MotoGP 2023. GP dell'Indonesia. La gara con Zam e Livio Suppo [VIDEO]
Al primo giro era già in testa, nonostante partisse dalla sesta casella. Al quinto giro, il suo vantaggio era già superiore al secondo, al decimo giro ai due secondi, al 13esimo giro ai tre secondi. Ma alla curva 11, Jorge Martin ha perso il controllo della sua Ducati ed è caduto.
Così, un’altra probabile vittoria schiacciante si è trasformata in una delusione enorme, anche perché Francesco Bagnaia è tornato a fare Bagnaia, salendo dopo due mesi sul gradino più alto del podio.
Così, se sabato sera si è andati a letto con un Pecco in difficoltà e a -7 dalla vetta, domenica ci si è svegliati con un Bagnaia devastante e con 18 punti di vantaggio su Martin.
Cosa è successo? Ne parliamo con Livio Suppo, in una giornata che ha fornito tanti spunti: Massimo Rivola, non ha dubbi, per Aprilia è stata un’occasione persa; Fabio Quartararo: con una moto competitiva, si giocherebbe il titolo; Marco Bezzecchi: prestazione d’altri tempi; Brad Binder: un po’ troppo esagerato; Alex Rins: con lui in forma la Honda sarebbe stata probabilmente molto più competitiva. E tanto altro.
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Bella gara ma il salto netto di performance della ducati dal venerdì al sabato è frutto della condivisione dei dati tra 8 moto.
Molti pensano a dare concessioni a Handa e Yamaha per ridare spettacolo, se se un costruttore ha dati di 8 moto mentre un costruttore ne ha solo 2 (Yamaha) non vi è storia. Ducati è una gran moto e Dall'Igna ha fatto un lavoro encomiabile ma con la motogp di oggi i dati sono fondamentali sia per lo sviluppo che per la messa a punto. Da ingegnere 8 moto contro 2 è ingiusto, una mole di dati 4 volte superiore, detto ciò Ducati non ha colpe e ha sfruttato il regolamento attuale. Se non cambiano i regolamenti non ci sarà mai una ripresa di chi è alle spalle e ha meno dati.