MotoGP 2020. Dovizioso: "I prossimi tre GP saranno decisivi"
Non parla mai volentieri dei problemi contrattuali, soprattutto durante un fine settimana di gara. Ma le domande alla vigilia del GP della Rep. Ceca sono ovviamente soprattuto su questo argomento e così anche Andrea deve ammettere: “Non conosco il mio futuro, anche se so perfettamente cosa voglio. Adesso, però, sono focalizzato solo su questa gara: il GP della Rep.Ceca e i due in Austria sono molto importanti per questa stagione. E non solo”. E’ così, anche se sembra impossibile che un pilota che corre con la Ducati da otto anni, che nelle ultime tre stagioni è salito 13 volte sul gradino più alto del podio, battuto solo da Marc Marquez in classifica generale, debba guadagnarsi il rinnovo nelle prossime tre gare.
Ecco perché viene normale fare un’altra ipotesi: Ducati ha già deciso, non vuole più Dovizioso, non lo ritiene il pilota giusto per il futuro. Ma dato che ha tutta l’opinione pubblica contro, tergiversa: è come se volesse far sembrare che il Dovi a non voler più proseguire e non viceversa.
ROSSI CON DOVIZIOSO
Se veramente fosse così, il grave errore della Ducati non sarebbe la scelta, ma il modo: è legittimo che una Casa decida che un determinato pilota - in questo caso Dovizioso - non sia quello giusto per la propria moto. Una scelta che si può contestare o condividere, ma comunque più che rispettabile, perché ognuno ha il diritto di fare le valutazioni che ritiene più opportune sul rendimento di un suo “dipendente”. Ma non la si può tirare troppo per le lunghe, protrarre una decisione che non può essere giustificata dai risultati di tre GP, dopo che in passato sono stato contattati un sacco di piloti, compreso Jorge Lorenzo. Così facendo si crea una tensione inutile dentro al box in un momento nel quale la serenità potrebbe addirittura portare al titolo mondiale, considerando le circostanze.
“In passato, i rapporti tra i piloti e la Ducati sono spesso stati difficili: lo sono stati anche per me. Io spero che Dovizioso e la Ducati continuino insieme anche nei prossimi anni, perché nelle ultime tre stagioni sono stati una coppia molto forte” sono le parole di Valentino Rossi in un'analisi totalmente condivisibile.
In Ducati, evidentemente, la pensano diversamente e così il Dovi preferisce cambiare discorso. “Non posso essere troppo contento per Jerez, ma alla fine i punti conquistati non sono così pochi. Sono contento di essere qui, su un circuito migliore per noi, ma l’importante è riuscire a sistemare i nostri punti deboli: fino adesso non ho guidato come vorrei. Questo è un circuito complicato per gli avvallamenti e per il poco grip, ci sono nuove gomme, bisogna capire se la Yamaha sarà forte come a Jerez. Senza Marquez in pista è chiaro che c’è un’opportunità per tutti, ma ogni anno ha una storia differente: nelle prime due gare abbiamo visto i piloti Yamaha molto competitivi, ma si è corso solo a Jerez e con una temperatura altissima, in condizioni estreme” è l’analisi di Dovi. Lo sfruttamento delle gomme, quindi, non lo lascia tranquillo: “Abbiamo provato tante cose nell’ultimo GP - spiega - e in gara abbiamo avuto dei problemi, forse conseguenza dei tanti cambiamenti fatti. Teoricamente sulla carta abbiamo capito tutto, ma in pista poi è tutto differente: a Jerez faticavo in frenata, tutti i problemi nascevano da lì. Lo stile di guida incide molto sulle prestazioni: negli ultimi tre anni abbiamo fatto bene anche per questo motivo, ma adesso è un po’ differente”.
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davmoi, Solaro (MI)Domanda per la redazione: ma se tutte le altre case hanno già preso una decisione, perché Ducati non si muove? Se una casa come Yamaha si permette di lasciare fuori uno come Rossi dal team ufficiale, non può Ducati fare lo stesso con Dovi? Forse sarebbe meglio cambiare il management invece dei piloti...
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Manga 21, Rimini (RN)Zam hai bella rotto le scatole di sputare veleno su Ducati, nessuno tranne gli interessati conoscono i dettagli della trattativa, pertanto ogni considerazione è completamente infondata.