GP Phillip Island

MotoGP Australia. Scintille fra Marquez e Lorenzo

- Jorge lento in traiettoria mentre il compagno di squadra stava facendo il suo giro veloce. L’otto volte campione del mondo si è indispettito molto. Cresce il rammarico: con Lorenzo competitivo, sarebbe stata una sfida fantastica
MotoGP Australia. Scintille fra Marquez e Lorenzo

Ultimo giro: Jorge Lorenzo sta andando piano, ma rimane in traiettoria alla 12, l’ultima e velocissima curva. Non si accorge in tempo che dietro di lui sta arrivando a cannone Marc Marquez, in quel momento nel suo “time attack”. Lorenzo è interno, Marquez gli passa vicinissimo, tanto vicino che con il gomito o la spalla urta l’appendice aerodinamica destra della carenatura di Lorenzo.

L’appendice vola via, Marquez procede verso il traguardo, chiudendo sesto. Bandiera a scacchi. I due proseguono verso la parte posteriore del circuito, dove si prova la partenza: Marc affianca Jorge, gli fa segni di stizza inequivocabili, poi con le mani mima chiaramente: “Stavi dormendo?”. Poi il (mezzo) chiarimento.

«Il contatto poteva essere evitato sia da parte mia, ma anche sua - è la tesi di Lorenzo -. Io avrei dovuto accorgermi che c’era dietro di me qualcuno che stava andando forte e non avrei dovuto rallentare così tanto: questo è certamente colpa mia, anche se poi sono stato più interno possibile, sopra la linea bianca. Lui, però, ha calcolato male lo spazio: è chiaro che non mi ha toccato volutamente, ma se fosse stato 20 centimetri più in là, sarebbe passato con più sicurezza, perdendo solo pochi millesimi».

L’otto volte campione del mondo la vede un po’ diversamente.

«Lui ha la sua opinione, io la mia, ma le FP2 ormai sono come le qualifiche, bisogna fare attenzione in certi momenti. Capisco che non l’abbia fatto apposta, ma in quel momento lì, quando tutti tirano per il “time attack”, non puoi rallentare in mezzo alla pista. Fortunatamente non è successo nulla e ci siamo chiariti» chiude Marquez.

PECCATO CHE LORENZO SIA LENTO

Non è la prima volta che accade: a Barcellona, nelle FP3, Marquez era stato ancora più plateale a mandare a quel paese il compagno di squadra, anche in quella occasione lento in traiettoria.
E durante la stagione, non sono mancate le frecciate di Marc a Jorge, specie dopo il Mugello, quando Lorenzo era stato tre giorni in Giappone per trovare una soluzione ai suoi guai. “Facciano quello che vogliono sul serbatoio e sulla carenatura, ma motore e telaio non si toccano” aveva tuonato Marquez, facendo ben intendere alla HRC chi comanda all’interno del box.

Tutto questo accade con Lorenzo infinitamente più lento di Marquez: pensate a che livello sarebbe la rivalità se il maiorchino fosse veloce.
Ed è un vero peccato che non sia così: con Jorge competitivo, Marc non solo avrebbe faticato di più in pista, ma avrebbe trovato un avversario tosto anche a livello psicologico. Purtroppo, per lo spettacolo, non è così. E forse non lo sarà mai.

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Commenti

  • Motogp_fan
    Motogp_fan, Torino (TO)

    Ma io ho letto che Lorenzo in quel giro aveva un ritardo di 4 decimi, cioè uno che ha quel ritardo sta ancora tirando, uno che non tira dovrebbe avere 2 secondi di ritardo. Oltretutto se Marquez che era non so, ottavo o decimo in quel momento stava tirando per entrare nei 10 perchè non doveva tirare Lorenzo che era più indietro. E' questo secondo me il problema, si vede a occhio nudo che Lorenzo (campione assoluto, questo ha vinto 3 mondiali, pochissimi hanno fatto meglio) corre impacciato, proprio l'atteggiamento del corpo da l'idea, Marquez gli è passato sulle orecchie la differenza è quella infatti sono spesso primo e ventesimo e questo nella storia del motociclismo a parità di moto fra due piloti così grandi è veramente impressionante. Spero torni in Ducati(Dovizioso non si tocca mi piace tantissimo, perchè da un paio di anni sta andando oltre i suoi limiti ed è molto intelligente) o vada in Yamaha, anche la Suzuki andrebbe bene è un peccato per il motociclismo vederlo così in difficoltà
  • Fra4314
    Fra4314, Monte San Savino (AR)

    Il presidente HRC Nomura si assume la responsabilità per il 2019 fallimentare di Lorenzo. Rilevati problemi tecnici alla RCV: il maiorchino chiede cambiamenti.

    “Non siamo stati capaci di dargli una buona moto.” Yoshishige Nomura non risparmia forti critiche dopo una stagione decisamente complicata per Jorge Lorenzo. Anzi, addirittura troppo, tanto che il presidente della casa dell’ala dorata ha ordinato una revisione completa dopo il GP in Giappone. La conclusione è la scoperta e successiva ammissione che la RCV del maiorchino presenta problemi di natura tecnica praticamente da tutto il campionato.

    Nomura si assume così la tutta responsabilità per un’annata decisamente al di sotto delle aspettative per un pilota del calibro del maiorchino. Passino i problemi fisici che Lorenzo sta affrontando da oltre un anno, ma al boss HRC non quadra un distacco di ben 40” dal compagno di squadra, accusato la settimana scorsa a Motegi. “Il nostro obiettivo è dargli una moto che vada bene per lui” ha assicurato senza mezzi termini.

    Come ha messo in evidenza MotorluNews.com, una situazione non proprio idilliaca quindi nel box Repsol Honda. Lorenzo ha già chiesto un cambio di gruppo per la prossima stagione, una sollecitazione accolta dai vertici HRC. Il maiorchino è più che determinato a fare in modo di non accusare nuovamente i problemi avuti in questo 2019, motivo per cui vuole un team di persone di sua fiducia per la prossima stagione.

    Si parla di problemi accusati ad Austin anche da Marc Márquez, portandolo allo strano e mai chiarito incidente in gara. Guai di natura tecnica che sono ancora ben presenti non solo sulla moto di Lorenzo, ma anche su quella di Cal Crutchlow. Da vedere se Honda riuscirà a correggere in tempi brevi questi problemi. Nel frattempo anche il GP in Australia non sarà dei migliori: dopo le prove libere è 16°, a +1.8 dal capoclassifica Viñales.

    Bah, che dire, non so se sia una bufala che gira su internet, ma qualcosa di vero ci sarà sicuramente
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