MOTOGP

MotoGP 2022. Pro e Contro della Sprint Race sull'esperienza della SBK

- Carlo Baldi, la nostra firma per la Superbike, racconta cos’è e come è nata la Superpole Race: "È stata introdotta nel 2019 per accrescere lo spettacolo. Una gara sprint di dieci giri nei quali non è possibile fare calcoli. Vediamo quali sono i pro e quali i contro"
MotoGP 2022. Pro e Contro della Sprint Race sull'esperienza della SBK

L'idea per la superpole race nacque a Phillip Island

Come e perché è nata la Superpole Race, che il prossimo anno si disputerà anche in MotoGP? Eravamo al termine del WorldSBK 2018, una stagione nella quale Jonathan Rea si era aggiudicato il suo terzo titolo consecutivo, dominando il campionato.

In classifica il nordirlandese aveva preceduto Chaz Davies di 189 punti, mentre le altre posizioni erano state occupate da Van der Mark, Sykes e Melandri.

Eravamo nel periodo del dominio assoluto di Jonny, che su 25 gare ne aveva vinte 17 ed era salito sul podio in altre 5. Peggior risultato stagionale: un quinto posto a Phillip Island (a parte una caduta a Brno causata da un contatto con il compagno di squadra Tom Sykes). La supremazia del pilota della Kawasaki rendeva le gare noiose e dall’esito quasi sempre scontato. Per questo motivo la Dorna si mise al lavoro per studiare qualcosa che portasse un maggiore interesse ai weekend di gara.

A dare l’ispirazione al promoter spagnolo fu la Gara2 disputata a Phillip Island il 25 febbraio 2018. Il tracciato australiano è noto per mettere in crisi le gomme, ed in quell’occasione, per prevenire eventuali e possibili incidenti, la Pirelli chiese di introdurre un pit stop obbligatorio con cambio degli pneumatici, all’incirca a metà della gara che era stata originariamente prevista di 22 giri.

Tra l’undicesimo ed il dodicesimo passaggio, tutti i piloti rientrarono al loro box per il cambio gomme e tornando in pista diedero vita ad una gara sprint di soli dieci giri. Con gomme nuove e con così poche tornate a disposizione i piloti non potevano fare calcoli e nemmeno gestire gli pneumatici.

Ne venne fuori una gara spettacolare, incerta e con tanti sorpassi. Per la cronaca vinse Melandri con la Ducati V2, davanti a Rea e a Fores, terzo con la Panigale V2 di Barni.

Anche in Sbk non mancarono le critiche quando nacque la Superpole race

L’anno seguente la gara sprint venne introdotta in pianta stabile nel format della SBK e denominata Superpole Race. Da allora si corre la domenica mattina, sempre sulla distanza di dieci giri, ed ha il compito non solo di assegnare la metà del punteggio (dai 12 punti del primo ad un punto che si assegna al nono classificato) ma anche di stabilire le prime tre file della griglia di partenza della successiva Gara2. Come sempre (e come sta succedendo anche ora che è stata introdotta in MotoGP) non mancarono le critiche, non tanto da parte dei piloti quanto degli addetti ai lavori.

Correndosi a sole tre ore di distanza da gara2, nel caso di una caduta che danneggi la moto, non è detto che i meccanici riescano a sistemarla in tempo per poter disputare gara due. Inoltre sempre, nel caso di un incidente, se un pilota fosse vittima di un infortunio (anche lieve) dovrebbe molto probabilmente rinunciare alla seconda gara “lunga”, che assegna punteggio pieno.

Alla prova dei fatti (sino ad ora se ne sono disputate 36) queste due possibilità si sono verificate molto raramente, e non hanno mai interessato i piloti in testa alla classifica.

In MotoGP si correrebbe il sabato e quindi i tecnici avrebbero tutto il tempo necessario per riparare le moto, mentre per quanto riguarda un eventuale infortunio, questo fa parte del caso e potrebbe succedere anche in prova.

La Superpole race ha contribuito allo sviluppo delle gomme Pirelli. L’azienda italiana ha infatti inizialmente creato la sua SCX proprio per la gara sprint, evolvendola poi sino a renderla utilizzabile anche nelle gare lunghe. Attualmente Pirelli sta lavorando sulla SCQ per far si che oltre che nella Superpole (qualifica) sia utilizzabile anche nella gara veloce.

Resta infine da verificare se i tempi fatti segnare nella Superpole Race della MotoGP saranno ritenuti validi a tutti gli effetti per quanto riguarda gli eventuali record delle piste dove si andrà a correre.

Nel 2019, l’anno della sua introduzione, la gara sprint non venne considerata valida a tutti gli effetti, ed i tempi sul giro non vennero quindi presi in considerazione. L’anno successivo però Dorna e FIM fecero un passo indietro e da allora i record stabiliti nei dieci giri di gara sono considerati validi a tutti gli effetti. Cosa decideranno in MotoGP?

