Alla vigilia del GP d’Italia, Alex Rins è piuttosto “stressato” per dirla con le sue parole: “Dopo il GP di Francia ho chiesto se in Italia avrei avuto la possibilità di provare il telaio Kalex utilizzato a Le Mans da Marc Marquez e da Joan Mir, ma qui non c’è niente di nuovo” ha detto nella conferenza stampa del giovedì piuttosto indispettito e visibilmente deluso.

Una considerazione che Rins fa anche nel podcast #atuttogas: è chiaro che quando ha firmato per Honda, si aspettava un trattamento differente. Alex poteva scegliere tra la squadra di Lucio Cecchinello e quella Ducati del team Gresini, ma un po’ a sorpresa ha optato per la Honda, nonostante la moto italiana sia decisamente più competitiva. “Ho fatto questa scelta perché io volevo avere un contratto diretto con la Casa ufficiale” dice nel podcast, dove spiega anche il rapporto con Livio Suppo (“Quando è arrivato in Suzuki avevo qualche timore, invece ho trovato un’ottima persona”).

Nella puntata, analizza la differenza di prestazioni tra Austin e le altre piste (“Non so nemmeno io perché là vado così forte, ma a guardare i dati, al di là della caduta a Le Mans, non andavo così male nemmeno negli altri GP”) e spiega le differenze tra guidare un quattro cilindri in linea o un V4 (“Cambia come dal giorno alla notte”). Poi si parla del rapporto che c’è tra i piloti, della possibilità di frequentarsi fuori dalle piste, ma di rimanere grandi rivali con il casco in testa; di come un pilota vive la competitività nel fare qualsiasi cosa. E di tanto altro.

Conosciamo meglio Alex Rins nel 117esimo episodio di #atuttogas, online su Moto.it e sulle principali piattaforme podcast a partire dalle ore 9 di domenica 11 giugno.

Appuntamento a settimana prossima per una nuova puntata di #atuttogas