MOTOGP 2023

MotoGP 2023. Alex Rins ha fatto bene a preferire la Honda di Cecchinello alla Ducati di Gresini? Intanto entra in club riservato solo a Max Biaggi, Valentino Rossi e Maverick Vinales

- Il pilota classe 1995, come spiegato da Livio Suppo ha voluto una moto ufficiale ("vedi come ragionano i piloti?") ma la sua attenzione dapprima era focalizzata sull'altra giapponese... intanto entra in un club ristretto
MotoGP 2023. Alex Rins ha fatto bene a preferire la Honda di Cecchinello alla Ducati di Gresini? Intanto entra in club riservato solo a Max Biaggi, Valentino Rossi e Maverick Vinales

Di Alex Rins ha parlato in modo interessante il suo ex team manager Livio Suppo, nella diretta con Zam di martedì. Suppo ha detto che per Rins, a livello di pressione, è meglio stare da Cecchinello rispetto che in HRC.

"Gli ho mandato un messaggio - ha spiegato Suppo - dicendogli 'fatti furbo', se non sei contento della Honda potevi andare in Ducati che ti avrebbero anche preso. Ma se devi lamentarti batti i pugni in riunione ma non protestare pubblicamente, che poi se la legano al dito quelli di Honda. Lui ha fatto la classica uscita da pilota. Quando hai detto che sei arrabbiato con la Honda cosa ti aspetti? Che Honda venga a chiederti scusa?"

"Dà fastidio a Honda questa cosa?" ha chiesto Zam. "Ehhh! - ha risposto asserendo Suppo - ma è ovvio, perché a volte la percezione che hanno i piloti non è neanche quella giusta. Pensa che lui era incazzato perché non gli hanno fatto provare un telaio (quello di Mir, ndr), ma lui poi questa gara l'ha vinta, magari anche perché era incazzato".

Tornando alla domanda dell'articolo: ha fatto bene Rins a scegliere la Honda LCR invece della Ducati Gresini?

Ancora Suppo: "Io stesso dissi ad Alex che per un pilota come lui era meglio mettersi in mostra con una Ducati di un anno vecchia. Fossi stato il suo manager gli avrei suggerito di andare su una moto che era competitiva, Bastianini l'ha dimostrato l'anno scorso che un pilota forte può mettersi in mostra e guadagnarsi una moto ufficiale. Alex però mi disse 'penso di meritarmi una moto ufficiale'. Ragionamento molto da pilota quello di volere una moto ufficiale. Fossi stato suo manager gli avrei consigliato di andare da Gresini, avrebbe avuto più possibilità di vincere diverse gare quest'anno e quindi conquistarsi un posto ufficiale".

"Quando Suzuki si è ritirata - ha aggiunto Suppo - il sogno di Alex era di andare in Yamaha, perché nella sua testa era "la Yamaha è un quattro in linea, io sono abituato a guidare un quattro in linea devo andare in Yamaha. Vedi come sono i piloti, poi invece alla terza gara ha vinto con la Honda. È vero tutto e il contrario di tutto sulle moto, i piloti fanno la differenza. Secondo me avrebbe fatto più punti con una Ducati ma certo la soddisfazione che si è preso domenica non l'avrebbe avuta".

Suppo ha tracciato anche una sorta di profilo del numero 42: "Alex è un ragazzo molto sensibile e un talento della madonna, che però ogni tanto si spegne. A Caseaux a volte la mattina chiedevo: 'è venuto Alex o il fratello?', perché a volte gli manca la grinta. Quando è in giornata è fortissimo". 

Insomma per Suppo la scelta di Ducati Gresini era più logica, sia in ottica presente che futura ma, come ha detto lo stesso team manager, "vedi come sono i piloti...". Per ora Rins ha avuto ragione, vedremo nel proseguo della stagione.

Simon Crafar commenta lo stile di guida di Rins

Simon Crafar, ex pilota 500 e ora giornalista per MotoGP.com, ha analizza lo stile di guida dello spagnolo e la sua capacità di mascherare i problemi della Honda ad Austin.

In Portogallo, sull’asciutto, il pilota del team LCR Honda Castrol aveva terminato la gara con oltre 11 secondi di ritardo dal vincitore. In Argentina, con le rain, erano saliti a 14. Poi, negli Stati Uniti, lo spagnolo è improvvisamente risorto.

