MotoGP 2020. Dalla "non wild card" di Lorenzo al ritiro di Rossi. 10 cose da sapere
Notizie, scoop, finti scoop (quasi sempre), accordi, presunti accordi, trattative, speranze: in questi mesi senza gare di moto si è scritto e si è letto di tutto. Proviamo a fare un po’ di ordine, rispondendo a dieci domande che si fanno gli appassionati di motomondiale.
1) SI CORRERA’ IL CAMPIONATO 2020?
Se lo chiedono tutti, nessuna ha una risposta. Dorna, però, sta lavorando benissimo sotto questo aspetto: il grande merito di Carmelo Ezpeleta è quello di avere perfettamente sotto controllo tutto ciò che può controllare. Quindi i circuiti, prima di tutto: Ezpeleta ha un rapporto diretto con gli organizzatori, e può cambiare le date con grande facilità. L’intenzione è quella di partire il 19 luglio da Jerez, con un’altra gara sulla stessa pista la settimana successiva. I circuiti europei dove si correrà, nell’intenzione di Ezpeleta, sono: Jerez (2 GP), Brno, Zeltweg (2 GP), Misano, Barcellona (2 GP), Aragón e Valencia. A questi si potrebbe aggiungere qualche GP extraeuropeo: tra i candidati, Malesia, Australia, Thailandia, Giappone e Qatar. Quindi, l’obiettivo, come dichiarato da Ezpeleta, è correre un minimo di 10 GP, fino a un massimo di 14-15. Tutto, però, dipenderà dai governi, se accetteranno il protocollo sanitario che la Dorna sta mettendo a punto. E, soprattutto, bisognerà vedere cosa accadrà nei prossimi mesi. Diciamo che c’è il 50% di possibilità che il mondiale venga svolto, ma in questo momento qualsiasi numero può essere giusto o sbagliato…
2) CI SARA’ IL PUBBLICO?
Questa è una delle poche certezze: no. Se si correrà, sarà sicuramente a porte chiuse, su questo non ci sono dubbi, perlomeno in Europa. Se invece si dovesse correre anche fuori dall’Europa lo si farà solo con il pubblico, come ha detto Carmelo Ezpeleta: sarebbe troppo oneroso per la MotoGP affrontare tali trasferte senza almeno il guadagno dei biglietti di ingresso.
3) LA TV SEGUIRA’ I GP?
Ecco un’altra certezza: sì. La copertura sarà la stessa degli anni scorsi, perlomeno a livello di telecamere: non ci saranno giornalisti sul posto, ma le televisioni seguiranno prove e gare come accadeva in passato. Quindi, almeno sotto questo aspetto, gli appassionati possono stare tranquilli.
4) PILOTI FAVORITI?
Con un campionato così corto e particolare, si può indicare un favorito? Ci potrebbe essere qualche sorpresa? Tutti i piloti intervistati in questi mesi sono d’accordo nel dire che sarà fondamentale adattarsi subito alla “nuova” formula, e non commettere errori. Tecnici e addetti ai lavori sono convinti che, alla fine, non cambierà più di tanto, i piloti più forti continueranno a essere davanti.
5) MOTO FAVORITA?
Correndo più gare sullo stesso circuito, si può pensare che ci sia una moto favorita rispetto alle altre? Considerando l’ipotesi di calendario attuale, secondo me no: mi sembra che le caratteristiche dei vari tracciati bilancino punti forti e deboli di ogni costruttore.
6) COSA CAMBIA IL CONGELAMENTO TECNICO FINO AL 2022
Pochissimo, forse addirittura niente. Perlomeno per le quattro Case senza concessioni (Ducati, Honda, Suzuki e Yamaha), mentre può essere un problema soprattutto per l’Aprilia, l’unica che ha debuttato nei test invernali con un motore completamente nuovo. Ecco, la Casa di Noale in questo senso viene fortemente penalizzata, perché dover congelare i motori senza avere la possibilità di fare sviluppo durante la stagione, come avveniva solitamente, significa non poter intervenire su eventuali problemi di gioventù.
7) ROSSI CORRERA’ NEL 2021?
Sì. Come dichiarato dallo stesso Valentino, poi confermato dal team Petronas, ogni decisione dovrà essere presa prima delle gare di Jerez, quindi prima di capire la competitività di Rossi, come il pilota era intenzionato a fare prima di firmare il contratto. Valentino, quindi, deciderà in base alla propria voglia e lui ha voglia di continuare. Lo stesso Ezpeleta, in una delle tante interviste, ha affermato che “Valentino sarà in pista anche nel 2021”. Insomma, diciamo che al 95% Valentino Rossi nel 2021 sarà in pista con il team Petronas con una Yamaha ufficiale.
8) DOVIZIOSO SARA’ ANCORA IN DUCATI?
La logica direbbe di sì, come ha confermato anche il direttore sportivo Paolo Ciabatti. Ma non sempre la logica è di casa in Ducati e, quindi, si potrebbe anche arrivare a un clamoroso divorzio, nonostante non ci siano valide alternative sul “mercato”. Ciabatti ha detto che la questione economica sarà fondamentale, ma non è solo quello: temo che, nonostante tutto, non sarà così semplice arrivare al rinnovo. Diciamo, al momento, 50%.
9) IANNONE POTRA’ CORRERE?
Andrea Iannone è al momento squalificato fino a giugno 2021, ma è stato fatto ricorso al TAS. Secondo l’avvocato di Iannone, Antonio De Rensis, ci sono tutti i presupposti perché la condanna venga ridotta, anzi, addirittura cancellata, ma in questi casi non ci possono essere certezze. Come, purtroppo, non ci sono certezze sui tempi di decisione del TAS. Obiettivamente, i fatti sono a favore del pilota dell’Aprilia: confermare la squalifica sarebbe una grande ingiustizia. Voglio essere ottimista: Andrea sarà in pista, se si correrà il mondiale.
10) LORENZO POTRA’ CORRERE QUALCHE GP?
No. In una stagione normale, Lorenzo avrebbe corso come wild card sicuramente a Barcellona, e forse anche in un altro GP, ma con il nuovo calendario non sono previste wild card, come peraltro aveva confermato il team manager Maio Meregalli qualche settimana fa a moto.it. Questo significa, con ogni probabilità, la fine della carriera di Jorge Lorenzo: il suo ritiro, a questo punto, appare definitivo, perché tutte le moto saranno occupate almeno fino al 2022. Anche se con Jorge abbiamo imparato che non bisogna mai dire "mai”.
Jorge a dimostrato nel secondo anno che poteva fare molto bene peccato per come sia andata