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MotoGP 2024. Maverick Vinales contro Yamaha: "Se mi avessero ascoltato ora sarei campione"

- Il pilota spagnolo, in un documentario, ha ripercorso i travagliati 4 anni e mezzo con la M1: "Volevo solo la moto di Jorge Lorenzo. Nel 2018 nei test ero mezzo secondo più veloce, usando la 2016"
MotoGP 2024. Maverick Vinales contro Yamaha: Se mi avessero ascoltato ora sarei campione

È uscito un documentario dedicato a Maverick Vinales, intitolato Maverick: Two Lives (Maverick: due vite). È trasmesso da Dazn Espana. Il lavoro ripercorre molte parti della carriera del pilota classe 1995, il primo in epoca MotoGP a vincere GP con tre Case diverse: Suzuki, Yamaha e Aprilia. Ora può puntare al poker con KTM.

Ma qui parliamo del periodo 2017-2021, cioè quello che Vinales ha trascorso in Yamaha. Le sofferenze del pilota spagnolo con la Casa giapponese erano emerse già nella serie Amazon dedicata alla MotoGP e uscita nel 2022 (per chi scrive la storia di Vinales nella serie MotoGP Unlimited è la cosa più interessante).

Il 2017 e "mai guidato una moto così buona"

Gli inizi in Yamaha, dopo un gran 2016 con Suzuki: “Ricordo quando sono arrivato in Yamaha, sono entrato come un missile con un'idea chiara, ho chiesto a Yamaha: 'Voglio diventare campione del mondo, non fatemi diventare altro, perché voglio solo questo. Non mi interessa nient'altro".

Il primo commento dopo aver provato la Mission one, cioè la M1: “Non ho mai guidato una moto così buona. Non voglio toccare niente. È quella che ha lasciato Jorge Lorenzo. Ho detto: "Portatemi questa moto in Qatar, con questa vincerò il Campionato del Mondo"”.

Nonostante tutto il mondiale è iniziato e Vinales si è trovato “benissimo anche con la moto nuova” anche se “non sentivo che fosse la moto di Lorenzo”.

Vinales ha vinto 3 delle prime 5 gare: “Le Mans è stata una delle giornate più belle della mia vita, ho vinto una bellissima battaglia contro Valentino Rossi”.

L’inizio dei guai: “Al Montmeló è iniziata un'ondata di cambiamenti. Ho fatto i test con cinque telai e non riuscivo a capire se quella moto andava bene per me. Sono arrivato ad Assen e ho girato con un telaio con cui avevo fatto solo due giri. Ho perso 25 punti, perché quella gara l’avrei sicuramente vinta. Poi le cose hanno iniziato a cambiare sulla moto e tutto è andato in pezzi”.

Su cosa gli ha lasciato quel 2017: “Ero il più forte, mi ha fatto male perché mi aspettavo di vincere. Non c'è niente di peggio che aspettarsi qualcosa che poi non succede. Nessuno aveva la mia velocità quell'anno".

Il 2017 di Vinales si è chiuso con tre vittorie (fatte a inizio anno) e il terzo posto in classifica, 230 punti. Davanti a Maverick Dovi e Marquez.

Nel 2018 Vinales voleva ancora la moto 2016 di Lorenzo

"Siamo arrivati ​​nel 2018 – ha raccontato Vinales - e ho detto: 'voglio la moto 2016, non portatemi altro'. A Jerez ho fatto un test con la moto 2016, che guidava Zarco, ed ero mezzo secondo più veloce. Ho detto loro: 'Vedete che non sbaglio, vero?' Hanno detto: 'Sì, sì', poi siamo arrivati ​​ai test di Sepang con un'altra moto nuova: la moto 2018 non andava bene per me. Non mi è piaciuta affatto. Ho detto: "Sarà molto difficile". È stato uno dei miei anni peggiori alla Yamaha".

2018 chiuso al 4° posto con 190 punti, una sola vittoria (GP d’Australia). Davanti a Maverick Rossi, Dovi e Marquez.

Un buon 2019

“Siamo arrivati ​​nel 2019 e sembra che avessero imparato la lezione. Márquez e la Honda erano molto forti, ma la M1 andava molto bene. Eravamo gli unici capaci di tenere davvero testa a Marc” ha ricordato Vinales.

Il 2019 si è chiuso con 211 punti, terzo posto nel mondiale, due vittorie. Davanti a Maverick Dovi e Marquez.

Errori 2020: un mondiale buttato

A inizio 2020: "Ho detto che con la moto 2019 e un po' di aerodinamica si poteva vincere. Ho anche detto: 'Diamo continuità'. Ho accettato di guidare la 2020, anche se con molta riluttanza”.

Problemi: “A Jerez abbiamo avuto un problema alle valvole del motore" ha detto. Poi il quasi drammatico incidente in Austria, quando è rimasto senza freni: "Ho perso 40 punti, che mi avrebbero dato il titolo. È stato l'anno più facile per vincere il Mondiale e quello in cui abbiamo fallito di più. Se loro mi avessero ascoltato, oggi sarei campione del mondo, ne sono sicuro al 100%".

Mezzo 2021 e poi la fine

"Nel 2021 ho iniziato il Mondiale vincendo il primo GP (Qatar 1, ndr). Mi sentivo imbattibile”.

Poi però: “Non so cosa sia successo, non ho capito niente, la mia moto andava al contrario. Ho vinto la prima gara con una mano. Sono arrivato a Qatar 2 e la mia moto andava in modo molto diverso, è stato allora che ho iniziato a diffidare: "Qui sta succedendo qualcosa". È stato un disastro, mi hanno tolto due pole position. Queste piccole cose ti portano ad uno stato di frustrazione che dici: "Non ce la faccio più, o loro o io".

In Austria polemiche e rottura dopo aver forzato il motore: "Non era per romperlo, anzi, ma perché capissero che non ne potevo più. Ero stufo di quella situazione. Loro hanno detto che ho provato a sabotare o rompere una moto. Ho spento il telefono e ho detto: "Non voglio sapere niente". Volevo solo pensare alla mia famiglia”.

La conclusione di Vinales

"Ho avuto la sensazione di non essere stato abbastanza forte per dire: 'Voglio questo. Punto'. Questo mi ha davvero creato guai, perché so perfettamente che avrei potuto realizzare il mio sogno e non ho potuto farlo per altre circostanze. E questo fa male, è molto difficile da accettare e alla fine ho detto: 'Va bene, scendo dalla barca'". Da lì il passaggio in Aprilia.

  • Nietzsche
    Nietzsche, Omegna (VB)

    Ritengo perlomeno possibile che, anche utilizzando la moto "di Lorenzo", come la chiama lui, dopo qualche gara, dopo qualche difficoltà dovuta magari a piste meno congeniali, magari alla risposta delle gomme alle condizioni dell'asfalto o chissà cos'altro, Vinales sarebbe potuto andare completamente nel pallone.
    Dopo anni di tribolazioni capisco però che il ricordo di quel breve periodo dove tutto gli sembrava filare liscio gli possa dare l'assoluta convinzione che avrebbe vinto il mondiale.
  • Federico Chiadini
    Federico Chiadini, Forli' (FC)

    E invece ha vinto Quartararo con te che ti sei fatto licenziare chiamando il complotto. E ora tirato m* pure ad Aprilia che ti ha salvato, bravo
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