MotoGP. Da zero a dieci, il GP di Misano
Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP di San Marino e della Riviera di Rimini, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Misano, non solo in pista e non solo in MotoGP.
NESSUNO E’ PROFETA IN PATRIA
Per il momento, sono stati disputati quattro GP tra Spagna e Italia: Jerez, Mugello, Catalunya e Misano. Curiosamente, in nessuno dei quattro appuntamenti ha vinto un pilota “indigeno” (in MotoGP): Rossi ha trionfato due volte in Spagna, al Mugello vinse Lorenzo e a Misano è arrivato il successo di Pedrosa. E’ proprio vero: nessuno è profeta in patria.
ZERO, COME LE VITTORIE DEI PILOTI SPAGNOLI E ITALIANI NEL GP DI CASA
UN INIZIO CONVINCENTE. POI…
Come spesso gli accade, Jorge Lorenzo è partito fortissimo a Misano, transitando in testa alla fine del primo giro, per poi perdere il comando nel corso del secondo passaggio, alla curva del “Carro”, superato da Valentino Rossi, in una manovra che poi ha riacceso la grande rivalità tra i due compagni di squadra (più avanti il voto alle parole di Lorenzo…). Nel 2016, Lorenzo ha chiuso al comando il primo giro in 4 GP: in Francia (poi primo anche al traguardo), al Mugello (1°), Barcellona (caduto), Misano (3°).
UNO, COME I GIRI AL COMANDO DI LORENZO
UNA MEDIA DI UNA SCIVOLATA A GP
A Misano, Marc Màrquez è scivolato due volte, una nelle FP1 e una nel Warm Up: quest’ultima, secondo me, è stata determinante sulla successiva poca aggressività in gara. Dall’inizio dell’anno, il pilota della Honda è già caduto 12 volte in 13 GP, per una media di quasi una caduta a gara. Tanto, anche considerando che Màrquez è un pilota che è sempre caduto molto: 15 volte nel 2013, 11 nel 2014, 13 nel 2015.
DUE, COME LE CADUTE DI MARQUEZ A MISANO
ERA STATO PERFETTO. POI…
Da giovedì a domenica alle 15, Lorenzo era stato praticamente perfetto nelle sue dichiarazioni: venerdì aveva sottolineato come la Yamaha lo stia assistendo al 100%, zittendo così i soliti complottisti (ce ne sono tanti che scrivono anche su moto.it), domenica, appena tagliato il traguardo, aveva fatto i complimenti (sinceri) a Pedrosa e Rossi, affermando che «sono stati più veloci di me». Non si è fatto in tempo a elogiarlo, che Jorge è ricaduto in una dichiarazione sconcertante: «Ognuno la può vedere come vuole, la mia opinione è che il sorpasso di Rossi è stato troppo aggressivo: se non avessi rialzato la moto, saremmo caduti entrambi, io, perlomeno, sicuramente». Ma dai Jorge, riguarda le immagini: se quello di Valentino è stato un sorpasso troppo aggressivo, allora smettiamo di correre. Una lamentela stigmatizzata anche da Giacomo Agostini in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. «Chi lo fischia sotto il podio va sicuramente disapprovato, ma è anche vero che finché lui continuerà a dire certe cose, i tifosi continueranno a fischiarlo». Ineccepibile.
TRE, A JORGE LORENZO IN CONFERENZA STAMPA
DALL’AUSTRIA SEMPRE DAVANTI
A Misano, per il quarto GP consecutivo, Valentino Rossi ha recuperato punti a Marc Màrquez in testa al campionato. Non molti, però: in tutto 16, per una media di 4 punti recuperati a gara. Andando avanti così, a Rossi occorrerebbero 11 gare per colmare le 43 lunghezze che lo separano da Màrquez. E’ ovvio che per puntare al titolo ci voglia ben altro, dato che alla fine del campionato mancano solo 5 GP. In 13 GP, Rossi è arrivato davanti a Màrquez 7 volte: anche questo è un dato che sottolinea la bontà della stagione di Valentino.
