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Derbi vince il suo centesimo gran premio

- La casa spagnola, fondata nel 1922, guadagna il suo centesimo titolo grazie al trionfo di Márquez nella 125 del GP di Germania, 42 anni dopo la mitica vittoria di Barry Smith, all’Isola di Man
Derbi vince il suo centesimo gran premio

 

Era il 14 giugno 1968 quando l’australiano Barry Smith portò alla vittoria una Derbi 50 sul tracciato più mitico del motociclismo: l’Isola di Man. Era la prima vittoria di una “Bala Roja” (proiettile rosso) come le Derbi venivano chiamate dagli appassionati spagnoli.
Quel trionfo arrivava sei anni dopo il debutto mondiale di Derbi, avvenuto nel 1962 al GP di Spagna che allora si correva sul circuito barcellonese del Montjuïc.


Oggi è arrivata la vittoria n. 100  sul circuito tedesco del Sachsenring dove, sempre su Derbi, il pluricampione del mondo Angel Nieto (Spagna) vinse per la prima volta su Derbi il 13 luglio 1969.


Le 100 vittorie di Derbi (17 in 50cc, 25 nella 80cc, 57 in 125cc e una nella 250cc) hanno valso alla casa Catalana ben 19 Campionati del Mondo, 8 Costruttori (2 in 50cc, 3 nella 80cc e 3 in 125cc) e 11 Mondiali Piloti (3 in 50cc, 4 nella classe 80cc e 4 in 125cc).


Con la vittoria di Márquez Derbi (oggi parte del Gruppo Piaggio) entra nel ristrettissimo numero di costruttori con oltre 100 vittorie nel Motomondiale del quale fanno già parte Honda, Yamaha, Aprilia, MV Agusta e Suzuki.


Con Derbi hanno corso e vinto grandi campioni come Jorge Martínez ‘Aspar’ (32 vittorie su Derbi), Angel Nieto (30 vittorie), il giapponese Youichi Ui (11), Jorge Lorenzo (4) e il francese Mike di Meglio (4).

Oggi il pilota di punta di Derbi è Marc Márquez. Lo spagnolo, classe 1993, è da tre anni in 125, prima con KTM e dal 2010 con Derbi. Quello di quest’anno è decisamente il suo campionato. Ha conquistato 5 primi posti e due bronzi su otto gare disputate. Dal Gran Premio d’Italia nessuno gli tiene testa e la sua serie di trionfi ha già battuto il record di vittorie consecutive in 125 stabilito da Valentino Rossi. Molti già lo acclamano come il fenomeno dell’era post Rossi, staremo a vedere.

 

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