MotoGP 2023. La cosa più strana dello shakedown è l'aerodinamica di KTM. Ce la spiega l'Ing! [GALLERY]
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Abbiamo già trattato a fondo l’argomento dell’aerodinamica nel nostro ultimo DopoGP dello scorso lunedì 6 febbraio, ma ci torniamo sopra con l’ingegner Giulio Bernardelle alla luce delle più recenti immagini della KTM RC16 scesa in pista a Sepang con Dani Pedrosa.
- Giulio, c’è chi parla addirittura di effetto Venturi. Vuoi chiarire?
“Non si può parlare di effetto Venturi. Questo effetto è qualcosa che si crea all’interno di un condotto chiuso, in cui hai prima un restringimento della sezione di passaggio dell’aria e poi hai un allargamento molto dolce, e così favorisci il passaggio del flusso d’aria creando una sorta di risucchio. È quello che si fa nei condotti dei motori degli aerei. Dalle foto, vedo che KTM ha cercato di fare un mix delle soluzioni che gli altri costruttori hanno portato e che ritengono più logiche. Oggettivamente erano rimasti più indietro della concorrenza”
- Quindi?
“Loro hanno il cupolino e le ali, sia quelle ai lati della bocca di aspirazione sia quelli sui fianchi della carena, che sono di fatto molto simi a quelli della Ducati. Sono le ali che non danno il maggior carico possibile, ma che probabilmente rappresentano un buon compromesso tra le esigenze di carico e quelle di maneggevolezza della moto. Invece il fianco della carena, con la parte alta (tra cupolino e pancia) moto più rastremata e stretta, è simile a quella dell’Aprilia. È fatta così perché favorisce l’estrazione dell’aria calda del radiatore superiore, quello principale, che sfoga l’aria dalle due bocche laterali: lì si crea un flusso d‘aria che lambisce la carenatura sull’esterno e crea una sorte di effetto di accelerazione quando passa sulle bocche di uscita”
- Anche la pancia della carenatura ricorda molto l’Aprilia.
“Qui si vede che hanno prolungato il puntale verso la ruota anteriore come fa Aprilia da un annetto. E poi hanno messo queste appendici aerodinamiche che dovrebbero aumentare la portata di aria buona verso il cucchiaio, il che serve per fare quei giochi di controllo di temperatura sulla gomma posteriore”
Si vede secondo te il contributo della Red Bull F1?
“Per adesso non direi, vedo soluzioni già viste in Aprilia e Ducati. Però è chiaro, Red Bull ha la sua galleria del vento, il direttore tecnico è Adrian Newey, il guru dell’aerodinamica in F1 che ha lavorato con tutti i team inglesi e dal 2006 è in Red Bull. Magari vedremo sviluppi successivi, ma oggi sembra più di vedere un’altra cosa: l’andare a prendere quello che è lo stato dell’arte portato dai concorrenti, e una verifica sul funzionamento”
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k-dream, Lastra a Signa (FI)RedBull ti mette le aliiii🖖🏻
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patatino1226, Fosso' (VE)in motoGP forse stiamo assistendo all'evoluzione dell'aerodinamica e nell'uso dei materiali compositi che ancora manca rispetto alla F1, quello che personaggi come John Barnard ed Adrian Newey hanno fatto nelle auto.