  • mouche
    mouche, Perugia (PG)

    Io vedo moltissime contraddizioni in questa scelta.
    INNANZITUTTO non capisco perché davanti ad una carenza di domanda, si aumenti l'offerta! Se la gente non vuole vedere il motomondiale, la soluzione può essere quella di aumentare il numero di gare? Cosa cambia? E’ come se, al mio bambino che non vuole mangiare un piatto, gliene proponessi uno e mezzo! Non ha assolutamente senso!
    SECONDA COSA: a mio avviso il problema della MotoGP è senz'altro la mancanza di VR e MM. Però, di quale Valentino vogliamo parlare? Di quello che arrancava negli ultimi anni? E quale Marc ci manca? Quello che guidava "nonostante tutto"? Allora forse la nostalgia non è esattamente di VR o MM (con tutto il rispetto per entrambi), ma la nostalgia è del format che c'era una volta. La nostalgia dei grandi “eroi” da tifare. La MotoGP attuale è troppo equilibrata, troppo ingegnerizzata, troppo “neutrale”. Guardate anche lo schieramento di oggi (Austria 2022). I primi 16 piloti sono tutti contenuti in meno di un secondo. C’era questo livellamento estremo ai tempi di Valentino o di Marc? Per carità, questo grande equilibrio è un grande benefit per lo sport, diciamo per il motociclismo, quello con la M maiuscola. Ma questo eccessivo equilibrio aggiunge troppe variabili all'esito delle gare, e determina quindi la carenza di figure di riferimento in cui identificarsi. Secondo me è questo che manca, per fare ascolti. In un mondo dove siamo tutti polarizzati "guelfi o ghibellini", la mancanza di “eroi” di riferimento sicuramente non aiuta gli ascolti. Guardiamo alla situazione attuale: MM non c’è e di conseguenza nemmeno Honda. KTM non pervenuta. Suzuki abbandona (sigh). Ducati sono 8 moto in pista, con relativi 8 piloti, dei quali ancora non si è capito qual’è quello di riferimento. Si salvano giusto Yamaha con Quartararo, ed Aprilia con Espargaro. Ecco il problema! Pensate se in pista, insieme a Fabietto ed Aleix, ci fossero MM (in forma) e un leader Ducati, allora sarebbe tutto un altro show! 4 top riders con 4 top teams alla ricerca del titolo. Cavolo sarebbe una goduria! E gli ascolti sarebbero migliori. E senz’altro non ci sarebbe alcun bisogno di inseguire sondaggi completamente assurdi (che sembrano quelli fatti per capire il gradimento di un detersivo o di un qualsiasi prodotto commerciale, chi non ha visto il sondaggio, veda il relativo video YouTube di TheTalkingHelmet).
    TERZO: come siamo arrivati a questo punto? Secondo me le colpe sono: un regolamento troppo rigido (mancanza di sviluppo "tradizionale" delle moto, perciò sono fioriti ali, cucchiai, abbassatori, ecc.), il monomarca Michelin, il numero di Ducati in pista (lo dico con il massimo rispetto per Ducati), la debacle di Suzuki, i prezzi troppo alti, il momento storico pandemia/guerra/inflazione. Sono tutti fattori che sono stati come una tempesta perfetta. E sono tutti fattori che fanno parte di un circolo vizioso. La scelta della gara veloce sarà un altro fattore che entrerà in quel circolo vizioso. Perché, anche alla luce di quello che dice Carlo Baldi nell'articolo, la scelta della gara veloce renderà la competizione per il titolo ancora più equilibrata! Perciò le cose peggioreranno ancora, e gli ascolti scenderanno ancora di più!
    QUARTO: io personalmente, come immagino tutti, “ho una vita”. Nel senso: ho molte cose da fare, e anche se mi piacerebbe molto, non ho il tempo di vedere prove del Venerdì, prove del Sabato e gare della Domenica. Già è un problema riuscire a vedere le gare di Moto2 e MotoGP! Secondo voi, riuscirò a vedere le gare del Sabato e anche quelle della Domenica? Perciò ovviamente dovrò fare una scelta e il mio contributo agli ascolti non cambierà affatto. Nel mondo dei numeri degli ascolti, il mio contributo non cambierà. Il regolamento della MotoGP può anche cambiare, ma le “regole” della mia vita (doveri e impegni) non cambieranno! Il mio “1” negli ascolti, non diventerà come per magia, un “2”. Anzi rischia di diventare uno "0", perché se mi rompo le pa..e smetto proprio di guardare la MotoGP.
    CONCLUDO: a me sembra che per molti anni ci sia cullati sugli allori degli ascolti portati da VR o da MM, senza tenere conto dei chiari segnali che arrivavano, soprattutto dall'ultimo Valentino, o dalle difficoltà di Honda senza MM. A me sembra che Ezpeleta guardi troppo agli ascolti della F1, dimenticando completamente che la F1 è una cosa, la MotoGP è un’altro pianeta. Non è un caso che quasi nessuno di noi guarda la F1. La verità è che stiamo attraversando un momento molto critico, e gli organizzatori, invece che riconoscere il momento difficile, pazientare, e magari rinunciare ad una parte degli introiti, stanno aumentando l’offerta per mantenere gli stessi prezzi. Da un lato chiedono alle case di mantenere bassi i costi, inserendo regolamenti troppo rigidi che impediscono di sviluppare le moto (in senso “tradizionale”). Dall’altro non rinunciano a niente nel loro portafoglio, cercando di abbellettare con “effetti speciali” un carrozzone che sta diventando schifoso come i sequel dei sequel dei grandi film.
    PROVOCAZIONE: quasi quasi, l'anno prossimo inizierò a guardare la SBK invece che la MotoGP! Vantaggi: più o meno il format sarà lo stesso della MotoGP; vedrò girare moto vere (e non astronavi); non servirà un mutuo per vedere le gare dal vivo, e risparmierò i bei soldoni che Sky si piglia ogni mese.
    POST SCRIPTUM: a proposito di Marc Marquez, vorrei ancora sentire un “mea culpa” da parte degli organizzatori che lo hanno dichiarato “fit” una settimana dopo la prima operazione al braccio. Se avessero pensato alla salute del pilota, invece che agli ascolti, forse Marc sarebbe già in pista da un pezzo e non staremmo qui a incazz..ci con queste modifiche di regolamento.
  • giacomino791
    giacomino791, Monserrato (CA)

    Ammetto che anche io non ero tanto convinto della gara sprint, ma poi mi sono dovuto ricredere.
    Assolutamente favorevole.
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