QUATTRO, COME I GP CONSECUTIVI NEI QUALI ROSSI BATTE MÀRQUEZ
IL BRACCINO DEL CAMPIONE
Anche a Misano, Johann Zarco ha messo in mostra qualche limite in gara, dopo aver conquistato la pole in qualifica. Negli ultimi GP il campione del mondo ha raccolto poco (18 punti in tre gare), vanificando quasi tutto il vantaggio in classifica accumulato: gli rimangono tre punti su Alex Rins. Un po’ di “braccino”?
CINQUE, A JOHANN ZARCO
PRIMI IN OGNI CATEGORIA
Vincendo a Misano, Lorenzo Baldassarri ha interrotto un digiuno in Moto2 che per i piloti italiani durava da oltre quattro anni, ovvero da quando Andrea Iannone aveva conquistato il GP d’Italia al Mugello. Grazie a Lorenzo, quest’anno l’inno di Mameli è stato suonato in ogni categoria, per un totale di sei piloti italiani capaci di salire sul gradino più alto del podio: Rossi e Iannone in MotoGP; Baldassarri in Moto2; Fenati, Antonelli e Bagnaia in Moto3.
SEI, COME I PILOTI ITALIANI VINCITORI NEL 2016
MOTO2, LA CATEGORIA CON MENO VINCITORI
La classe di mezzo è la categoria che, fino a questo momento, registra meno vincitori nel 2016: sette in totale (Zarco, Rins, Luthi, Lowes, Folger, Nakagami e Baldassarri), contro gli otto della MotoGP (Màrquez, Rossi, Lorenzo, Pedrosa, Viñales, Iannone, Miller e Crutchlow) e della Moto3 (Binder, Navarro, Bagnaia, Mir, Fenati, Antonelli, Pawi, McPhee).
SETTE, COME I VINCITORI IN MOTO2
LE GOMME DANNO SPETTACOLO
Sono sempre stato piuttosto critico con la Michelin, e continuo ad avere perplessità, per esempio, sulla qualità generale delle gomme: anche a Misano, sono state tante, troppe quelle “fallate” o comunque non perfette come le altre, e come dovrebbero essere, specie in un campionato come la MotoGP. Va però riconosciuto alla Michelin che stanno contribuendo in modo determinante allo spettacolo, non soltanto per la possibilità di scelte differenti che possono effettuare i piloti, ma anche perché adesso si vedono sorpassi molto aggressivi: la migliore conferma che i protagonisti si fidano dell’anteriore.
OTTO, ALLA MICHELIN
UN’ALTRA GARA DA RIVEDERE
Continuando sul tema della spettacolarità, è giusto sottolineare come le gare, quest’anno, siano spesso avvincenti e da rivedere: dopo lo strepitoso GP della Gran Bretagna, anche a Misano il GP è stato meraviglioso, su una pista dove, storicamente (perlomeno da quando si gira al contrario) si è assistito a gare noiosissime. Speriamo continui così fino alla fine.
NOVE, ALLA MOTOGP
BRAVO, BRAVO, BRAVO!
Come spesso accade in questa rubrica, è un pilota di un’altra categoria a prendere il massimo dei voti: il successo di Lorenzo Baldassarri è stato bello, emozionante, meritato, al termine di un GP nel quale Lorenzo ha messo in mostra grinta, coraggio, acume tattico, costanza, velocità. Insomma, tutto: bravo Balda, la giusta ricompensa a un bravissimo ragazzo, oltre che a un pilota di talento.
DIECI, A LORENZO BALDASSARRI
Per i vincitori, io spero di vedere preso Bastianini perché gli sta dando gas a tre mani e l'anno prossimo può veramente lottare per il titolo.
Infine, MM.. Vincere un mondiale così lo trovo triste. Sempre dietro, sempre sottotono, mai un rischio. Questo mondiale sarà per lui un semplice +1 nell'albo trofei. (chiaro, non è colpa sua se gli avversari vanno in terra).