MotoGP 2022. Enea Bastianini: “Con la GP21 si può fare la differenza”
È tutto bello quando si inizia una nuova stagione. E’ bellissima la moto, come sempre quando a disegnarla è Aldo Drudi; è bellissimo il clima familiare, nel segno della continuità secondo l’impostazione data da Fausto Gresini; è sicuramente competitiva la DesmosediciGP, anche se in versione 2021; è sicuramente forte Enea Bastianini, per certi versi la migliore sorpresa della passata stagione. Adesso bisogna confermarsi: Enea si sente pronto.
“E’ un piacere essere qui, essere tornato nella mia prima 'famiglia', con il team Gresini. Purtroppo non c’è Fausto, ma lo spirito è lo stesso: vogliamo arrivare in alto, lottare per i primi cinque in ogni gara. E’ strano e piacevole che al mio fianco ci sia nuovamente Fabio (Di Giannantonio, nda) : abbiamo corso assieme nel mondiale per la prima volta nel 2015, sempre nel team Gresini. E’ veloce, sarà competitivo: quando sei un debuttante è difficile capire la moto, sopratutto l’elettronica. Abbiamo una buona relazione, possiamo fare belle gare insieme”.
Quali sono le aspettative per il 2022?
Stare davanti. A Jerez ho provato la moto 2021, sono stato subito velocissimo. Nadia (Padovani, la moglie di Fausto, prima proprietaria donna di una squadra in MotoGP, nda) ha grandi aspettative per me. E le ho anche io dopo che nel 2021 ho conquistato due podi nel finale di stagione, ho capito di poter essere competitivo anche in MotoGP. L’anno scorso ho imparato tanto, ma devo essere più costante durante la stagione e fare meglio in qualifica, che sono state disastrose nel 2021. Credo che con questa moto sarà più facile essere efficaci nel giro secco”.
In che cosa è meglio la GP21 rispetto alla GP19 che hai usato l’anno scorso?
L’ho provata solo a Jerez, ho capito subito che è più veloce, puoi guidare in modo più rilassato durante la sessione. Quando spingi forte, può capitare di fare un errore, ma con questa moto non incide sul tempo finale: è importante. In generale, per il momento posso dire che è meglio in frenata ed è più stabile. Il DNA è quello della Ducati, è una moto incredibile per me, va meglio anche a centro curva”.
Ti senti pronto fisicamente?
Nel 2021, a metà stagione, non ero in buona forma. Poi ho capito cosa è successo, in MotoGP devi essere preparato anche mentalmente: adesso so cosa aspettarmi, mi sento più a posto.
Fausto che consiglio ti avrebbe dato?
Fausto era un grande e aveva tantissima esperienza. Ma ho rivisto lo stesso spirito in Nadia e anche in Luca e Lorenzo (i due figli, anche loro impegnati nella squadra, nda) e perfino in Alice… (la bimba più piccola, nda). Sono tutti molto motivati, è questo lo spirito che aveva Fausto.
A livello psicologico, non avere l’ultimissima Ducati, potrebbe rappresentare una sorta di scusa, anche se involontaria, con conseguenza sulle prestazioni?
Non credo ci sia questo 'pericolo'. Questa moto mi è piaciuta da subito, la prima impressione è che sia meglio in tutto rispetto a quello che avevo nel 2021: non sono preoccupato di non avere la GP22. Credo che anche con la GP21 si possa fare la differenza”.
Sei stato al museo Ducati: cosa ti ha colpito di più?
Non è la prima volta che vado al museo: per me le moto sono tutto, quando vedo mezzi di 50-60 anni fa mi faccio i miei viaggi, mi chiedo com’era guidare quelle moto, sicuramente ci voleva del “pelo”, perché la sicurezza non era certo quello di oggi. Tra i modelli stradali sono affascinato dalla 999, mentre tra quelli da corsa, il mio punto di riferimento è quella di Stoner del 2007. Ma la Ducati più bella è qui oggi...
Nel 2023 ci potrebbe essere un posto nel team Ducati ufficiale: ci pensi?
Al momento no, mi piace vivere alla giornata: vediamo durante l’anno quale sarà il mio cammino. La famiglia Ducati mi piace tantissimo, ci sto bene, ma adesso non penso al 2023.
Forza Enea!