MotoGP 2021, GP delle Americhe ad Austin. Dennis Foggia: "Il titolo non è impossibile"
Pedro Acosta 210 punti, Dennis Foggia e Sergio Garcia 178: si possono recuperare 42 punti? Sì, anche se Acosta rimane, naturalmente, il grande favorito a conquistare il titolo.
Pedro ha vinto cinque gare, finendo sei volte sul podio (secondo al debutto in Qatar), ma negli ultimi quattro GP ha faticato, totalizzando 27 punti, contro gli 82 di Foggia. Dennis, quindi, ha recuperato 55 punti: se riuscirà a fare lo stesso nelle quattro gare rimanenti, sarà campione del mondo. Dennis è già salito quattro volte sul gradino più alto del podio e, come Bagnaia in motoGP, non ha nulla da perdere: un vantaggio psicologico.
Gran moto
Sergio Garcia ha ottenuto 38 punti nelle ultime quattro gare, facendo anche due “zero”: è forte, ma ha meno possibilità di Foggia di recuperare lo svantaggio, perlomeno per quanto si è visto fino adesso.
La sfida è probabilmente ristretta ad Acosta e Foggia, che hanno avuto un cammino molto differente: il giovanissimo debuttante della Ktm ha iniziato fortissimo ed è sempre finito a punti, tranne ad Aragon dove è caduto, mentre il rivale italiano, decisamente più esperto, è stato molto meno regolare. In compenso, è salito sul podio già otto volte. Come dire: quando è a posto, è molto competitivo.
Anche perché dispone di una Honda sempre velocissima: sotto questo aspetto, il team Leopard può dare qualcosa in più al suo pilota. Ma la situazione dentro alla squadra non è così serena, per diversi motivi: intanto per il divieto al padre di entrare nel box, poi perché Dennis avrebbe voluto passare in Moto2 nel 2022, invece è obbligato, in qualche modo, a rimanere in Moto3, con Tatsu Suzuki come compagno di squadra. Sotto questo aspetto, Acosta è decisamente messo meglio: con Aki Ajo il rapporto è ottimo e per lui è già stato pianificato il passaggio di classe, indipendentemente da come andrà a finire il campionato.
Come Capirossi nel 1990?
E’ chiaro che per recuperare tanti punti in così poco tempo, Foggia deve sperare nell’aiuto involontario di altri piloti: Dennis ha bisogno di mettere più rivali possibili fra sé e Acosta in ogni GP. Nel 1990, Loris Capirossi - ancora oggi il più giovane campione del mondo; se però Pedro riuscirà a conquistare il titolo, batterebbe il suo primato - conquistò il mondiale a Phillip Island anche grazie all’aiuto di Bruno Casanova, Doriano Romboni e Fausto Gresini, che gli diedero un aiuto fondamentale per far arrivare Hans Spaan quarto al traguardo e permettere così a Capirossi di chiudere la classifica con 5 punti di vantaggio. Si può ipotizzare qualcosa del genere con Foggia e gli altri protagonisti italiani? Difficile, molto difficile: quanto accaduto nel 1990 è qualcosa più unico che raro. Dennis, quindi, dovrà probabilmente fare da solo: l’impresa non è semplice. Ma è possibile.
A mio modo di vedere è del tutto comprensibile, e in parte anche scusabile.
Come potrai vedere dai miei precedenti commenti, per mia fortuna io non sono tifoso di nessuno; anzi, la parola “tifoso” mi dà un certo fastidio, visto i connotati che ha assunto.
Come ho già scritto, Marquez si è comportato da Maramaldo (andare a vedere chi era costui), infierendo su un Rossi impossibilitato a difendersi. Ma a sua volta, il comportamento di Marquez nasce da lontano, da alcune provocazioni, anche pesanti, di Rossi, che aveva tentato di “mettere a posto il ragazzino” nel tentativo di dimostrare, anche a sé stesso, che il Re era ancora lui. Tentativo non riuscito.
Se andiamo a vedere l'andamento del campionato 2015, dobbiamo concludere che Lorenzo lo ha meritato. I titoli che mancano a Rossi, e non solo il decimo ma anche l'undicesimo, sono altri, precedenti, persi per pura malasorte.
Questo penso: spero che non me ne vorrai.
"Cosa mi tocca leggere... augurare il bis dello scempio del 1990, una vergogna tutta italiana"