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MotoGP. Burgess: "Non me l'aspettavo"

- Il tecnico australiano in una conferenza stampa a fianco del suo ormai ex pilota: “Valentino è sempre stato onesto con me, anche in questa occasione. Sono dispiaciuto, ma lo capisco” | G. Zamagni, Valencia
MotoGP. Burgess: Non me l'aspettavo


VALENCIA – La tradizionale conferenza stampa del dopo prove, viene sostituita da una insolita – quanto opportuna – conferenza a due, con Jeremy Burgess a fianco di Valentino Rossi. Jeremy è piuttosto provato, Valentino serio, anche se, come sempre, prova a scherzare. «Perché gliel’ho detto giovedì e non a fine GP? Perché qualche “fottuto” giornalista ha anticipato la notizia…» risponde di getto Rossi, per poi farsi più serio. «L’ho deciso in settimana, dopo il GP del Giappone, e non mi sembrava corretto lavorargli a fianco senza dirglielo. Non ho nessun problema con lui e il suo modo di lavorare, ma credo che fosse arrivato il momento di cambiare».
Al suo fianco, Burgess ascolta, non si scompone, si emoziona un po’, ma il suo è sempre un atteggiamento signorile.


Chi ha deciso?

Rossi: «E’ stata soprattutto una mia decisione. Con Jeremy e la squadra avevamo già parlato del 2014, ma lui non aveva certezze sul dopo, mentre nella mia testa è chiaro di voler continuare anche nel 2015 e nel 2016, ma per farlo ci vogliono i risultati. Ho bisogno di qualcosa di diverso, di nuove motivazioni: per questo ho preso la decisione».

Burgess: «Quando ieri Valentino mi ha chiamato nel suo motorhome, pensavo che volesse parlarmi dei regali di natale… Invece mi ha detto questa cosa, che per me è stata del tutto inaspettata: ero pronto anche per la prossima stagione. Per questo sono un po’ dispiaciuto, ma capisco Valentino: negli ultimi quattro anni, un periodo lunghissimo, abbiamo sofferto, non abbiamo ottenuto risultati. Ma sono contento che Valentino me l’abbia detto ieri e non domenica sera: sarebbe stata molto più dura da digerire».


Valentino, perché hai preso questa decisione?
«Il livello è cresciuto, i primi tre guidano queste moto in maniera incredibile, sono sempre velocissimi: non ho particolari problemi con il modo di lavorare di Jeremy, ma è un momento chiave della mia carriera: devo provare a fare in modo differente».


Credi di poter lottare ancora con Marquez, Lorenzo e Pedrosa?
«Sì».


Jeremy, credi di aver pagato la frase detta in una intervista: “sarebbe un miracolo se Rossi vincesse ancora?”
«Il senso era diverso: intendevo dire che è difficile conquistare un titolo se prima non vinci delle gare. E’ chiaro che sono dispiaciuto, ma condivido la decisione di Valentino: nello sport è pieno di esempi di squadre che cambiano l’allenatore o di sportivi che sostituiscono il “coach”: è da un po’ che proviamo a risolvere i problemi, senza riuscirci. Valentino ha bisogno di migliorare tutto il pacchetto. Spero che questa decisione lo aiuti per il suo futuro, tra di noi i rapporti sono ottimi».


Qual è stato il momento più bello di questi 14 anni con Rossi?
«Ce ne sono stati tanti, ma se ne devo indicarne uno solo, allora penso a Welkome 2004, quando vincemmo al debutto con la Yamaha».


E quello più brutto?
«Pochi, fortunatamente. Il più brutto, però, è stato in Qatar nel 2004, quando venimmo penalizzati per aver pulito la casella di partenza».


Hai lavorato con tre grandissimi campioni come Gardner, Doohan e Rossi: chi è il più forte?
«Difficilissimo fare certi paragoni, ma dico Valentino, l’unico che ha vinto in tutte le cilindrate».


Come giudichi il Valentino uomo?
«Un grande, proprio come il pilota: è sempre stato onesto e diretto con me. Lo è stato anche in questa occasione».

 

  • daniele.patrizi
    daniele.patrizi, Ladispoli (RM)

    Cambiare ?

    Caro Valentino, vuoi cambiare e va bene. Sei un grande campione e sempre lo sarai, ma la carta d'indentita'......non si cambia. Gli anni passano per tutti e quindi cerca di trovare delle motivazioni dentro te stesso. Con stima
  • carlo.Scordamaglia
    carlo.Scordamaglia, Mantova (MN)

    Auguri, ma Galbusera non è superman e se lui non tiene aperta la manetta credo sia tutto inutile. Valentino è un AD delle sue aziende e credo che difficilmente potrà vincere ancora in quanto l'età e la fame nello sport contano ancora mentre nella sua testa le idee oramai seguano altri problemi. La yamaha sfrutterà ancora l'immagine del pesarese ancora per qualche anno ma il rischio di fare brutte figure è grande....
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