Dovizioso, grazie per le emozioni
La decisione, probabilmente, l’aveva presa da tempo: tante proposte, ma nessun progetto che lo entusiasmasse per davvero. Andrea Dovizioso, quindi, per la seconda volta nel 2020 dice no: il primo l’ha detto alla Ducati, ad agosto (“Sono io che decido il mio futuro, non Gigi Dall’Igna”), il secondo a tutte le Case che lo hanno contattato. Anche alla Yamaha, con la quale l’accordo sembrava quasi fatto. Ma, evidentemente, Andrea non era convinto. “Ho ancora il fuoco dentro, tanto è vero che se non rimarrò in MotoGP, andrò comunque a correre, ma ci vogliono le condizioni giuste” ha ripetuto tante volte. Le condizioni giuste non c’erano, perlomeno non quelle che chiedeva Dovizioso, che ha così preferito dire un’altra volta no. Del resto, il 2019 e il 2020 sono stati due anni psicologicamente difficilissimi, con il Dovi esasperato da tensioni pazzesche dentro al box, con una squadra (non tutti, naturalmente) che non ha fatto abbastanza per metterlo in condizione di giocarsela...
“Chiedici cosa ti serve per andare forte, non solo a livello tecnico: faremo il possibile per metterti a tuo agio” ha svelato una volta Lewis Hamilton, il campionissimo di F.1, raccontando come era stato accolto da Niki Lauda quando andò alla Mercedes. Ecco, in Ducati è successo esattamente il contrario, il Dovi non è mai stato messo a suo agio, nemmeno quest’anno, che pure sembrava esserci un’occasione d’oro per vincere il mondiale. Andrea ha perso la passione, anche se, come dice lui, ha ancora il fuoco dentro. Dice di prendersi un anno “sabbatico”, ma in questa MotoGP e alla sua età - nel 2022, quando scadranno tutti i contratti, avrà 36 anni - è difficile pensare che possa tornare. Sa molto di addio, insomma, ed è un vero peccato.
“Mi emoziono ancora a rivedere le immagini delle mie sfide all’ultimo giro con Marc Marquez” ha detto più volte, in un misto di orgoglio e commozione. Perché, non dimentichiamolo, è stato l’unico nelle ultime stagioni a giocarsela regolarmente con il pilota più forte degli ultimi 10 anni. E’ un peccato che smetta. Ma, ancora una volta, il Dovi ha dimostrato di avere le idee chiare e di non essere disposto a compromessi: è vero che se lo può permettere, ma in pochi lo avrebbero fatto. In un mondo di “personaggi a tutti i costi”, Andrea si è distinto per la sua onestà, per il suo equilibrio, per il non cercare mai scuse (anche quando ne avrebbe avute mille), per la sua semplicità. E’ un “testone”, uno al quale è difficile fare cambiare idea e questo è stato sicuramente un suo limite dentro al box. Ci ha regalato emozioni pazzesche: da appassionati di moto non si può che ringraziare. In bocca al lupo.
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Lupus_in_fabula, Teramo (TE)Lasciamo stare Lorenzo... stiamo commentando un articolo che parla di un Fuoriclasse vero, non di un... sedicente "campione"!
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Mr70a+, Tirano (SO)Andrea è in Ducati dal 2013,cioè 8 stagioni,in pratica è sempre stato il pilota n1,escluso forse i primi mesi di Lorenzo nel 2017 ,e purtroppo per lui e per Ducati il titolo non è mai arrivato. Come fa un’azienda top a rinnovarti per l’ennesima volta un contratto? Inutile fare lucrubrazioni...non era più possibile portare avanti una situazione così,nessuna azienda l’ha mai fatto a mia memoria. Esempi in gp. Rossi Honda arriva e vince al secondo anno,sempre Rossi Yama e vince al primo e poi rivince rivince,Stoner Ducati al primo,Stoner Honda al primo,Lorenzo Yamaha al terzo ..e poi rivince rivince,Marquez al primo...e poi praticamente stradomina. Lorenzo Ducati al secondo anno,secondo anno,non cinque sei sette o otto,non vince .....a casa!!! Pedrosa ha fatto la carriera in Honda non vincendo,ma con la casa dell’ala dorata gli aveva vinto i titoli 250 e soprattutto Honda vinceva cmq i titoli con Hayden,Stoner e Marquez. Dovi era l’uomo indicato a vincere e semplicemente non ha vinto,è banale matematica e quindi basta ulteriori possibilità almeno con Ducati,ne avute fin troppe. Ora esempio qua son tutti suzukisti. Quante gare ha vinto Suzuki per ora? Due come Ducati e Ktm!! Yamaha che Valentino e anche Vinales dicono che è una moto con problemi ne ha vinte sei. Qui si ci sta l’anomalia che confonde alcuni. Ducati licenzia i piloti che non vincono invece Yamaha li tiene. Ma secondo voi Quartararo Morbidelli e Vinales dopo la frode sportiva messa in atto dalla Yama poteva vincere questo mondiale? Io dico chiaramente di no!! Difatti a turno ai piloti Yamaha che potevano ambire al titolo mondiale,passavano da vincere le gare e andare in testa alla classifica a fare gare a lottare per entrare nei dieci e dopo prove dominate. Braccino,piloti umorali,problemi con la moto? Per me categoricamente no!! Semplicemente Dorna e Michelin non potevano permettere loro di vincere. Perché lo scandalo Yamaha è uscito ora,ma le altre case e i piloti lo hanno mascherato tutto l’anno per volere di Dorna,ma palesemente Yamaha non poteva vincere il titolo. Quest’anno praticamente Dorna ha accontentato tutti i costruttori, Ktm ha vinto le sue gare,perfino Honda hanno provato a farla vincere,ma i piloti non sono stati in grado di sfruttarne il potenziale e in due tre gare Honda volava. Ducati quest’anno anche lei ha avuto le sue occasioni ma il loro primo pilota si è incaponito fin dall’inverno che con queste gomme non si vinceva. Comportamento da leader,da pilota maturo,pilota di esperienza,pilota da confermare? Caxxo Rossi Stoner Marquez o Lorenzo piuttosto cadevano ma tentavano di trovare un squadra anche con questi pneumatici. Mica partivano sempre in quarta fila o arrivavano dietro spesso anche ai compagni molto ms molto meno blasonati. Nello sport ma anche nella vita bisogna avere e saper tirar fuori gli attributi!! Godevi pure il mondiale più bollywooddiano della storia,e vi lascio tranquillamente pensare che Suzuki sia il progetto migliore,Dovi un top rider,Dall’Igna e il suo gruppo degli improvvisati allo sbaraglio,ms io Massimo Rinaldi il valtellinese,dalla mia red zone vi dico che se facessi un team prenderei oggi senza paura Yamaha o Ducati come moto. E Quartararo senza dubbio come pilota. Ciaoooo