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Motomondiale: Jorge "Aspar" Martinez entra nelle MotoGP Legends

- Quattro titoli, 37 vittorie. Lo "Spencer delle piccole cilindrate" entra nella Hall of fame del Motomondiale a 40 anni dalla sua prima gara
Motomondiale: Jorge Aspar Martinez entra nelle MotoGP Legends

Negli anni 80, vincere nella minima cilindrata - che allora, fino al 1989, era appunto la 80 - significava dover fare i conti con lui e con la sua Derbi. Jorge Martinez, detto Aspar, il ciabattino, è stato la bandiera dei piloti spagnoli di quella decade, forse anche più di quel Sito Pons che alla fine vinse due titoli nella 250.

Lo è stato perché vinceva con una superiorità pazzesca - per il mezzo ma anche perché nelle piccole cilindrate era davvero fortissimo: i suoi compagni di squadra, compreso quell'Herreros che fu l'unico vero rivale, lo infastidirono solo a sprazzi. E in 125, nel 1989, ci volle il cambio di regolamento, con l'arrivo delle monocilindriche, per tarpargli le ali con una Derbi troppo, troppo fragile per giocarsi il titolo.

Lo chiamavano il Freddie Spencer delle piccole cilindrate, perché dopo due titoli nella 80 nel 1986 e 1987, l'anno seguente decise di correre sia la 80 che la 125, vincendole entrambe a mani basse, con nove vittorie su undici gare. Nel proseguo della carriera ha corso ancora in 125 e 250, ma senza più ottenere i successi di quei tempi.

Qui a Valencia, in occasione dei quarant'anni dalla sua prima gara, Martinez diventa una MotoGP Legend raggiungendo, tra gli altri, i connazionali Angel Nieto, Dani Pedrosa e quell'Alex Crivillé che gli strappò il titolo nel 1989. Onorificenza conferita, naturalmente, dal CEO Dorna Carmelo Ezpeleta

"Voglio ringraziare Carmelo, la Dorna e tutti gli intervenuti" ha commentato Martinez. "Per me è un giorno incredibile - è un vero onore entrare nella Hall of Fame della MotoGP. Quest'ultima settimana mi sono ricordato più volte della mia prima gara, della mia prima vittoria ad Asse e ora essere qui è davvero incredibile. Sono felice, davvero felice. Grazie davvero."

"Da ragazzino l'unica cosa che volevo era correre in moto. Mi commuovo a pensare alle esperienze che ho vissuto, belle e brutte, ma è incredibile ricordare guardando le foto del 1979 - dormivo in tenda - e pensare a oggi, qui al Ricardo Tormo. Pensare che nel 1988 ero stato proprio io a pressare Carmelo per far costruire una pista e portare il Motomondiale a Valencia..."

 

Aspar Martinez sulla sua bala roja, il proiettile rosso
Aspar Martinez sulla sua "bala roja", il "proiettile rosso"

"Vedere tutti i miei amici qui è un sogno: i miei piloti, la mia famiglia, quella vera e quella del paddock... è come se fosse il mio paese. Un paese in cui abito da 35 anni! Grazie a tutti, abbiamo passato momenti difficili, e grazie agli sponsor che sono stati con me per tanti anni, ai giornalisti... un milione di grazie!"

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