MotoGP 2023. Il commento di Zam alla fine dei test di Portimao [RISULTATI]
Ecco l'analisi di Zam alla fine dei due giorni di test di Portimao.
Test finiti, cosa hanno detto?
1) Ducati sembra avere ancora più vantaggio rispetto al 2022: tutti i piloti sono veloci, sette piloti nelle prime otto posizioni, rapido anche Di Giannantonio, che oggi però non ha potuto girare;
2) Pecco Bagnaia è nettamente il pilota più in forma: parte come favorito;
3) Luca Marini sta dimostrando solidità e velocità: è pronto per il podio. E forse anche per qualcosa in più;
4) Quartararo torna veloce tornando al 2022: bocciate tutte le novità di ciclistica e aerodinamica, si salva solo il motore 2023. Dopo tanta frustrazione, oggi è sembrato decisamente ottimista;
5) Aprilia: la classifica di oggi sembra indicare qualche problema imprevisto, ma nel complesso è giusto indicare la RS-GP come la seconda moto più competitiva. Preoccupano un po’ le condizioni fisiche di Aleix Espargaro: molto probabilmente dovrà essere operato all’avambraccio destro;
6) Brad Binder ha portato la KTM al nono posto: in attesa di analizzare il passo, è sicuramente un miglioramento. Ma la strada sembra lunga e complicata per la Casa austriaca;
7) Passo in avanti per Enea Bastianini: ieri era in difficoltà ed era apparso anche un po’ confuso, oggi è stato decisamente più in palla;
8) Marc Marquez non riesce a fare neppure un giro veloce: la situazione è molto critica, con Mir, Marquez e Rins che hanno girato praticamente sullo stesso tempo: 1’38”762 Joan; 1’38”778 Marc; 1’38”762. Quindi, tra di loro, solo 20 centesimi: molto preoccupante;
9) Franco Morbidelli sprofonda nuovamente nelle sabbie mobili: dopo un test di Sepang abbastanza positivo, qui è sempre stato in grandissima difficoltà. Si prospetta un’altra stagione molto complicata;
10) Raul Fernandez ha chiuso 16esimo e con una caduta, ma il potenziale messo in mostra è alto. Oggi per lui è stata una giornata complicata, ma la sensazione è che possa crescere velocemente.
Chiaramente anche io ho paura per lo spettacolo, tutti penso che lo abbiamo questo timore, ma questo è un altro discorso a mio modo di vedere😉
Un grande vecchio diceva che gli italiani perdonano tutto, tranne il successo...
Ora poi vedo una situazione molto fluida. Suzuki di punto in bianco ha deciso di dire basta e lo ha fatto senza aspettare la fine degli accordi presi se non forse con i loro dipendenti. Yamaha ha perso per strada 2 moto e al momento nessun team satellite sarebbe disposto a spendere un cencesimo per averne 2, dovrebbero quindi pensarci Yamaha e DORNA come in parte succede già con il team satellite Honda. Detto questo, siamo sicuri che Honda e Yamaha siano decise a continuare anche dopo la fine degli impegni gia presi? Direi che alla luce di questi fatti dobbiamo considerarci fortunati se oggi Ducati riesce a gestire 8 moto in pista, fra l'altro competitive che oltre a dare spettacolo permette loro di guadagnare qualche soldo e allo stesso tempo più possibilità di migliorare il loro prodotto. Imporre loro un limite oggi, non ha nessun senso.
Avrebbe invece un senso riscrivere il regolamento tecnico, meno compicato di quello attuale che fu scritto all'insegna del risparmio con molte lacune interpretabili che sta portando il motociclismo da corsa fuori strada.
Un regolamento semplice, poche regole non interpretabili che non sia focalizzato sul fattore costi perchè sono decenni che si opera in questo senso e si continua a spendere sempre di più ma credo sia un utopia.
Valentino Masini