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GP di Le Mans. Lo sapevate che...?
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Che dal 2014 ci sarò una Rookie Cup asiatica? Che De Puniet a Barcellona proverà la Suzuki MotoGP? Che Suzuki non ha ancora un posto ufficiale per il 2014? Che Hamilton ha scambiato il suo casco con Lorenzo? | G. Zamagni, Le Mans
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TROPPI SPAGNOLI?
Durante il fine settimana si è parlato molto di un eventuale limite che vorrebbe mettere la Dorna sul numero dei piloti spagnoli, obiettivamente tanti (troppi?) sullo schieramento di partenza. Una “bufala” ridimensionata da Carmelo Ezpeleta, numero uno della società spagnola. “Mi hanno chiesto – spiega Ezpeleta sulle pagine della Gazzetta dello Sport – se pensavo di introdurre qualche limitazione e ho detto che vorrei uno schieramento più internazionale e che potremmo pensare a qualcosa. Ma mai ho ipotizzato di mettere una regola: non potrei farlo”. Giustissimo: sarebbe anticostituzionale mettere un limite massimo sui piloti spagnoli. E’ chiaro, però, che Ezpeleta può “consigliare” un team a prendere un pilota di un’altra nazionalità.
ROOKIE CUP IN ASIA
Sempre a proposito di giovani pilota, nel 2014 ci sarà una Rookie Cup asiatica, del tutto simile a quella che viene fatta in Europa con le KTM, ma con le Honda, in concomitanza con le gare di MotoGP e SBK. La Dorna si affiderà ad Alberto Puig, manager di Dani Pedrosa, scopritore di tanti piloti, tra cui, per esempio, Casey Stoner, oltre che, naturalmente, lo stesso Pedrosa.
BRIDGESTONE “AIUTA” LE CRT
Le prestazioni delle CRT sono migliorate rispetto all’anno scorso, soprattutto per merito delle gomme, perlomeno secondo Randy De Puniet, che guida una ART del Team Martinez. “Da quest’anno la Bridgestone ci fornisce un pneumatico posteriore più morbido: si va più forte per questo”.
DE PUNIET PENSA AL FUTURO
Randy De Puniet ha confermato quanto si sapeva da tempo: a Barcellona proverà la Suzuki MotoGP. “Sono concentrato su questa stagione e a fare il meglio possibile con la mia ART, ma è vero che ho parlato con Suzuki, non solo per fare il collaudatore, ma anche per la prossima stagione: per me sarebbe una grande opportunità”.
FORWARD CON YAMAHA
Il team Forward, che quest’anno schiera 4 Moto2 e 2 CRT FTR-Kawasaki affidate a Colin Edwards e Claudio Corti, sta trattando con la Yamaha per l’acquisto dei motori per la prossima stagione. L’accordo è quasi fatto – il costo è di 830.000 euro – e sarà sempre la FTR a costruire la ciclistica.
HONDA IN RITARDO
Sempre a proposito del 2014, la Honda ha fatto sapere di essere un po’ in ritardo nella realizzazione della moto destinata ai privati, che sarà acquistabile a un milione di euro, completa di freni, sospensioni, centralina elettronica, che sarà naturalmente Magneti Marelli, imposta nel regolamento sia nell’hardware sia nel software. L’obiettivo è portarla in pista a Valencia, per i tradizionali test dopo l’ultima gara della stagione, ma non è detto che il piano venga rispettato.
SUZUKI ANCORA SENZA POSTO
Al momento, la Suzuki, che a breve annuncerà ufficialmente il rientro in MotoGP, con una squadra di due piloti gestita da Davide Brivio, non ha ancora un posto per il 2014, perché nessuna delle squadre CRT ha accettato i soldi della Casa giapponese per cedere i propri posti. In realtà, si tratta di un falso problema e una soluzione verrà certamente trovata.
IN RICORDO DI OLIVIER
Sulle carenature della Yamaha c’era un adesivo per ricordare Jean Claude Olivier, ex pilota e storico capo della Yamaha Francia, morto lo scorso gennaio in un incidente stradale, ricordato anche da tutti i piloti della MotoGP sullo schieramento di partenza.
TANTI EX PILOTI
A Le Mans, come sempre, si sono visti tanti ex piloti come Christian Sarron, Jean Michel Bayle (in grandissima forma), John Hopkins (che non ha ancora perso la speranza di tornare a correre da qualche parte). Poi, domenica, è arrivato in circuito anche Luis Hamilton, pilota della Mercedes F.1 e grande appassionato di moto.
REDDING… NEL MIRINO
Simpatica iniziativa di Scott Redding, pilota britannico della Moto2: nella parte posteriore del suo casco è apparso un “mirino”, con il 45, il numero di Scott, al centro. Come dire: prova a prendermi, se ci riesci…
ESPARGARO E RABAT COME PONS
Incredibile caduta nella gara di Moto2 di Pol Espargaro e Tito Rabat, scivolati nella stessa curva e nello stesso momento nel corso del terzo giro, mentre si trovavano rispettivamente in terza e seconda posizione. Una caduta che ha riportata alla mente quella di qualche anno fa del loro attuale team manager Sito Pons, quando cadde in contemporanea con Ivan Palazzese in 250.
MARQUEZ AIUTA… MARQUEZ
Alex Marquez, fratellino minore di Marc, ha raccontato come il fratello maggiore lo aiuti continuamente. “Ogni volta che arrivo in un circuito nuovo che non conosco, Marc mi dice come fare il cambio, dove frenare, quali traiettorie seguire”. Una bella “fortuna”, non c’è che dire.
ROSSI: PIU’ RISPETTO PER LORENZO
Sabato pomeriggio, lo sponsor della Yamaha e del GP ha organizzato un incontro tra Valentino Rossi, Jorge Lorenzo e il pubblico francese, al quale hanno partecipato più di 2000 appassionati. Tutti lì per Valentino, tanto che a Jorge, lo stesso moderatore, non ha rivolto nessuna attenzione. Una situazione abbastanza spiacevole, che non è piaciuta nemmeno a Rossi, che ha chiesto più rispetto per il compagno di squadra.“Ragazzi, qui c’è il campione del mondo, il pilota che sta guidando in modo incredibile la M1” ha detto al microfono. I tempi del “muro” imposto da Rossi nel 2009 sono veramente lontanissimi.
SCAMBIO DI CASCHI
Domenica in circuito si è visto Lewis Hamilton, che ha passato molto tempo dentro al box Yamaha: il campione di F.1 ha scambiato il suo casco con Jorge Lorenzo, poi è andato a conoscere Valentino Rossi. “E’ la prima volta che vedo una gara di moto dal vivo: è davvero molto eccitante” ha commentato Hamilton.
LA BATTUTA DEL GP
Il Dottor Claudio Costa, intervistato da Paolo Beltramo, inviato storico ai box di Mediaset, ha dichiarato dopo le qualifiche: “Vorrei sottolineare la grandezza di Hector Barbera, che ha guidato con l’anulare sinistro rotto, rischiando anche di perderlo”. Prontissima la risposta di Beltramo: “Tanto per un po’ non gli serve”, facendo riferimento all’episodio che ha visto coinvolto Barbera e la sua fidanzata dopo il GP di Spagna: i due si sono menati pesantemente, prendendosi rispettivamente sei e cinque mesi di galera con la condizionale.
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