Dal 2023 niente più ombrelline in SBK. E se accadesse anche in MotoGP? [SONDAGGIO SOCIAL]
Per la SBK, Dorna ha deciso di seguire l'esempio della sua corrispettiva in Formula 1, Liberty Media: via le ombrelline dalla griglia di partenza, a partire dalla prossima stagione. La notizia ha iniziato a circolare nel paddock durante l’ultimo GP di San Juan in Argentina e ha destato un certo scalpore fra tutti gli appassionati.
La domanda sorge quindi spontanea: accadrà anche in MotoGP?
È prevedibile che la scelta interesserà molto presto anche la top class e che sarà sicuramente un argomento di discussione acceso come lo è stato l’introduzione della gara sprint a partire dalla stagione 2023.
Molti sono gli argomenti di discussione, da una parte l’esaltazione del prototipo della donna “oggetto”, dall’altra il vecchio e passionale modo di vivere le corse.
Gli ultimi due round del Campionato Mondiale Superbike saranno quindi anche gli ultimi in cui vedremo le ombrelline in griglia di partenza. La motivazione principale è che gli sponsor stanno trovando modalità alternative di esposizione.
Sulle nostre pagine social (se non l'avete ancora fatto seguiteci sia su Instagram che su Facebook) abbiamo lanciato un sondaggio per capire la vostra opinione a riguardo.
Al termine dell’indagine leggeremo i vostri commenti e scriveremo un articolo. Vi aspettiamo sotto questo post Facebook e su Instagram! I lettori che non utilizzano i social network possono commentare sotto a questo articolo.
Grazie a tutti gli utenti che parteciperanno!
Intanto, trovo infinitamente peggio far sfilare bambini (loro si', senza un'idea di quel che gli sta succedendo. Guardate Domenicale che passa a dare il cinque ai pischelli. terrificante.), non diversamente da qualunque altro prodotto associato alla vendita dell'oggetto in questione.
Poi, arrivati quest'anno al GP degli USA, ci fracassano gli zebedei con delle ritardate seminude che agitano culo, tette e ponpon a casaccio, e lo chiamano "ballo".
L'apice e' poi arrivato con il "canto" dell'inno da parte di una tipa essenzialmente vestita a nudo, che ha proceduto a ululare male per un minuto e mezzo buono.
Quindi, non c'e' da credere a niente che Liberty proponga, certo non e' da leggere in una qualsivoglia chiave etica: e' semplicemente una serie di azioni volte a -secondo loro- accrescere l'audience, in tempi di woke.
Era davvero molto meglio lasciar fare alle agenzie di modelling che assumevano professioniste.