Cambia in tutto la nuova Ducati Diavel V4 2023
Avvistata a inizio settembre durante i collaudi su strada, la Ducati Diavel V4 è stata svelata ufficialmente oggi nel sesto appuntamento della web series World Première che Ducati ha dedicato alla presentazione dei modelli 2023. Si trattato del penultimo appuntamento prima di quello previsto per lunedì 7 novembre che chiuderà la serie.
Poi le moto saranno esposte a EICMA, alla quale Ducati fa ritorno do un anno di assenza.
Il video in alto mostra la presentazione fatta da Ducati
Dare to be Bold è il claim che Ducati ha scelto questa volta, dedicato a una moto che – con le parole che arrivano da Bologna – vuole essere “emozionante, audace e sorprendente. Pronta ad attirare ogni sguardo”.
La nuova Diavel V4 sarà disponibile nel classico rosso Ducati al prezzo di 26.390 euro oppure in nero lucido Thrilling Black a 26.690 euro. La Diavel 1260S era in vendita a 24.690 euro.
Lo stile è muscoloso, grintoso, con spalle larghe e scarico a quattro uscite a vista, che dichiarano l'architettura del motore.
Come la prima V2, la Diavel V4 si ispira al mondo delle muscle car e, nella vista di profilo, ripropone l’immagine di un atleta pronto allo scatto ai blocchi di partenza.
La nuova firma dei gruppi ottici anteriore e posteriore è a doppia C e gli indicatori di direzione sono full Led. La luce DRL anteriore cambia forma, con un profilo a doppia C, evoluzione del precedente disegno. In maniera originale il gruppo ottico posteriore è firmato da una matrice di Led puntiformi alloggiata sotto il codone; anche in questo caso la firma ottica rende la moto riconoscibile immediatamente.
Gli indicatori di direzione dinamici sono integrati nel manubrio, davanti ai serbatoietti dei comandi idraulici di freno e frizione.
E' confermato è l’imponente pneumatico posteriore da 240/45-17, altro elemento distintivo delle Diavel Ducati. I cerchi sono in lega leggera a cinque razze, con un profilo impreziosito da superfici lavorate di macchina.
E nell'immagine della moto, oltre che nel caratterizzarne le prestazioni, ha un ruolo centrale la motorizzazione, che abbandona il V2 1260 desmo a fasatura variabile per il V4 Granturismo già adottato dalla Multistrada V4.
Con i suoi 1.158 cc fornisce 168 cavalli a 10.750 giri e con la coppia massima di 12,8 kgm (0,5 in più rispetto alla versione Multistrada) a 7.500 giri è capace di unire linearità ai bassi regimi a una coppia sostenuta su tutto l’arco dell’erogazione.
Il V4 Granturismo (derivato dal Desmosedici Stradale di Panigale V4 e Streetfighter V4) ha l'albero motore controrotante, l'ordine degli scoppi Twin Pulse e ha gli interventi di manutenzione più importanti a intervalli di 60.000 km.
E' efficiente nei consumi e nelle emissioni grazie al sistema di deattivazione estesa: la funzionalità che spegne la bancata posteriore a veicolo fermo e anche nella marcia a bassi regimi in caso di ridotto carico del motore.
Il sistema di deattivazione estesa dei cilindri posteriori, che permette al motore di funzionare come bicilindrico o come quattro cilindri con una transizione impercettibile, genera una variazione nella tonalità del rumore di scarico al passaggio da una modalità all’altra: un suono più profondo quando solo i due cilindri anteriori sono attivi, a frequenze più elevate quando tutti e quattro i cilindri sono in funzione.
Ciclistica
La nuova Diavel V4 ha un peso in ordine di marcia di 223 kg, ovvero 13 kg (5 sul motore 8 sul veicolo) rispetto alla Diavel 1260 S.
La ciclistica prevede una forcella rovesciata con steli da 50 mm e un ammortizzatore posteriore centrale a schema cantilever, entrambi completamente regolabili.
L’impianto frenante conta su doppio disco anteriore da 330 mm e pinze Brembo Stylema radiali. I valori di picco in decelerazione sono di ben 11,5 m/s, un valore che generalmente caratterizza le moto da competizione.
Da parte sua il pneumatico posteriore da 240/45, e la rapportatura del cambio dedicata, permettono di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di 3 secondi.
La posizione di guida vede la sella a soli 790 mm da terra, le pedane centrali e un manubrio alto e ravvicinato di 20 mm rispetto alla Diavel 1260 per una maggior facilità di utilizzo in manovra.
Il comfort è migliorato rispetto alla Diavel 1260 grazie alla sospensione posteriore con corsa aumentata di 15 mm e alla sella più ampia e meglio profilata.
Seduta più spaziosa anche per il passeggero: le sue pedane si ripiegano sotto il codone e il maniglione posteriore telescopico è anch’esso a scomparsa. Grazie alla cover sella passeggero, fornita di serie, si trasforma così rapidamente la Diavel V4 da biposto a monoposto.
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Marc.56, Soleto (LE)Solo io la trovo inguardabile?
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Lui87, Cercola (NA)E un bus ottima x la tratta Torino Reggio Calabria