MotoGP 2022. GP di Argentina: I temi della vigilia
Si torna a Termas de Rio Hondo per la settima volta, 350esima gara da quando esiste la MotoGP (2002). Fino a oggi, solo due piloti hanno conquistato la pole MotoGP: cinque volte Marc Marquez (tre vittorie e due cadute partendo davanti a tutti) e una Jack Miller, nel 2018, quando partì solo sullo schieramento con tutti gli altri piloti oltre l’ultima fila per una penalizzazione collettiva.
Il 2018 fu anche l’anno della furibonda rimonta dall’ultimo posto di Marquez dopo una penalizzazione per una manovra scorretta in fase di partenza: in quella gara, Marc subì altre due sanzioni, una per un contatto con Aleix Espargaro e una per un’altra carenata a Valentino Rossi, finito a terra. L’unico pilota a essere salito sul gradino più alto del podio in MotoGP e al via domenica è Maverick Vinales, che si impose con la Yamaha nel 2017 partendo dalla sesta posizione. Tornando all’attualità, ecco quali potrebbero essere i temi alla vigilia del GP d’Argentina, terzo appuntamento stagionale dei 21 in calendario.
Incognita asfalto
L’ultima volta che si è corso a Termas era il 2019: già allora l’asfalto era piuttosto consumato. Non sono stati fatti lavori di aggiornamento e, prevedibilmente, sarà anche piuttosto sporco. Sicuramente un problema in più per la Michelin, che arriva qui con gomme simili a quelle del 2019, ma con la carcassa del 2020: insomma, tante le incognite.
Quale Yamaha?
Deludente in Qatar, molto competitiva in Indonesia: quale Yamaha vedremo in Argentina? Dopo l’ottimo secondo posto ottenuto a Mandalika, Fabio Quartararo ha dichiarato: “Quello di Termas sarà per me il GP più difficile della stagione”. A Fabio (ottavo nel 2019) non piace più di tanto questo tracciato, ma secondo Andrea Dovizioso la M1 dovrebbe adattarsi bene alla pista.
Quale Suzuki?
Un discorso simile va fatto anche per la Suzuki, molto veloce ed efficace nei test invernali e il venerdì in Qatar, in difficoltà da lì in avanti. Non ci sono ragioni apparenti per questo calo della GSX-RR, che appare sempre molto equilibrata e con un motore più potente. A Termas, la Suzuki ha conquistato un solo podio, nel 2018 con Alex Rins (vinse Cal Crutchlow), ma è giusto pensare che possa fare bene.
Bagnaia per il riscatto
Un punto in due GP: è chiaro che Pecco Bagnaia deve dare una svolta alla sua stagione. Non siamo ancora all’ultima spiaggia, perché il campionato è lunghissimo, ma è evidente che c’è assoluta necessità di un buon risultato per puntare al titolo.
Honda senza Marquez
Quanto peserà l’assenza di Marc Marquez, sostituito dal collaudatore Stefan Bradl? Il riferimento non è tanto ai risultati, quanto alla reazione di Pol Espargaro, che diventa a tutti gli effetti il pilota di punta della HRC. Come reagirà Pol? Si sentirà in qualche modo gratificato od oppresso dalla responsabilità? E il ritorno alla carcassa “tradizionale” farà tornare la RC213V nelle prime posizioni? Sono tante le domande in Casa Honda.
Bastianini al debutto su questa pista in MotoGP
Il capoclassifica del mondiale Enea Bastianini, primo con 30 punti, due in più di Brad Binder e tre di Fabio Quartararo, non ha mai corso su questa pista in MotoGP, così come Binder: potrebbe avere qualche problema in più di adattamento. Nei 6 GP disputati a Termas (cinque in Moto3, uno in Moto2), Bastianini non è mai salito sul podio, ottenendo un quarto posto come miglior risultato. Ma questo è tutto un altro Enea.
KTM, non più una sorpresa
Nelle prime due gare, in pochi pensavano alla KTM come una moto pronta per giocarsi podio e vittoria: adesso anche gli avversari guarderanno con più attenzione a Miguel Oliveira, vincitore in Indonesia, e a Brad Binder, secondo in Qatar.
Aprilia, in attesa di Vinales
Al termine della gara in Indonesia, Maverick Vinales ha dichiarato “di aver disputato il miglior GP con l’Aprilia”. In effetti, i suoi tempi sul bagnato sono stati simili e addirittura migliori di quelli di Aleix Espargaro. Sull’asciutto, però, Maverick non ha convinto né a Losail né a Mandalika: la Casa di Noale ha bisogno del miglior Maverick.