo scusa per quello che sentivo. Mi sono vergognato, nonostante in quel momento fossi ubriaco di gioia. Sì, gli ho chiesto scusa. Quei fischi sono ciò che cancellerei di quella giornata per me indimenticabile. Questo succede solo in Italia, altrove non fischiano i piloti. Mai."
    Danilo Petrucci, un uomo, un pilota, un signore. Come si fa non volere bene ad uno così.
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