Honda, ancora niente dati della moto di Marquez
Un’altra retromarcia con sonora grattata all’innesto. Pochi giorni fa, lo ricorderete, Honda aveva spontaneamente proposto di mostrare i dati dell’acquisizione della moto di Marquez per dimostrare il calcio di Rossi negli eventi di Sepang. Dati che non sono mai stati mostrati, perché nell’attesa conferenza del giovedì di Valencia lo stato maggiore Honda, nelle persone di Shuhei Nakamoto e Livio Suppo, hanno preferito glissare per evitare di alimentare polemiche che (almeno a parole) tutti hanno voluto allontanare.
Secondo round dopo la conclusione dei test post-campionato: Suppo e Nakamoto ancora una volta rimandano – a questo punto a data da destinarsi – la presentazione dei dati telemetrici, stavolta per volere di Dorna e FIM, che gli avrebbero chiesto di non mostrarli “per non creare maggior confusione e non gettare benzina sul fuoco”. Insomma, di non farli vedere nella speranza che si smetta di parlare dell’accaduto prima possibile.
Qualunque informatico degno di tale nome è probabilmente in preda a risate convulse all’idea di attribuire qualsivoglia titolo di attendibilità a dati del genere presentati dopo tre settimane di tempo – ma sarebbero bastate già poche ore – nelle mani di chi vuole usarli per dimostrare una sua tesi. Ma anche volendo credere alla buona fede di Honda, ci piacerebbe sapere come si pensa di spiegare attraverso la telemetria la causa della pressione sul freno, evento che ha determinato il bloccaggio dell’anteriore della moto di Marquez e quindi la successiva scivolata.
Uno scetticismo che, siamo sicuri, Honda dissolverà nel momento in cui sarà libera di mostrarci quei dati (per semplicità impropriamente detti) telemetrici che ci promette da ormai due settimane. Uno scetticismo peraltro condiviso da Valentino Rossi, che nell’intervista post-test che vedete in apertura, ironizza tanto sulla validità della tesi Honda quanto sul ritardo. Le polemiche di questi giorni non sono destinate a placarsi durante l’inverno, con buona pace di chi vorrebbe far dimenticare a tutti i fatti delle ultime settimane.
Nei giorni del rilascio della finta intervista Honda, il Tribunale svizzero doveva decidere in merito alla sospensiva temporanea della penalizzazione di Rossi. Le iniziative di Honda e Jorge nei confronti di questo organo giudicante sono fatte per condizionarne la decisione. Per Honda e Jorge l'importante era che non fosse accolto il ricorso e la penalizzazione non fosse sospesa anche solo temporaneamente. Questa è politica, o si capiscono il senso sottinteso dei gesti e delle dichiarazioni, oppure ogni atto viene letto ingenuamente per come apparentemente si presenta.
Perché divulgare una finta intervista? Perché "pesasse" come un comunicato ufficiale Honda, come un Manifesto delle volontà dell'Azienda.
Perché Jorge presenta una memoria e chiede di essere ascoltato per offrire testimonianza, essendo persona estranea ai fatti? Per manifestare la propria volontà e opposizione al provvedimento alla commissione giudicante.
In questo senso la dichiarazione post-gara di Rossi su Honda che favorisce un pilota Yamaha acquisisce ancor più credito. Le azioni di Honda e Jorge in questa occasione sono simmetriche e "consustanziali". Per notarlo non credo che serva una telemetria, ma se la desideri la pubblicherò ... in seguito ...
Le chiacchiere Honda in merito alle prove derivabili dalla lettura delle telemetrie hanno un altro e secondo obiettivo. Man mano che le immagini pubbliche della collisione portavano a non avvalorare la tesi del calcio, si lancia l'idea che esista un'altra tipologia di prova documentale che comprovi la tesi del calcio. Questa dichiarazione quindi da un lato esercita pressione sulla Commissione svizzera e dall'altro è un tentativo di riavvalorare pubblicamente la tesi del calcio. Perché come i sondaggi di opinione pubblicati da Moto.it rivelano, la credibilità delle Tesi di Rossi hanno fatto breccia nell'opinione pubblica mondiale e persino in Spagna. Quest'ultimo dato è interessante, perché la stampa spagnola ha massivamente sostenuto i propri piloti e attaccato "smodatamente" Rossi. Nonostante ciò le parole di Rossi hanno avuto una capacità persuasiva inimmaginabile.
In Honda sanno che la telemetria non può documentare in modo certo l'evento, quindi sanno anche che possono sostenere la loro tesi perché questa sarà una lettura discrezionale come altre. Una fra le tante possibili. Questa tecnica di comunicazione non è nuova, in politica soprattutto negli USA viene utilizzata da parecchi anni. Se vuoi approfondire il tema ti suggerisco gli scritti di Chomsky.
Quel che trovo curioso di questo affannarsi a dibattere delle telemetrie, sia a favore che contro, è che non si è tenuto in considerazione che gli strumenti più validi per analizzare l'evento li ha utilizzati la Direzione di gara. Riprese video ad Alta Risoluzione, Frame rate elevati e diverse Angolature di ripresa consentono osservazioni e valutazioni insostituibili. Si noti che questi tre aspetti tecnici devono sussistere tutti perché in situazioni dinamiche sono complementari. In questi casi l'insieme è maggiore delle parti che lo costituiscono.
La valutazione da parte di chi disponeva di quessti strumenti è nota, visto che è stata rilevata e penalizzata la sola alterazione della traiettoria.