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Le pagelle del GP di Le Mans
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Nove a Pedrosa, per una gara quasi perfetta. 9 anche a Crutchlow, primo pilota Yamaha al traguardo. E 9 a Marquez, impressionante. Cinque per Lorenzo e 4 per Rossi, in grande difficoltà | G. Zamagni, Le Mans
87 commenti
DANI PEDROSA 9
Una caduta in qualifica, un paio di sbagli in gara, che avrebbero potuto costargli cari. Non è stato perfetto Dani Pedrosa, ma comunque eccezionale, capace di vincere in condizioni per lui proibitive fino al 2011. Dopo le prime due gare, sembrava già in crisi, stritolato dallo forza magica del compagno di squadra; invece “Camomillo” ha reagito alla grande – come spesso ha fatto nella sua carriera – conquistando due successi consecutivi e la vetta della classifica. Che carattere, ragazzi.
CAL CRUTCHLOW 9
Con una M1 “satellite” è stato il primo pilota Yamaha al traguardo: basterebbe questo dato per giustificare il voto. Ma se si aggiunge che il britannico ha corso con una frattura - piccola, ma pur sempre una frattura – del piatto tibiale destro, ecco che il 9 quasi gli va stretto. E’ il suo miglior risultato in MotoGP: pensare di sostituirlo con Pol Espargaro è a dir poco delirante. Si conferma il miglior pilota arrivato dalla SBK.
MARC MARQUEZ 9
E’ vero, anche lui è caduto in prova, ma ancora una volta ha stupito tutti, conquistando un terzo posto impensabile a metà gara. E’ impressionante la velocità con la quale riesce a imparare: nei primi dieci giri – i primi della sua vita sul bagnato in MotoGP – ha fatto errori e ha rischiato, poi ha capito come doveva guidare e ha cominciato a martellare tempi impressionanti, recuperando in 5 giri 5 secondi ad Andrea Dovizioso e qualcosa in meno a Cal Crutchlow. Ha già fatto dimenticare Stoner, è già in lotta per il mondiale.
ANDREA DOVIZIOSO 8,5
Praticamente perfetto sia in prova sia in gara: è stato tra i pochissimi a non commettere nemmeno un errore. Nel finale è stato costretto a “remare” in evidente difficoltà per il superiore consumo delle gomme e non ha potuto difendersi dagli attacchi di Crutchlow e Marquez. Ma finché sull’asfalto c’era un po’ d’acqua, ha entusiasmato, guidando la corsa con autorità e rispondendo con grinta, coraggio e bravura ai sorpassi di Pedrosa. Si conferma il pilota giusto per la Ducati.
NICKY HAYDEN 7
E’ sempre stato dietro al compagno di squadra, conquistando comunque una più che onorevole quinta posizione. Visto quello che ha fatto Dovizioso in gara, però, avrebbe dovuto sfruttare meglio l’occasione favorevole: Andrea non aveva mai corso con la Ducati sul bagnato, lui sì.
ALVARO BAUTISTA 6
Alla fine, porta sempre a casa un piazzamento discreto, ma più per gli sbagli altrui che per meriti propri. E’ sempre il solito discorso: non entusiasma mai. Ha la scusa di non avere lo stesso materiale dei suoi rivali, perché è l’unico a utilizzare le sospensioni Showa.
JORGE LORENZO 5
Dopo le prove, ancora una volta, sembrava imbattibile, ma in gara è naufragato nelle retrovie a causa di un problema alla gomma posteriore, secondo lui difettosa, regolare secondo la Bridgestone. Per trovare un risultato così negativo (cadute a parte), bisogna tornare al 2008, quando nell’ultima gara a Valencia tagliò il traguardo in ottava posizione: è chiaro che qualcosa di anomalo è accaduto.
MICHELE PIRRO 7
Fa il collaudatore, ma è pur sempre un pilota: ha disputato una gara più che dignitosa, con una moto per lui quasi sconosciuta, perché da gennaio usa solo la Ducati “evoluzione”.
BRADLEY SMITH 5
Qualche piccolo miglioramento in prova, una gara senza sbagli, in condizioni molto difficili. Ma andare forte è un’altra cosa.
STEFAN BRADL 4
Terza caduta in quattro gare, anche se a Le Mans Bradl è comunque riuscito a finire la gara. Come Rossi, si è lamentato per l’appannamento della visiera, ma non è stato certo questo a causare la caduta.
ANDREA IANNONE 6
Sufficienza che premia la volontà di correre nonostante condizioni fisiche davvero precarie.
VALENTINO ROSSI 4
Dopo un venerdì sicuramente positivo, Rossi ha faticato sabato nelle libere, è stato come al solito deludente in qualifica e in gara è caduto al 18esimo giro, mentre Crutchlow se ne stava andando. E’ in grande difficoltà, come ammette lui stesso. Eppure, la stagione era iniziata con una gara esaltante: cosa sta succedendo? In questo momento, Valentino non riesce a tenere il passo dei suoi rivali e non sembra così facile riuscirci in futuro.
HONDA VOTO 9
Terza vittoria consecutiva, questa volta sul bagnato: quello della Honda sta diventando un vero e proprio dominio, difficile da contrastare.
YAMAHA 7
Deve rincorrere, non solo in accelerazione, storicamente punto debole della M1, ma anche in stabilità e percorrenza di curva: a Iwata hanno da lavorare almeno quanto Rossi deve fare su se stesso per tornare competitivo.
Ancora Stoner
Ricordo a tutti che Stoner non gli hanno dato una moto ufficiale al suo esordio ma una LCR ..... allo spagnolino hanno rivoluzionato il regolamento ...... Marquez l' anno scorso aveva 10-15 Km in piu' sul rettilineo eccc......ecc... le uniche gare che mi appasionano sono di Superstock e se Rossi o Ducati ritornassero a vincere mi chiederei se non fosse tutto organizzato da Carmelino.......uno sport rovinato
@derry73