MotoGP 2023. Alex Marquez marca la differenza tra la ormai sua Ducati e Honda: “Non c’è un punto debole. Spero di rimanere qui anche nel 2024”
Una pole, un podio e in generale la certezza di poter essere competitivo quasi sempre. La vita di Alex Márquez è migliorata molto da quando è in Ducati con il team Gresini.
E lui non manca di ricordarlo, come ha fatto in un’intervista con il collega Manuel Pecino su YT. Ecco alcuni passaggi molto interessanti, in special modo per quanto riguarda le differenze tra Ducati e Honda.
Sulla Ducati e la caratteristica che la rende migliore della Honda: “No, non posso individuarne una sola. L'intero pacchetto e il modo in cui funzionano la rendono a posto, non hanno un punto debole. Forse in curva soffriamo un po' di più, ma sia in frenata che in stabilità e accelerazione sono buone. La MotoGP non è un motore o un'elettronica, è come lo abbini, come si trasmette alla ruota posteriore, è tutto il set”.
Su come si lavora in Ducati: “Dopo ogni sessione di prove libere Dall'Igna e il suo team vengono e ascoltano, scrivono tutto. Sono rimasto sorpreso. Nel test di Valencia è venuto tre volte ai box, ha ascoltato, ha dato idee. Vanno da ogni pilota. Questo in Honda non esisteva".
Il fratello di Marc ha poi parlato della sua carriera in generale: “Ho sempre detto che se sarò campione del mondo di MotoGP dopo smetterò. Dico sempre che ho fatto più di quanto immaginassi, non immagini mai di vincere due campionati, gare e podi. Ho realizzato più cose che nei miei sogni, un titolo è una cosa grossa!”.
Ancora su Ducati e sul fatto che non c’è disparità di trattamento rispetto agli altri team: “In una squadra satellite hai le stesse ali e non tagliano niente. Sei in condizioni di parità. Più che cercare una squadra ufficiale, devi sentirti a tuo agio in una squadra e trovare quella moto ufficiale per la squadra”.
Nel 2024 però il futuro di Alex non è ancora certo al 100%, il suo contratto ha una clausola di rinnovo che lui spera venga attivata: “Voglio continuare qui, nel contratto c'è la possibilità che sia un 1+1. Il rapporto è buono e voglio continuare”.
Con il passare delle gare però i suoi risultati sono stati tuttaltro che esaltanti, anche un po di sfortuna ma le sue gare si sono alternate frà cadute e risultati insoddisfacenti. Ora la moto buona ce l'ha mi pare, la squadra privata ma "certificata", io gli auguro di migliorare in fretta naturalmente, anche a Digiannantonio perchè con le moto che hanno a disposizione devono fare di più. Servirà un grande cambiamento di passo.
Valentino Masini