MotoGP 2023. GP del Giappone. FP1: È sempre sfida tra tre “Ducatisti”
Motegi - Fa piuttosto caldo anche a Motegi: niente a che vedere con le temperature stratosferiche e l’umidità dell’India, ma ci si difende anche qui… Tanti i temi: la sfida per il titolo, naturalmente; Cal Crutchlow wild card con la Yamaha; le novità in Casa Honda; il telaio in carbonio della KTM; il ritorno in moto, dopo quattro mesi di Alex Rins…
Iniziamo dalla sfida Bagnaia-Martin-Bezzecchi, seguendo l’ordine della classifica generale. Tutti e tre hanno iniziato subito forte, con Martin che alla fine chiude davanti a tutti in 1’45”192, nonostante una scivolata a una quindicina di minuti dal termine. Bezzecchi è terzo, Bagnaia quarto, staccato di 0”439: insomma, i tre sono vicini, le prestazioni sono simili anche sulla distanza. Siamo solo all’inizio, ma anche qui sembrano avere qualcosa più degli altri.
Fernandez con la soffice posteriore, Mir prima Honda
Sorprende il secondo posto di Augusto Fernandez, che però nel finale è stato l’unico a montare la gomma soffice posteriore. La sua posizione, quindi, non è reale, ma è evidente che Augusto sta provando di tutto per tenersi stretto quel posto. La decisione tra chi - tra lui e Pol Espargaro - lascerà il posto a Pedro Acosta verrà comunicata ai protagonisti nelle prossime settimane in un incontro con i vertici KTM.
In Casa Honda, come al solito, ci sono diversi telai: Joan Mir ha quello evoluzione e quello vecchio, Marquez ne ha due vecchi. Mir non è andato male, anche lui con una gomma nuova (ma non morbida) nel finale: è quinto. Marc Marquez, invece, è più indietro, 13esimo a tre decimi dal compagno di squadra.
La più grande novità nel box Honda è però la mancanza del “project leader” Shinichi Kokubo, già assente in India: sembra certo che il sostituto di Takeo Yokohama, responsabile del progetto MotoGP fino al 2022, abbia già perso il posto, pagando così la scarsa competitività della RC213V. Probabilmente, è solo il primo cambiamento che caratterizzerà il box Honda nelle prossime settimane.
Rins, che fatica
Alex Rins, a fatica, è tornato in moto: dentro al box si muove con grande sforzo, salire sulla moto è complicato. Vedremo se Alex andrà avanti a guidare nel fine settimana: considerando che non saliva su una MotoGP da quattro mesi e le sue condizioni fisiche, la sua prestazione non è poi così male.
KTM, telaio in carbonio
Secondo quanto dichiarato ieri da Brad Binder, nel box KTM c’è nuovamente il telaio in carbonio usato in gara a Misano dal collaudatore Pedrosa e nei test del lunedì, sempre a Misano, dai piloti ufficiali. Non so se ha ottenuto il suo miglior crono (1’45”747, sesto) con questa specifica, in ogni caso la moto austriaca è partita forte su questa pista, con anche Jack Miller, qui splendido vincitore nel 2022, buon ottavo.
Aprilia, discreta prestazione di Vinales.
La prima sessione conferma le attese della vigilia: Maverick Viñales si difende anche su questo tracciato che a Noale hanno segnato come uno di quelli complicati, mentre Aleix Espargaro fatica al di là della competitività o meno della moto. Continua invece la sua crescita Raul Fernandez, discretamente efficace.
Yamaha, doppio scarico per Crutchlow
La prima Yamaha in classifica è quella di Fabio Quartararo (nono: Fabio è il protagonista della prossima puntata di #atuttogas, il podcast domenicale di Moto.it), con Franco Morbidelli 12esimo.
A Motegi c’è anche il collaudatore Cal Crutchlow, che utilizza il doppio scarico già visto in qualche occasione nei test e l’evoluzione dell’aerodinamica abbandonata dai piloti ufficiali.