Come ha fatto Rins ad andare così forte?

“Ho ascoltato i piloti e cercato di capire come Alex possa fare cose che agli altri della Honda non riescono. Ha uno stile di guida diverso. Il motivo per cui tutti pensavamo che Joan Mir sarebbe stato più adatto alla Honda è che ha uno stile più da V4. Si siede un po' più indietro, frena forte, rallenta un po' di più e poi si spara in uscita di curva, come fanno normalmente i piloti V4”

Insomma, una tecnica stop-and-go meno fluida di quella di Rins, che fa correre maggiormente la moto... 

“Per la Honda è stato un aiuto, perché le manca tanta aderenza al posteriore, non riesce a sfruttare lo pneumatico per uscire dalla curva. Se rallenti, rialzi la moto e apri, la moto parte. Alex, grazie alla sua fluidità, è riuscito a mascherare parte di questo svantaggio e gestirlo in modo sorprendente”

L’analisi di Crafar prosegue...

“So che tutti i ragazzi della Honda hanno esaminato i suoi dati cercando di capire cosa sta facendo e come. Il compagno di box Takaaki Nakagami ha detto che la sua guida è più simile a quella di una Moto2, con velocità in percorrenza in curva” 

Per Rins statistiche da aggiornare

Alcuni numeri: Rins ha vinto sei GP in MotoGP (18 in totale nelle tre classi, in 189 gran premi). È il pilota più in forma dell'ultimo periodo: ha vinto tre degli ultimi sei gran premi.

Poi lo spagnolo di Cecchinello è riuscito a entrare in un club in cui ci sono solo tre piloti, cioè: Max Biaggi, Valentino Rossi Maverick Vinales, quello dei piloti che in MotoGP hanno vinto GP con due diverse Case giapponesi.

I due italiani lo hanno fatto con Honda e Yamaha, Vinales con Suzuki e Yamaha e Rins adesso con Suzuki e Honda.   

La storia. Il primo a esserci riuscito è stato Max Biaggi. Nel 2002 il romano ha vinto la sua prima gara sulla Yamaha a quattro tempi in Repubblica Ceca. L'anno dopo l’ha fatto sulla Honda in Gran Bretagna. 

Rossi l'ha raggiunto nella prima gara del 2004, a Welcom, con la prima vittoria con Yamaha, dopo le molteplici con la RC213V tra il 2002 e il 2003.

Si è dovuto attendere 13 anni per avere il terzo membro del club: Maverick Vinales (ora all'Aprilia, dove può stabilire un altro record): nel 2016 la vittoria con la Suzuki in Gran Bretagna, pochi mesi dopo l'esordio con vittoria in Qatar con Yamaha.

  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Intanto non sappiamo se lui avrebbe potuto scegliere o se ad un certo punto sia stata una scelta obbligata. Ad ogni modo secondo me Rins ha fatto la scelta di un pilota che crede in se stesso. Se fosse andato con Gresini sicuramente starebbe facendo quello che fa ora A. Marquez, Il prossimo anno uguale e poi? Andando in Honda con la "maretta" che c'è al momento, può succedere di tutto, intanto ha fatto subito un passo avanti rispetto a ciò che faceva A. Marquez con quella moto, negli Stati Uniti è riuscito a fare quello che nessuno si immaginava potesse mai succedere..... e ora? Certo non gli si può chiedere di ripetersi presto e spesso ma se già cominciasse a stare la davanti con continuità, vorrei sperare che Honda gli volesse dare qualche possibilità anche a lui e non solo a M.Marquez come ha fatto fino ad ora con i risultati che abbiamo visto tutti. Rins non deve vincere il mondiale o almeno non sarebbe fra i papabili, potrebbe correre per le singole gare e come si è visto Domenica, quando gli gira tutto a favore diventa un cliente scomodo per chiunque, le vittorie poi spesso aiutano ad aumentare la propria autostima e una sua vittoria vale più di diverse vittorie con M. Marquez: Honda se ci sei faccelo vedere.
    Valentino Masini
  • billiballo
    billiballo, Monza (MB)

    rins in quanto a talento è verosimilmente tra i primi 3-4 piloti del mondiale. con una ducati anche clienti sarebbe verosimilmente uno degli strafavoriti per il titolo. oggi può invece dire la sua qua e là ogni tanto, a meno di miracoli dal nuovo telaio honda-kalex.
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