Ci sono condizioni pressoché ideali a Misano: 30 °C la temperatura dell’asfalto e un vento fresco leggero.

Si parte con una quantità di dati a disposizione e la classifica non presenta troppe sorprese, se non la difficoltà di Valentino Rossi, che ha finito la sessione con la dura al posteriore, senza quindi provare un “time attack”.
Sempre con la dura, però, Franco Morbidelli ha ottenuto il secondo tempo, a soli 0”090 dal compagno di squadra: un’altra conferma del grandissimo stato di forma di Franco, capace di girare su tempi da primato, ma in configurazione gara.

Fabio Quartararo, invece, ha fatto l’attacco al tempo, il “time attack” con la soffice posteriore, facendo più di un giro veloce. Per chiudere il quadro Yamaha, Maverick Vinales, 13esimo, non ha tentato il “time attack” finale, cercando di lavorare solo in configurazione gara, suo tallone d’Achille. Tra l’altro, Vinales è l’unico che ha utilizzato il nuovo scarico a “trombone”, perché, secondo il direttore sportivo Maio Meregalli “sente beneficio in alcune uscite di curva”. Morbidelli, invece, ha montato il nuovo forcellone in carbonio, evidentemente con grande efficacia.

Attenzione a Mir e alla Suzuki

Mentre Alex Rins è solo 16esimo, dopo una imbarcata pazzesca - si è salvato chissà come - e una caduta alla otto, alla “Quercia”, Joan Mir vola ed è quarto (soffice al posteriore), sempre davanti in classifica: al momento, lui, Quartararo e Morbidelli sono quelli che hanno impressionato di più anche sulla distanza.

Mir è tosto e in crescita costante: non sarà facile batterlo. Per quanto riguarda la KTM, c’è sicuramente un passo in avanti rispetto a settimana scorsa, con Pol Espargaro terzo e Miguel Oliveira quinto: sul giro secco hanno ritrovato velocità, ma sul passo c’è ancora da lavorare.

Dovizioso: così così

Ci si aspettava di più Andrea Dovizioso, tornato in pista rinfrancato dopo i test: Andrea ha chiuso settimo (prima Ducati) a 0”431, ma di fatto ha fatto un solo giro veloce con la soffice nuova al posteriore, mentre per tutto il turno ha faticato un po’ con la coppia di medie. Non benissimo, quindi, anche se nelle FP1 Andrea non cerca quasi mai la velocità.
Ma a Zeltweg, tanto per fare un esempio, quando ha vinto era stato davanti anche nel turno del mattino… Altre Ducati: Johan Zarco ottavo (media al posteriore); Pecco Bagnaia decimo (media al posteriore, miglior croco al 12esimo su 17 giri); Danilo Petrucci 11esimo (dura posteriore).

La classifica delle FP1