Ad Assen Ai Ogura impartisce una lezione: una gara vinta "con una valutazione della situazione e dei rischi", il giapponese sale sul gradino più alto del podio a discapito di Fermin Aldeguer, che dopo aver perso la prima posizione e il vantaggio di più di un secondo per un long lap penalty - assegnato per i troppi track limits - non è riuscito a riprendere il numero 79.

Il leader del mondiale Sergio Garcia si accontenta del terzo posto e allunga ancora di più in classifica, considerando anche l'assenza di Joe Roberts per l'infortunio alla clavicola destra, accusato dopo l'incidente di venerdì: "Mi sentivo bene con la moto ma ho avuto qualche problema dall'inizio con l'anteriore. Non potevo fare meglio, ho pensato ai punti e a finire la gara", ha dichiarato ai microfoni nel parco chiuso, "Sono contento, un terzo posto qua non è male".

Si tratta di un podio tutto Boscoscuro, ma il dirigente spotivo veneto non riesce a gioire a pieno proprio per il risultato del pupillo spagnolo: "Il problema è che (Fermin Aldeguer, ndr) deve sempre cercare di creare un gap perché siamo troppo pesanti rispetto all'altra coppia che ha la stessa moto, deve andare così per cercare di togliergli la scia e guadagnare un vantaggio in rettilineo e rischia troppo (...). Sono contentissimo, è incredibile quello che stiamo facendo, però sono un po' arrabbiato perché vorrei vincere con Aldeguer!". 

Gara da ricordare anche per Tony Arbolino, migliore degli italiani, che ha tagliato il traguardo sesto: "Siamo nella via per tornare ma non siamo ancora  tornati, continuiamo a crederci. Ho avuto  un bel feeling, siamo tornati alla moto del Qatar, abbiamo lasciato quella base. A metà gara ero finita con l'avambraccio, ad Assen è tipico, frenavo con tre dita e tra poco non bastava". Peccato per Celestino Vietti, decimo a fine gara, dopo aver passato i primi giri nel gruppo di punta e aver perso posizioni per essere andato lungo, dodicesimo Dennis Foggia.