MotoGP. Ciabatti: “Il rinnovo di Dovizioso? Solo una questione economica”
Oggi, con Skype, vi porto a casa di Paolo Ciabatti, direttore sportivo di Ducati Corse. Ecco un estratto della video intervista.
“Noi avevamo pensato di aspettare qualche gara prima di decidere la direzione da prendere. Purtroppo la situazione è un po’ differente: dovremmo muoverci senza poter fare le valutazioni del caso. Non ci sorprende che Suzuki abbia già annunciato anche Mir, dopo Rins, mentre noi guardiamo soprattutto all’interno dei nostri cinque piloti attualmente sotto contratto (Dovizioso, Petrucci, Miller, Bagnaia, Zarco, NDA)”.
Márquez ha dichiarato di essere stato interpellato da Ducati, ma di non aver mai parlato seriamente con voi: cosa significa?
“E’ la verità. Nel 2019 ci sono stati dei discorsi generali con Emilio Alzamora, dato che il contratto di Márquez era in scadenza: è ovvio e comprensibile che Marc interessasse a tutti. Ma subito ci è stato detto che volevano capire i programmi di Honda: quindi non c’è stata nessuna trattativa”.
Ho fatto varie ipotesi su moto.it: la più logica, è che, considerata la situazione, i piloti vengano rinconfermati…
“E’ un ragionamento logico. Anche Davide Tardozzi e Gigi Dall’Igna hanno confermato che la scelta vada fatta all’interno dei nostri piloti. E’ però cambiata la situazione economica, non si può pensare a contratti come quelli del passato: dovremo fare delle scelte oculate e compatibili con il budget. L’obiettivo è ragionare con i piloti attuali, ma su cifre differenti”.
Quindi, eventuali contrasti sul rinnovo di Dovizioso potrebbero essere solo di carattere economico?
“Personalmente credo che al di là degli alti e bassi che ci sono in tutti i rapporti, la storia con Andrea è una storia di successi: è l’unico pilota che è riuscito a impensierire regolarmente Marc Márquez negli ultimi tre anni. Dovizioso è un pilota molto esigente, come lo è Ducati: credo da questo punto di vista abbiamo una visione comune. Dopo otto anni insieme, sarebbe bello poter continuare: non vedo problemi particolari per non continuare, ma è chiaro che la parte economica potrebbe essere uno ostacolo”.
Petrucci, invece, doveva guadagnarsi la riconferma con i risultati.
“Al di là di Dovi, tutti gli altri nostri piloti dovevano dimostrare di aver superato alcuni limiti del 2019. Per tutti, non poter disputare delle gare prima che Ducati debba prendere una decisione è un problema per loro e per noi, dovremo fare una scelta su delle ipotesi”.
Ci sono delle alternative? Io ho individuato solo Pol Espargaró...
“Lui è sicuramente un pilota di talento e veloce, ma con noi abbiamo piloti che sono altrettanto, se non più competitivi. Non dimentichiamo che Petrucci è uno dei pochi ad aver vinto nel 2019: l’obiettivo iniziale è scegliere all’interno dei nostri piloti, anche se le alternative non mancano e di moto buone libere non ce ne sono così tante… Sono convinto che Honda confermerà i piloti attuali: rimane solo la Ducati come moto libera vincente”.
E Andrea Iannone?
“Penso che sia un pilota dotato di grandissimo talento, che ha fatto delle scelte sbagliate, con atteggiamenti a volte strafottenti che non gli hanno giovato. Credo se ne sia reso conto. Campinoti è particolarmente legato a Iannone, ma per noi Pramac è un team dove inserire piloti giovani da portare eventualmente al team ufficiale, proprio come è successo con Andrea. Ma era molto tempo fa”.
Entro quando bisogna prendere una decisione?
“Non c’è un limite, ma credo che non si potrà andare oltre metà giugno”.
Le Case sono d’accordo nel disputare più GP sulla stessa pista?
“E’ vero che ci sono circuiti più adatti alle caratteristiche di alcune moto e altri meno, ma per quest’anno siamo tutti disposti a fare dei sacrifici, anche correre su un circuito non particolarmente favorevole”.
detto ciò:
Penso che il Dovi sia a fine ciclo con ducati anche e soprattutto a livello psicologico.
un pilota che ha dato tantissimo a ducati e che non sempre ha ricevuto in cambio quello che si sarebbe meritato. Lo considero un gran collaudatore e assieme a Pedrosa (dai box) potrebbe dare a ktm ciò che ha bisogno per l'evoluzione della loro moto ferma al palo da tempo.
Fossi in ducati (Dall'igna &co) promuoverei Miller e Zarco nel team ufficiali....sono entrambi delle eterne promesse, ma contratti alla mano sono anche gli unici in grado di poter risultare delle sorprese positive (come Quartararo la scorsa stagione per yamaha). Non essendo agli esordi nella categoria poi avrebbero sufficiente esperienza per poter contrastare le honda(1) le yamaha(4) e ora anche le suzuki (2) che oggi si presentano come le possibili titolari delle prime posizioni in griglia. In caso di loro fallimento poi (Zarco/Miller) nessuno punterebbe,in maniera prepotente,il dito verso la casa bolognese perchè almeno sulla carta ci avrebbe provato. In pramac confermato Bagnaia proverei la coppia italiana condita dall'ingresso di Morbidelli, come investimento futuro per il team ufficiale.Su Aprilia infine poi proverei Petrucci che ritengo un ottimo pilota ma che a tendere,causa nuove leve in arrivo da altre categorie dovrebbe uscire definitivamente dall'orbita moto gp (Ultima chance)....magari per poi emigrare in superbike che oggi scarseggia di nomi importanti, al quale aggiungerei quello di Iannone (anche per lui last chance) rimarrebbe una ktm ufficiale "libera" che affiderei a Baldassarri. Fossi Espargarò (Paul) prenderei in considerazione un pullman con Petrucci e Iannone...Dorna cosi potrebbe iniziare ad avere 2 campionati di rilievo con dei nomi all'altezza. (ovviamente fantascienza e mia visione strettamente personale....quindi grazie a tutti per aver letto con lo spirito con il quale dovrebbe essere fatto)
Vorrei però sottolineare alcuni dei passaggi di Ciabatti:
1) "stranamente preciso" riferito al nostro Zam: il simpatometro di Ciabatti esplode dopo nemmeno 30 secondi di video. Un record;
2) "i giapponesi non hanno sentito la crisi come noi europei", però poi indica la questione sponsor e finanziamenti come se la cosa ai giapponesi non riguardasse. Boh!;
3) "pour parler con Marquez": ok, ma se ci parli vuol dire che un budget lo devi avere, altrimenti di cosa si parla? Il budget NON c'é per Dovi però (vedasi Stoner, per gli storici del marchio. O Capirossi);
4) "compensi parametrati alla situazione economica 2020": a me pare di ricordare che Dovi ben più volte lo avesse già detto e che conosca la situazione perfettamente. Per me c'é qualcosa d'altro quindi;
5) "siamo esigenti": certo, ma senza soldi: Non fa che parlare di questo;
6) "nel 2020 la valutazione sarà su una prospettiva, più che potendo corroborare la nostra decisione con i dati sportivi": la prospettiva è quella di far cassa?
Poi mi sono fermato: non ce l'ho fatta ad ascoltare fino alla fine. Lo ammetto.
Buon weekend.