Compleanni

Buon Compleanno Casey Stoner!

- Il due volte iridato MotoGP, forse il pilota più rimpianto del Motomondiale, compie trent’anni oggi
Buon Compleanno Casey Stoner!

Trent’anni, cifra tonda e una vita che più felice non si può, grazie ad una moglie ed una figlia bellissime, un passato sportivo ricco di soddisfazioni e la soddisfazione di essere ancora oggi, a tre anni dal ritiro, uno dei piloti più amati e rimpianti dagli appassionati di motociclismo: difficile non invidiare Casey Stoner!

Difficile però anche che questo genetliaco gli possa dare la stessa soddisfazione di quel magico 16 ottobre 2011, quando Stoner vinse il Gran Premio di casa conquistando nello stesso giorno il secondo titolo iridato (in sella alla Honda) coronando un weekend a dire poco perfetto. D’altra parte, non a tutti capita di poter festeggiare un compleanno vincendo un titolo mondiale…

Stoner nasce a Southport il 16 ottobre 1985, e impara ad andare in moto poco dopo aver imparato a camminare. Leggenda vuole che a poco più di un anno sia salito sulla Yamaha PeeWee 50 della sorella maggiore e non sia praticamente più voluto scendere. A tre anni, quando ha finalmente le gambe abbastanza lunghe da toccare terra, inizia a guidare da solo. A quattro inizia a correre, il che significa che inizia a vincere subito, perché negli anni che seguono domina letteralmente il panorama del dirt-track australiano.

Al Mondiale ci arriva con la 250 nel 2002, dopo essersi fatto le ossa nel Regno Unito prima e poi in Spagna, sotto la guida di Alberto Puig in quel CEV che ha creato tutta la scuola iberica di quella generazione. Nel 2003, dopo un anno senza risultati, scende in 125 dove fra Aprilia e KTM inizia a vincere, poi torna alla 250 nel 2005 dove insidia il titolo a Pedrosa vincendo cinque gare e finendo secondo.

Casey Stoner davanti a Dani Pedrosa in 250
Casey Stoner davanti a Dani Pedrosa in 250

Nel 2006 debutta in MotoGP con una Honda privata: fa la pole al suo secondo GP, ma in gara cade spesso e finisce solo ottavo in campionato. A fine stagione abbandona il team di Lucio Cecchinello con il quale ha corso tutta la sua carriera iridata fin qui, con l’eccezione della stagione in 125 con KTM, per dirigersi verso Ducati. Molti la ritengono una mossa azzardata da parte di Ducati, ma basta la prima gara per smentirli: Stoner vince al debutto, e in quella stagione non la smette più. 10 vittorie, primo titolo iridato per lui e per Ducati, e gli scettici sono serviti.

Negli anni successivi i successi calano assieme alla competitività della Desmosedici finché Casey, stanco di soffrire – anche fisicamente, vista la crisi dell’estate 2010 – non passa a Honda, dove sale sulla RC213V ufficiale a fianco di Pedrosa. Stoner domina i test precampionato e vince la prima gara scattando dalla pole position. Un’altra stagione trionfale, sigillata dal quinto trionfo consecutivo a Phillip Island con cui, come dicevamo sopra, si regala il secondo titolo, la nona vittoria stagionale e la soddisfazione di aver dimostrato il peso che aveva nelle vittorie Ducati.

Stoner festeggia ai box il primo titolo iridato per sé e Ducati
Stoner festeggia ai box il primo titolo iridato per sé e Ducati

Nel 2012 fin dalle prime gare serpeggia la voce incontrollata del ritiro di Stoner. Voci prima smentite, poi confermate alla conferenza stampa del GP di Francia, il 17 maggio 2012, quando Casey annuncia ufficialmente il suo ritiro a fine stagione. Sembra che Stoner abbia ottime possibilità di andarsene da campione del mondo, ma il brutto incidente durante le qualifiche del Gran Premio di Indianapolis lo costringe a saltare tre gare dopo aver generosamente corso la gara. Un sesto successo a Phillip Island sarà il suo ultimo, per poi correre a Valencia l’ultima gara della sua carriera. All’ultimo giro il team gli espone il cartello “Going Fishin’” per salutarlo.

Nonostante tanti appassionati ne invochino a gran voce il ritorno, Stoner ha sempre detto di stare benissimo dov’è. La guida della moto gli manca, ma non abbastanza per sopportare tutto il surplus mediatico del Motomondiale di oggi. Fin da bambino, Casey ha odiato le attenzioni del pubblico; chiuso, riservato e poco amante della popolarità, Stoner non ha mai nascosto i motivi del suo ritiro. La voglia di vivere con quella quiete che gli è sempre mancata, godendosi una privacy che non aveva mai avuto, libero da pressioni ed impegni. La cosa non impedirà ai suoi tifosi di sognare che magari, un giorno…

  • gs2best
    gs2best, Pomponesco (MN)

    spesso il n°1, quello delle proprie passioni, non coincide con il meglio ma ha il merito di aver lasciato il segno dentro di noi. Ma se andiamo ad analizzare altri aspetti in maniera poco passionale ma in modo analitico, notiamo che c'è gente che ha vinto con moto diversissime tra loro e che ogni volta dovevano e devono essere interpretate in maniera diversa. Riguardo a Stoner non posso fare a meno di pensare che con le gomme MICHELIN era costantemente in terra ed era diventato un fenomeno con BRIDGESTONE. Con queste gomme, entrava e 3 giri faceva primo. Come dire tanto cuore e poca tecnica intesa non come capacità di guida. Se va va altrimenti niente
  • kevin#34
    kevin#34, Roma (RM)

    ragazzi non mi fraintendete, io rispondevo a chi ha detto che è "il piu' grande... ebbene, per me non lo è, magari lo sarebbe anche potuto essere ma di fatto non lo è stato... e non lo direi neanche del mio mito, quel Kevin che tutti conoscete... una cosa e' il carisma/spessore umano (Ayrton?), la generosita'in pista (Gilles), la guida funambolica sopra ogni limite (kevin?) e tutto quello che volere, altro e' l'essere il "piu' grande" (GOAT per gli americani) dati alla mano (Loeb, Schumacher, Everts, Carmichel, Agostini....), tutto qua...
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