MotoGP 2019. Rossi: “Mi sembra di non vincere da 10 anni…”
JEREZ - E’ un Valentino Rossi in grande forma, molto carico. Curioso, come tutti, di capire se la Yamaha M1 sarà competitiva anche a Jerez, come lo è stata nei primi tre GP.
«Ovviamente l’aspetto più importante è fare più punti possibile domenica, quindi vedere se i miglioramenti della Yamaha nelle tre gare precedenti ci saranno anche su questo tracciato. Questa è una delle piste per noi più difficili, dove i problemi della Yamaha sono amplificati e dove negli ultimi due anni abbiamo fatto molta fatica. E’ vero che c’è l’asfalto nuovo su più della metà della pista: è un’altra incognita, bisogna vedere come si comporteranno le gomme. Teoricamente per noi dovrebbe essere meglio, perché generalmente soffriamo per la mancanza di grip e con la riasfaltatura il grip dovrebbe essere aumentato. Abbiamo lavorato bene nelle prime gare, abbiamo migliorato, speriamo di essere competitivi».
Arrivi su questa pista un po’ più tranquillo, rispetto agli ultimi due anni?
«A me Jerez è sempre piaciuta e in passato ho fatto tante bellissime gare. Nel 2016 ho vinto, ma negli ultimi due anni abbiamo fatto tanta fatica. Ma non arrivo qui più tranquillo, perché è vero che nelle ultime due stagioni abbiamo faticato, però nel 2017 sono arrivato qui addirittura in testa al mondiale e quasi sicuri di andare forte, perché essendo stati competitivi nelle prime tre gare, avremmo teoricamente dovuti esserlo anche qui. Invece a Jerez è iniziato il nostro calvario tecnico e di risultati: vediamo domani come siamo messi».
Ha vinto la Ducati, la Honda e la Suzuki: manca solo la Yamaha tra le moto competitive…
«Vero. Hanno vinto anche Dovizioso, Marquez e Rins: manco io… Mi è dispiaciuto moltissimo non essere riuscito a battere Rins ad Austin, perché era una buona occasione con Marquez fuori. L’importante è essere lì e avere altre occasioni. Io è da molto che non vinco (Assen 2017, NDA), l’anno scorso non ci sono riuscito: a me sembra siano passati una decina d’anni. Quella è la cosa più bella da fare…».
E’ molto presto per dirlo, ma secondo te questo equilibrio di quattro piloti in lotta per il titolo andrà avanti per tanto, o presto ci sarà una selezione?
«Mi piacerebbe moltissimo riuscire ad arrivare fino alla fine a giocarmela: l’anno scorso ero secondo in campionato, ma a metà stagione Marquez aveva già 60 punti di vantaggio. E’ vero, però, che se Marquez non fosse caduto ad Austin avrebbe già due vittorie su tre e sarebbe una ventina di punti avanti. Poi bisogna anche vedere cosa faranno alcuni piloti che fino adesso hanno faticato, soprattuto Viñales e Lorenzo. Io credo che anche loro torneranno nella lotta lì davanti. Molto dipende da Marquez, perché se non fosse caduto ad Austin avrebbe già un buon vantaggio, ma molto dipende anche da quanto saremo competitivi noi».
La caduta può aver lasciato un segno dentro a Marquez?
«Non lo so ma è successo, forse hanno avuto un piccolo problema, ma non credo gli faccia troppa differenza».
Intanto, tu sei arrivato quasi a 200 podi: 198, per l’esattezza, in tutte le classi.
«Bello. Per me salire sul podio da quando corro è l’obiettivo più importante. Bello dopo la gara salire sul podio, lo champagne, dire un po’ di stupidaggini: esserci riuscito 198 volte è figo».
Intramontabile!