La Kawasaki Ninja GPZ900R che fa battere forte il cuore
Le quattro cilindri giapponesi degli anni Settanta e Ottanta sono dei miti in patria e da diversi anni sono oggetto di restauri, personalizzazioni e rivisitazioni di ogni genere.
In virtù del loro carattere e delle prestazioni sono molte le special su base Kawasaki, sia che abbiamo motori raffreddati ad aria o a liquido.
Ogni tanto ve ne mostriamo qualcuna e quella che vedete qui ci pare molto riuscita nell'attualizzare la personalità originaria della Ninja (la prima con questo nome) GPZ900R, ovvero la sportiva che quando arrivò nel 1984 rivoluzionò il segmento delle maxi.
E' stata realizzata dal negozio Shabon Dama di Ichinomiya, nelle prefettura giapponese di Aichi, uno dei punti vendita della struttura nota in Giappone per la vendita di parti speciali e per la preparazione di special. Kawasaki in particolar modo.
Della nota GPZ900R sono rimasti in pratica solamente il motore e il telaio.
Quest'ultimo, che ha una struttura superiore in tubi di acciaio, è stato modificato e chiuso inferiormente da culle in tubi di alluminio e con altri tubi che corrono sopra al basamento. La lucidatura superficiale li mette in risalto donando maggior forza all'estetica.
Le ruote sono da 17 pollici, c'è un nuovo forcellone – sempre in alluminio – che dà altra solidità e le sospensioni sono Ohlins. L'avantreno adotta parti Suzuki GSX-R, forcella modificata da Sanctuary e freni che sono una combinazione di dischi Sunstar con pinze Brembo radiali monoblocco lavorate dal pieno.
Pezzo di pregio è il serbatoio in alluminio, con doppio bocchettone in stile Endurance, mentre la carenatura e il puntale sotto motore sono in fibra di carbonio.
Di effetto il ponte di comando, con un gruppo strumenti che riprende il disegno della Ninja ma impiega strumenti recenti seppur analogici. Comandi – a manubrio e e pedale -, leve e pulsanti elettrici sono di produzione corrente.
Il motore quattro cilindri in linea, bialbero e sedici valvole (il primo con la catena di distribuzione laterale) è stato portato a 972 cc grazie a pistoni da 75 mm, gli assi a camme sono Yoshimura e i carburatori Keihin sono stati sostituiti con dei TMR-MJN da 36 mm ad apertura diretta.
Il radiatore dell'acqua di raffreddamento è di tipo maggiorato ed è stato montato un radiatore dell'olio di sezione generosa. Lo scarico quattro in uno è in titanio con un silenziatore di diametro ridotto.
Il risultato finale è senz'altro convincente.
foto AutoBy.jp
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chiccodog, Roma (RM)Bisognerebbe menarlo a chi ha deturpato un gioiello come una gpz900, altroché risultato convincente.....
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goghicche, Nichelino (TO)Il mio sogno da ragazzino.